Il 10 luglio scorso è stato siglato l’atto di costituzione della società (per il momento una S.r.l., ma in seguito Società consortile) che gestirà il Laboratorio di autocontrollo fitosanitario che i vivaisti pistoiesi vogliono realizzare per proteggersi al meglio dalle fitopatologie ed essere competitivi sui mercati, nel segno della qualità delle proprie piante. Si chiama “Pistoia Fitolab” e ha come soci, oltre all’Associazione Vivaisti Italiani (soggetto referente del Distretto Rurale Vivaistico Ornamentale della Provincia di Pistoia) in quota maggioritaria, tutte e tre le principali associazioni agricole in misura paritaria: Cia – Agricoltori Italiani Toscana Centro, Coldiretti Pistoia e Confagricoltura Pistoia. Nel Consiglio di Amministrazione della S.r.l., che sarà presieduto dal Presidente di AVI Michelucci, siederà anche il Presidente del Distretto Francesco Ferrini.
Questa la notizia al primo punto dell’ordine del giorno dell’assemblea distrettuale tenutasi lunedì 31 luglio a Pistoia nella sede di GEA – Green Economy and Agriculture. Un’assemblea durante la quale il Presidente del Distretto ha fatto il punto della situazione e due annunci significativi ai rappresentanti dei vivaisti e agli altri soggetti del Distretto. Innanzitutto che, come subito confermato e precisato dall’Assessore comunale di Pistoia al vivaismo Gabriele Sgueglia, si sta organizzando una visita ufficiale del Ministro dell’agricoltura Francesco Lollobrigida ai vivai del Distretto intorno a fine settembre, dopo che la nuova legge quadro sul florovivaismo portata avanti in particolare dal Sottosegretario all’agricoltura pistoiese Patrizio La Pietra sarà passata, come previsto, in Conferenza Stato-Regioni. Un’occasione, questa visita ai vivai pistoiesi, per far toccare con mano al Ministro Lollobrigida la realtà leader del vivaismo ornamentale a livello nazionale ed europeo.
Il secondo annuncio del Presidente Ferrini è stato quello dell’imminente convenzione con l’Istituto professionale “De Franceschi-Pacinotti” per l’organizzazione di efficaci momenti di alternanza scuola-lavoro capaci di preparare davvero gli studenti dell’Istituto alle tecniche di produzione vivaistica e a un eventuale futuro ingresso come dipendenti nei vivai del Distretto. Tema molto sentito dalle imprese vivaistiche, sempre alla ricerca di manodopera giovane e qualificata.
Ferrini si è poi soffermato sul percorso progettuale, già illustrato in passato, per consentire l’uso nel territorio del Distretto Vivaistico, ma non necessariamente solo alle aziende vivaistiche, delle acque reflue del depuratore di San Colombano di Firenze. Acque compatibili, ha spiegato, con i nuovi standard europei per il riuso delle acque reflue e ricche di azoto e fosforo, il che ridurrebbe anche la necessità di fertilizzanti chimici, quasi triplicati di prezzo negli ultimi due anni. L’idea, ha aggiunto, è realizzare una grande infrastruttura, finanziata con investimenti pubblici, capace di portare a Pistoia 20/25 milioni di metri cubi all’anno di acque reflue depurate. Si pensa a un grosso tubo, probabilmente di acciaio, che porterà l’acqua a dei principali punti di adduzione da cui si diramerà una rete capillare per servire le diverse aree. E proprio lunedì, dopo l’assemblea distrettuale, si è svolta una riunione con i tecnici nominati dalle varie associazioni di categoria in cui si è incominciato a parlare del percorso che il tubone potrebbe fare sul territorio pistoiese. «Ci sono vari aspetti tecnici che richiederanno impegno – ha detto Ferrini -, ma l’acqua arriverà a Pistoia gratuitamente e poi ci sarà un costo alquanto basso per chi la utilizzerà. Un ulteriore passo avanti del Distretto nella direzione dell’economia circolare e della sostenibilità. Si tratta infatti di un’acqua che potenzialmente va in Arno e che può essere utilizzata in agricoltura e che se fosse sottoposta a un ulteriore trattamento con ultravioletto potrebbe essere impiegata anche per la produzione agroalimentare».
Al termine della relazione di Ferrini, in seno all’assemblea sono emerse alcune voci critiche verso l’iniziativa “Green Valley” presentata anche di recente attraverso le pagine di autorevoli giornali da Confcommercio Pistoia-Prato. Due i motivi di perplessità: l’uso del termine “Green Valley”, molto simile a termini già usati da anni nell’ambito del vivaismo pistoiese, l’altro è che non è emerso un reale coinvolgimento delle diverse realtà rappresentate nel Distretto. Il Presidente ha preso atto di tali critiche e ha concluso: «è auspicabile il riconoscimento del Distretto Vivaistico come luogo dove confrontarsi con gli altri stakeholder e invitiamo gli ideatori del progetto a discuterne nella sede naturale».
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Comunicato stampa