Come riportato da Il Tirreno Dianora Tassinari, del Movimento per Alleanza Nazionale di Pescia, ha sferrato un duro attacco all’Asl per quanto concerne l’angiografo fuori uso, le spese per l’edilizia sanitaria e per i “mandarini strapagati”.
«Come volevasi dimostrare, lo sbuffante e tossicchiante Angiografo di Pescia è andato di nuovo in panne. Ufficialmente questa volta per un guasto sulla linea elettrica tamponato nel giro di qualche giorno. Il nostro movimento verso Alleanza Nazionale aveva a suo tempo proposto di fare i pochi lavori (demolizione di un bagno di servizio) necessari per poter ospitare nell’Emodinamica pesciatina l’angiografo, ben più recente e funzionante, rimasto inutilizzato al Ceppo (perché comprarne uno nuovo che, ammesso che venga acquistato, chissà quando arriverà?), piuttosto di perseverare in costosissime quanto inutili riparazioni dell’ormai spompato apparecchio della Valdinievole. Ma la Asl ha proseguito sorda per la sua strada».
Proseguono dunque le polemiche sia sull’angiografo che sui servizi all’ospedale. «I problemi per i cittadini pazienti però non si fermano qui – prosegue, infatti – e loro sembrano finalmente decisi a farsi sentire. Non ne possono più di prestazioni sanitarie quasi irraggiungibili, sottoposte a tiket sempre più alti e di qualità sempre più discutibile. Fino a qualche anno fa negli ospedali si trovava tutto il meglio che spesso fuori non era disponibile, da un po’ non è più così. Ad esempio al Cosma e Damiano sono disponibili solo “farmaci generici” e non certo di ultima generazione. E da una quindicina di giorni addirittura pare che la terapia con Albumina non sia più disponibile perché troppo costosa. Al pronto soccorso si è partiti a tutti i costi con l’attivazione dei posti di Osservazione breve intensiva (Obi), talmente “intensiva” che nei fine settimana e nei festivi devono fare a meno dell’assistenza medica specifica, ed ai quali pare sia stato prevalentemente dedicato il personale infermieristico ex-pediatrico senza un congruo periodo di formazione. Del nuovo Laboratorio analisi (forse però senza apparecchi di riserva) abbiamo già riferito nelle scorse settimane nell’apparente disinteresse generale da parte delle amministrazioni locali. Certo c’è la crisi, ci sono i tagli. ma solo per utenti ed operatori: la Regione non fa nulla per razionalizzare i centri di costo e per la faraonica edilizia sanitaria, per il numero delle Asl con il loro cospicuo corteo di “mandarini” strapagati.
Fonte : Il Tirreno