Quattro giornate di riflessione nazionale sui temi della cultura, dell’ambiente, del paesaggio e della formazione dei giovani, alla luce della trasformazione dei saperi in atto.
Oltre 60 relatori tra politici, studiosi, tecnici e operatori di settore per segnare il nuovo corso e il nuovo impegno della Fondazione Nazionale Carlo Collodi.
Pinocchio, grande romanzo di formazione, non smette nella sua sorprendente pluralità di messaggi e chiavi di lettura di suggerire anche rispetto all’attualità, riflessioni ad ampio raggio: sui saperi e le loro trasformazioni, sul rapporto tra animato e inanimato, tra sapere razionale e sapere empirico e, dunque, tra uomo e ambiente, arte e scienza; sulla costruzione dei “paesaggi” del domani e di identità collettive e sul ruolo della politica in questo campo; sui nuovi luoghi di formazione e trasmissione dei saperi.
Esigenze di riflessione e confronto di cui si fa portavoce la Fondazione Nazionale C. Collodi con un ambizioso convegno che – promosso in collaborazione con il Ministero dell’Ambiente e della Tutela del Territorio e del Mare, Ministero dei Beni e delle Attività Culturali e del Turismo, Ministero dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca, Regione Toscana, Comune di Firenze, CNEL Consiglio Nazionale dell’Economia e del Lavoro e Gabinetto Scientifico Letterario G.P. Vieusseux – consente il dibattito tra studiosi, amministratori, imprenditori in ambito culturale, operatori e tecnici, letterati, architetti e paesaggisti, professori universitari e politici, sulle “nuove prospettive della Cultura”.
COMUNICATO STAMPA
Pinocchio ci guida. E come la Pimpa, nella bella vignetta disegnata per l’occasione da Altan, forse è bene mettersi all’ascolto.
La Cultura infatti, intesa in senso ampio come arte, scienza, ambiente, prodotti dell’uomo in relazione ai saperi, alle tecniche e al paesaggio, sta assumendo nuovi connotati e necessita di nuovi strumenti e luoghi di formazione e, soprattutto, di interventi della politica idonei.
Tematiche attuali e impellenti al centro degli incontri in programma a Roma (il 22 ottobre) Firenze (24 ottobre), Collodi (il 25 e 26 ottobre), ciascuno focalizzato su aspetti diversi e che vedranno complessivamente la partecipazione di circa 60 relatori.
Richiamandosi infatti, provocatoriamente, al percorso di conoscenza e di comprensione di sé e degli altri che compie Pinocchio – da ceppo di legno a bambino “in prova” – le prime tre tappe del convegno s’intitolano: a Roma “DOVE VIVE PINOCCHIO- Ripensare l’umanità”, a Firenze “PINOCCHIO FA I CONTI CON IL MONDO – Costruire paesaggi”, e a Collodi il 25 ottobre “PINOCCHIO SARA’ MAI UN UOMO?- Rigenerare saperi”.
Il tutto alla luce di una nuova fase che la Fondazione Nazionale Carlo Collodi, fondata ormai nel lontano 1962 e superata dunque la soglia di cinquanta anni, vuole avviare, rinnovando il suo impegno nella società e ampliando obiettivi e finalità in ragione delle necessità che il “nuovo mondo” pone e dei raggiungimenti statutari; assumendo e consolidando cioè un ruolo attivo come operatore nella cultura, nel turismo culturale e nella formazione a livello nazionale ed internazionale.
Nella Capitale, il 22 ottobre, è “l’umanità” al centro del dibattito, che vede in apertura il saluto di Antonio Marzano Presidente del Consiglio Nazionale dell’Economia e del Lavoro, l’intervento del Presidente della Fondazione Nazionale Carlo Collodi Vincenzo Cappelletti e la prolusione del Presidente della Fondazione Roma Emmanuele F.M. Emanuele sul ruolo assunto oggi da Istituzioni e Fondazioni, in prospettiva europea.
