I love Pescia ringrazia l’amico Emanuele Cutsodontis per averci inviato questa nota, da noi richiesta.
IL CAPO gruppo di Fratelli d’Italia Giovanni Donzelli è tornato a Pescia, per parlare dell’ex sindaco Oreste Giurlani e del caso Uncem. Al suo fianco, il candidato sindaco della coalizione di centrodestra, Francesco Conforti, il candidato al Senato, Patrizio La Pietra, ed il coordinatore di FdI, Roberto Franchini. “Ci sono persone che hanno storie da raccontare, le abbiamo portate qui”, presenta Donzelli. Marina Berardinelli, 60 anni, in Uncem si è occupata di comunicazione e servizio civile da 2011 al 2014, con contratti a progetto. “Quando sono andata all’Inps per richiedere l’indennità di disoccupazione- racconta –ho avuto la sorpresa: mi hanno comunicato che ai 33 operatori a progetto non era stato versato alcun contributo previdenziale. Il tribunale ci ha dato ragione e condannato l’ente a pagare. Ma una volta le notifiche, la nuova sorpresa: Uncem non esisteva più, era in liquidazione”. La cifra complessiva dovuta ai dipendenti è di 598mila euro, l’ente ha chiesto la rateizzazione, ma Donzelli e Berardinelli spiegano come ne sia stata pagata solo la prima rata. “Oltre tutto- prosegue l’ex dipendente –dai documenti si evidenzia come dalle buste paga fossero detratti i contributi mai versati, soldi che non abbiamo mai avuto né mai avremo: l’Inps, infatti sembra abbia classificato il credito come inesigibile”. All’incontro hanno preso parte anche i rappresentanti di un’azienda che ha effettuato un lavoro cartografico per Uncem. Vasco Gallinari e Alberto Quondamcarlo, rispettivamente di Benedetti Italo srl e Studio A, in associazione si sono aggiudicati la gara per la realizzazione della cartografia di 20 comuni montani, Regione Toscana aveva già messo a disposizione di Uncem i fondi. “Era il nostro primo lavoro- spiega Quondamcarlo –durato circa 13 mesi fra 2013 e 2014. Abbiamo avuto esito favorevole sia dai collaudi che dalla Regione, ma quando abbiamo presentato le fatture, per 241mila euro, Giurlani ci ha risposto che non c’erano più i soldi. Abbiamo terminato il lavoro, nel rispetto del contratto. Solo di recente siamo riusciti a pignorare alla Regione 140mila euro. Ma non siamo più riusciti a lavorare come prima: eravamo quattro soci, adesso siamo due, ed abbiamo dovuto licenziare sette dei 15 dipendenti”. Il problema, ricorda Donzelli, si estende anche “alle decine di ragazzi che hanno lavorato negli sportelli Ecco Fatto”. Gallinari denuncia come Regione Toscana non abbia collaborato con i creditori. “Abbiamo chiesto, senza riuscirci, di essere ricevuti- afferma –Enrico Rossi ci ha detto che per la Regione era tutto a posto, avevano pagato”. La commissione dì inchiesta presieduta da Donzelli è ancora al lavoro, sospeso temporaneamente per lo svolgimento della campagna elettorale.
Emanuele Cutsodontis
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