Da un articolo di Corrado Benzio su Il Tirreno appare che Igles Corelli è il miglior chef dell’intera provincia. Il riconoscimento arriva al suo ristorante Atman a Pescia dalla guida dei ristoranti dell’Espresso 2014 presentata nei giorni scorsi a Firenze da Enzo Vizzari che della bibbia gastronomica è direttore ma anche curatore.

Chi vince. Quando si parla di guide è bello leggere di cucine e piatti, ma anche andare a vedere i voti. E allora eccoli. Due soli locali, lo stesso Atman e Sciatò di Serravalle sono stati classificati e giudicati con un voto. Tutti gli altri della nostra zona sono solo segnalati. E’ il nuovo criteri adottato dalla guida che mutuati a suo tempo i voti in 20esimi dalla Gault & Millau francese, quest’anno hanno deciso di non mettere più le pagelle ai locali che non superano i 12 o 13/20.

Un peccato perchè non sapremo mai che voto meritava un’Enoteca Giovanni, gloria di Montecatini o una Capannina dell’Abetone.

Le novità. A proposito di Cappanina e della montagna pistoiese, possiamo dire che la presenza del ristorante simbolo di Abetone è veramente un gradito ritorno.

E L’Espresso conferma quando di interessante era stato segnalato dalla guida dei ristoranti del Gambero Rosso, presentata giusto una settimana fa a Roma alla Città del Gusto.

La guida del Gambero aveva segnalato sulla Montagna sia la Taverna dello Yeti che Fagiolino a Cutigliano.

Per la Capannina e per Fagiolino più un ritorno (graditissimo) che una novità.

Una chicca autentica è invece la segnalazione di Liberamente, il locale del centro storico di Pistoia fra le vere novità della stagione 2012-2013.

Altra new entrry è il Maialetto, locale di gran moda dalle parti di Monsumanno. Un ristorante-bar che non ha bisogno di segnalazioni per andare di moda. Figlio di una macelleria è sempre gremitissimo.

In città. A Pistoia oltre a Liberamente l’Espresso conferma la presenza di Baldo Vino e della Botte Gaia, i locali che rappresentano la rinascita della città dal punto di vista gastronomico.

Niente di nuovo sulla piana, mentre a Serravalle si conferma con un voto altissimo Sciatò, figlio di Aoristò, ristorante di Pistoia che negli anni dell’apertura era coccolatissimo dalla critica gastronomica. Un po’ meno dai clienti, ma Pistoia non è una piazza semplice.

Valdinievole. Al di là di Atman che è figlio di Corelli e della lucida follia di un mecenate , la ristorazione in Valdinievole langue. Aprono millanta locali ma pochi sanno resistere sulla piazza.

Onore quindi a Giovanni Rotti e alla sua enoteca. Purtroppo l’Espresso ha tolto i voti ai locali sotto i 14/20 e allora anche per il locale che presenta piatti come il carpaccio di baccalà su letto di patate, c’è solo una segnalazione. Che non rende merito alla qualità complessiva di Giovanni.

Il c aso Atman. Invece la cucina di Corelli convince tutti, almeno a livello di critica. Del resto parliamo di uno dei più grandi cuochi italiani, fin dai tempi in cui rivoluzionò la cucina italiana davanti ai fornelli del Trigabolo ad Argenta, un locale che ha fatto la storia d’Italia. Fosse altro che quando chiuse il patron Rossetti si mise lo smoking in valigia e fuggì in Russia, «patria del socialismo»,

Anche a Pescia ci sono ricette che in qualche modo ricordano Argenta come l’insalata tiepida di piccione di nido con canditi di agrumi locali., Un modo per esaltare il piccione, classico toscano ma anche gli agrumi pesciatini, vanto di nostri grandi coltivatori.

Per l’Espresso quella di Atman si può considerare una cucina garibaldina. Un apprezzamento bellissimo in giorni in cui il made in Italy trionfa. Da Atman può ripartire la grande ristorazione nella nostra terra.

Fonte : Il Tirreno

Nalla foto : Igles Corelli