“L’ecobonus è un toccasana per un mercato che arriva al 2023 con le ossa rotta, tuttavia i 630 milioni stanziati potranno soddisfare solo una minima parte. Per sostenere il passaggio al green, servono incentivi strutturali e più consistenti. Auto e moto green, ancora lontane dalla perfezione, hanno costi elevati”, è la riflessione di Armando Guri, socio insieme a Sentilian Hila del Gruppo TM, associato Confartigianato Firenze, che cura auto e modo usate e ha sedi aperto sedi a Firenze ed Empoli oltre alle sedi storiche di Prato e Pistoia e impiega 100 persone.
Guri è critico sul passaggio “forzato” all’elettrico, certamente una “concausa dell’incertezza nei clienti”, alla base dell’attuale “situazione di stallo” del mercato: “Non siamo pronti – avverte Guri – né a livello culturale né organizzativo in tutta Europa; in Italia e in Toscana ancor meno. Penso alle colonnine di ricarica in primis”. Un punto dolente riguarda anche gli aspetti tecnici, ovvero l’alimentazione: “Le auto elettriche, a differenza di quelle ibride, necessitano di dover ricaricare le batterie collegandosi ad una colonnina o alla rete elettrica. L’autonomia ancora ridotta delle batterie un limite, unitamente ai tempi lunghi di ricarica. E qui si pone anche il problema dell’approvvigionamento di energia e dei costi della corrente elettrica”.
Nel mercato dell’auto in crisi, l’usato tiene botta eccome: “Il 2022 è stato un anno critico per il settore auto. Siamo a circa un 20-25% in meno rispetto al 2019. In questo ha influito anche il flop degli incentivi 2022. Di contro, l’usato tiene”. Infatti, nei soli tre primi mesi del 2022, i passaggi di proprietà sono stati 1 milione e 200 mila, oltre 100 mila più delle nuove immatricolazioni. Secondo Guri, l’usato cresce perché è “una soluzione intermedia in vista di capire cosa sarà con l’elettrico”. “L’usato è immediatamente disponibile e non richiede mesi di attesa come le auto elettriche; ci sono realtà come la nostra che offrono ampie garanzie di affidabilità sui modelli usati che poi vanno da km 0 ad aziendali per poi arrivare a vetture più datate”.
La crisi del mercato auto, però, ha conseguenze su tutta la filiera: secondo le elaborazioni di Confartigianato, 7 addetti su 10, ovvero oltre 360.000 lavorano in Micro e Piccole imprese. “Anche per questo occorre un investimento continuativo con la formula dell’ecobonus e non solo, ovviamente, visto che si devono riconvertire il settore e i suoi addetti. Ci sono bonus per tutto e il contrario di tutto in Italia. Deve esserci per la transizione green del settore automotive”, fa sapere da Confartigianato Firenze con il Segretario generale Jacopo Ferretti.

Lorenzo Somigli

Comumicato stampa

Nella foto : Gruppo TM Guri e Hila Confartigianato Firenze