Pubblichiamo il comunicato del dott.Giuseppe Fiore (La Destra) concernente alcune problematiche relative all’immigrazione islamica e la libertà di culto :
“Cominciano ad essere numerosi coloro che, in Valdinievole, “folgorati sulla via del Likud” di Netanyahu, “maledicono” la religione mussulmana ed i suoi luoghi di culto, siano essi l’ormai prossima moschea a Pescia come pure la concessione del palasport di Montecatini alla comunità islamica per la fine del Ramadan.
Se da una parte si può comprendere come certi personaggi pesciatini, dopo aver convulsamente cambiato quasi tutte le casacche dell’arco costituzionale, trovandosi a corto di maglie da indossare, abbiano voluto darsi un tocco internazionale calzando la kippah, stupiscono invece dall’altra parte le sortite dei responsabili termali di FDI-AN e della Lega. Tanto più alla luce del lucido intervento estivo del coordinatore provinciale FDI La Pietra a proposito della moschea a Pescia come pure del nuovo corso dell’on.Salvini (molto apprezzato anche a destra) che sembrerebbe discostarsi nettamente dalle magliette e dai serpenti di Calderoli come dal folklore vetero-padano dei maiali al guinzaglio.
Piaccia o no il nostro Paese riconosce a tutti libertà religiosa ed infatti sono presenti, sul territorio nazionale, i più disparati luoghi di culto facenti capo ad ogni tipo di credo compresi anche quelli più “improbabili”. Per di più, trattandosi di un diritto superiore ed inalienabile, lo Stato si impegna a tutelarlo predisponendo giustamente un servizio di protezione per quei luoghi e per quelle comunità più “sensibili”. Non a caso infatti nelle nostre città, le Sinagoghe ad esempio, sono presidiate giorno e notte dalle Forze dell’Ordine o dall’Esercito con i “nostri ragazzi a far da scudo” in nome della civiltà del nostro popolo. Nè ci si può appellare al principio di reciprocità secondo il quale, siccome in alcuni paesi arabi orde di barbari fanatici distruggono le chiese, noi, per rappresaglia, dovremo calpestare la libertà di culto. Altro che discendenti dell’Antica Roma patria del diritto…ci comporteremo alla stregua proprio di quelle orde di fanatici ”beduini” senza contare che, così facendo, alimenteremo il rancoroso terreno di coltura dell’integralismo in casa nostra!!
Come giustamente sosteneva La Pietra, se da una parte non è accettabile che le istituzioni sottraggano risorse ai cittadini italiani per edificare luoghi di culto, dall’altra, se un gruppo di fedeli di una qualsiasi religione è in grado di finanziarsi a tal fine, le autorità dovranno limitarsi a valutare la congruità logistico-ambientale e sociale dell’iniziativa esattamente come dovrebbe avvenire per qualsiasi forma di attività sul territorio. Oltre tutto, anche dal punto di vista della sicurezza, è certamente molto più agevole la prevenzione ed il controllo di una comunità se raccolta in un luogo specifico piuttosto che se dispersa in mille rivoli. Alla stessa stregua trovo molto più edificante autorizzare l’uso di luoghi come il palazzetto piuttosto che spazi pubblici, con la speranza però che la giunta Bellandi garantirà sempre a chiunque la stessa disponibile tolleranza e le stesse tariffe popolari.
Una cosa però è garantire a chiunque di poter pregare in pace e con decoro il proprio dio, tutt’altra cosa invece è la questione dell’integrazione. E’ fuor di dubbio che i popoli mussulmani abbiano un’identità forte, profonda e radicata mentre non altrettanto si può dire per gli “occidentali” e tanto meno per le genti italiche. Un tale impari confronto, reso ancora più acuto dall’attuale congiuntura sfavorevole, rischia di essere fonte di forti tensioni.
La cultura del pensiero debole ha progressivamente demolito l’autorevolezza e la gerarchia dei valori della nostra Tradizione. Al posto dei valori morali e spirituali si è imposta un’etica relativista e nichilista. Veniamo da decenni di supremazia del mito dell’individualismo e dell’egoismo senza regole, di visione personalistica dello Stato, della vita e dell’economia alimentata dalla mistica del profitto, dell’immagine e della virtualità. Oggi, con la crisi materiale, crollano questi non-valori e gli Italiani riscoprono i loro vizi atavici: individualismo, egoismi consolidati, trasformismo oscillante tra anarchia ed attrazione demagogica verso il dispotismo.
Solo se recupereremo al più presto la nostra vera Identità basata sull’idea di Comunità Nazionale, potremo reggere l’urto delle identità fortemente comunitarie di chi emigra nel nostro Paese!! Da noi ad esempio, pur nel totale e profondo rispetto delle altrui convinzioni, quelle cristiane sono parte delle nostre radici per cui, negli istituti pubblici, rivendichiamo l’esposizione del crocifisso ed a Natale rivendichiamo il diritto di approntare il Presepe nelle scuole. Come pure abbiamo leggi a cui tutti coloro che risiedono devono uniformarsi: dal rispetto della vita a quello della proprietà privata, dal matrimonio monogamico al rispetto della dignità della donna e dell’infanzia, dalla conoscenza della nostra lingua all’obbligatorietà all’istruzione dei figli ed alla festività della domenica. Abbiamo poi anche una cultura e questa è fatta anche di usi, costumi e regole di civile convivenza a cui vorremo che tutti, italiani e non, imparassero ad uniformarsi.
Rispetto reciproco (!!) della dignità umana in tutte le sue forme ma anche riconoscimento dei ruoli di ospite e di ospitante, solo così, con il tempo necessario, si potrà tentare la strada di un’effetiva integrazione, in caso contrario la ragione cederà il passo alle emozioni primordiali: rabbia e paura e, quel che è peggio, a coloro che vogliono farci perdere la testa per..tagliarcela meglio!!”
Beppe FIORE
Comunicato stampa