Pubblichiamo il comunicato stampa sulla Sanità pervenutoci dal dott.Giuseppe Fiore (La Destra)sui problemi della sanità :

“La recente “chiacchiera” di un nuovo ospedale a Pescia, ritornata all’onore delle cronache nei giorni scorsi e prontamente smentita non appena è stato percepito il malumore crescente, ritengo debba imporre una riflessione più ampia sull’argomento
Riguardo alla sanità infatti, fin tanto che non arriverà una correzione sostanziale alla sciagurata modifica Bassanini del titolo V della Costituzione (non l’ipotizzato palliativo renziano stile finta abolizione delle Provincie) che tagli le unghie alle regioni ritornando per davvero ad un Servizio Sanitario Nazionale, continueremo a vederne di tutti i colori. Fiumi di denaro pubblico subordinati alla più bieca gestione del potere ed alla conseguente organizzazione clientelare del consenso da parte delle “repubbliche delle banane regionali” con buona pace della salute dei cittadini e dell’assistenza ai più deboli.

A tal riguardo, in Toscana, Enrico Rossi fa e disfa a suo piacimento forte di quell’organizzazione sanitaria feudale che lo vede Granduca tra ali plaudenti di vassalli e valvassori locali, da lui forgiati dal nulla e quindi “usi ad ubbidir tacendo”. Qualche timido sussulto talvolta giunge dai “cittadini-servi della gleba” ma si sa, qui il popolo è ancora considerato “bue” ed è assuefatto a tirare l’aratro da quasi 70 anni.

Da sempre però, il bilancio della sanità regionale, sembra quadrare. Infatti possiamo immaginarlo come diviso in due filoni principali. Uno realmente destinato al servizio ai cittadini fatto di personale, farmaceutica, presidi e via discorrendo, il secondo finalizzato all’esercizio del potere. Abbiamo infatti assistito, negli anni, ad un’edilizia sanitaria con effetti psichedelici, all’assunzione clientelare di schiere di amministrativi, ad una gestione dirigista dell’approvvigionamento di beni e servizi, al realizzarsi di centri di “collusione” tra potere politico ed alcune precise baronie universitarie.

Con la crisi però, il “malloppo si è alleggerito” rendendo necessari vistosi tagli che, guarda caso, per la stragrande maggioranza hanno riguardato proprio il filone destinato alla tutela della salute dei cittadini, l’altro invece sembrerebbe intoccabile.

Ecco quindi che, in Toscana -dove, a fronte di una popolazione diffusa, era stata organizzata una sanità altrettanto diffusa con “eccellenze” sparse in tutto il suo territorio- in nome di quel razionalizzare=tagliare, si è via via distrutta questa preziosa filiera. Gli ospedali provinciali sono stati scientificamente svuotati e ridotti sempre più a semplici presidi cercando di accentrare l’afflusso dei “malati” sulle Aziende Ospedaliere Universitarie di FI, PI e SI. Ora poi, anche questo sembra non bastare più. E’ infatti cronaca di questi giorni, la “campagna acquisti” da parte di Careggi dei migliori professionisti sparsi tra SI e PI cosa che lascia chiaramente intravedere un ulteriore accentramento prossimo venturo a trazione fiorentina. Figurarsi poi, in una tale situazione, quale mai roseo destino potrà avere il S.Jacopo o peggio, il Cosma e Damiano ormai sua “depandance per la servitù”

Ecco quindi che il personale sanitario di ogni ordine e grado, sempre più anziano e mal pagato, è cronicamente carente e costretto ad orari e carichi di lavoro difficilmente compatibili con un ambito in cui si richiederebbero freschezza e lucidità. Ecco quindi che negli ospedali si va avanti con i farmaci generici a più basso costo, con guanti che si rompono e fili da sutura che si strappano, con servizi, anche importanti, esternalizzati a cooperative più o meno qualificate e trasparenti, con manutenzioni carenti e riparazioni tardive a causa della difficoltà di riscossione da parte delle aziende preposte e compagnia cantando. Ecco quindi tikets sempre più alti, liste d’attesa bibliche e spesso paradossali, incapacità di risposte adeguate ai bisogni dei cittadini, assenza presso che totale di assistenza territoriale alternativa alla sempre più difficile ospedalizzazione, esasperazione della burocratizzazione sanitaria alla faccia della semplificazione. Per carità, in Calabria o in Sicilia andrà anche peggio ma la distanza si sta riducendo..e non per i progressi di quelle regioni!!

Dall’altro versante invece le finanze della sanità regionale sembrano non conoscere crisi se si tratta di altre tipologie di spesa. I “cantieri” sono una delle migliori specialità della casa. Nuove centrali del 118 da milioni di euro; nuovi ospedali con “preziose” compartecipazioni private che si trasformano in una cambiale altissima ogni mese per sopravvivere; Careggi ad esempio può vantare opere faraoniche come il recente “direzionale” (una specie di palazzo dell’ONU in orizzontale) a cui corrispondono ancora, reparti a camere multiple con i bagni in fondo al corridoio o il nuovo P.S., costato qualche decina di miliardi di vecchie lire, finito, arredato ed attrezzato da 3 anni ma inutilizzabile perchè senza rampa di uscita; l’intera Toscana è stata disseminata di sontuose ed ipertecnologiche quanto incomprensibili Case della Salute. Per non parlare dell’allucinante idea ovunque ricorrente di costosissime opere di manutenzione straordinaria o peggio, di ristrutturazione totale, di strutture già destinate ad altro uso quando non alla chiusura.
Le ESTAV poi, vere e prorie centrali “misteriose ed inaccessibili” del potere che periodicamente cambiano di numero, sede e competenza.
Le Fondazioni (più o meno) Scientifiche per dar lustro a qualche universitario, potente in quanto organico al sistema, i cui bilanci in passivo, venivano ripianati dal Granduca con i soldi dei cittadini.

Nonostante tutto ciò e tutto il resto, Rossi è tra i Governatori più “amati” (sindrome di Stoccolma collettiva?!) ed è riuscito persino ad incutere “timore e rispetto” ad uno come Renzi che, messo da parte il “bullismo” degli esordi nei suoi confronti, si è “inginocchiato” ad incoronarlo candidato ufficiale.

Sarà forse anche perchè a marzo Rossi sarà probabilmente senza concorrenza. A parte i 5-Stelle, praticamente innocui a cospetto del Granduca, il resto, ad oggi, non sembra gran che in arnese: alcuni ancora troppo “piccoli”, altri peggio, appaiono come colpiti da una sorta di “autismo politico” se non già “intelligenti col nemico” in modo palese o camuffato..a Firenze come a Roma.”

Beppe FIORE

Comunicato stampa