Una “umanità” che di fronte al mutare delle conoscenze e delle forme del sapere è chiamata/portata a modificare il suo rapporto con il mondo – sempre più globale e differenziato – e con l’ambiente, i suoi linguaggi e le sue espressioni culturali.
“Pinocchio ripensa il mondo” dunque – come titola anche un progetto specifico della Fondazione Collodi – con le riflessioni di Mario Alì, Direttore generale per l’Internazionalizzazione della ricerca del MIUR, che ragiona su ricerca e innovazione, e con Umberto Margiotta ordinario di Pedagogia dell’Università Ca’ Foscari di Venezia che riflette sui luoghi innovativi della formazione e sul rinascimento delle Accademie.
Sul diverso rapporto con l’ambiente si concentra l’attenzione nella mattina – con gli interventi, tra gli altri del Sottosegretario al Ministero per l’Ambiente Marco Flavio Cirillo, di Cesare Calisti Presidente di COSEA Ambiente S.p.A, Orazio Ciancio dell’Accademia Italiana di Scienze Forestali, Cesare Patrono Comandante del Corpo Forestale, Vincenzo Pepe Presidente Nazionale di FareAmbiente e di Carlo Anzilotti, Pier Francesco Bernacchi, Michele Sanfilippo, Ferruccio Pittaluga, Simona Rosito e Ida Panusa Zappalà – anche alla luce della sensibilità e dell’impegno sempre costante della Fondazione Collodi sulla tematica ambientale, nel rapporto soprattutto con i giovani.
Nel pomeriggio del 22, sempre nel segno di Collodi e della sue celeberrima creatura, filo conduttore degli interventi sono invece il mutato rapporto tra arte e scienza nella nuova umanità e il primato della conoscenza. Docenti di architettura, teoria dell’informazione, meccanica teorica e applicata, storia della scienza e della psicologia – Roberto Masiero, Giuseppe Longo, Vittorio Marchis, Guido Cimino, Serena Labella, Raffaella Simili – rifletteranno su nuove epistemolgie, etica e informatica, il pensiero delle macchine, la nascita delle scienze umane nell’Italia post unitaria con il “caso Pinocchio” e il “caso Collodi” nella scienza italiana dell’Ottocento.
A termine della giornata un’importante parentesi, con la presentazione del progetto di pubblicazione dell’opera omnia di Collodi. A parlarne sarà Daniela Marcheschi Presidente dell’Edizione Nazionale delle Opere di Carlo Lorenzini.
Pinocchio, umanizzato, fa quindi i conti con il mondo e impara affrontando situazioni, cose, persone, animali, emozioni e i diversi contesti sia belli che brutti. Quale significato economico e politico assume oggi la costruzione del paesaggio o meglio dei paesaggi, fisici economici, politici?
Di questo si rifletterà nell’incontro di Firenze il 24 ottobre, nella convinzione che il tema del “paesaggio” col mutare le relazioni tra i saperi non sia più solo questione estetica, ma – come detta la Convenzione Europea – questione economica e politica, fondamentale per disegnare il futuro.
Ecco dunque intrecciarsi, presso la sede.
del Gabinetto Vieusseux, i contributi di tecnici, professori universitari, politici, e soggetti culturali che operano nell’incrocio tra paesaggio, genius loci, identità collettive, relazioni tra l’uomo e il modo in cui egli incide sul suo contesto.
Dopo il saluto di Gloria Manghetti, tra gli interventi – oltre a quelli di Claudio Bertorelli, Aldo Bonomi, Gian Franco Cartei, Maurizio Cecconi, Gabriele Corsani, Luigi Latini, Carlo Magnani, Roberto Masiero, Giovanna Segre e Franco Zagari – ci saranno quelli di Alessandra Marino Soprintendente ai Beni Architettonici e Paesaggistici delle province di Firenze, Parto e Pistoia, Sergio Givone Assessore alla Cultura del Comune di Firenze, Gian Bruno Ravenni Coordinatore Settore Cultura della Regione Toscana e Anna Marson Assessore all’Urbanistica, Pianificazione del Territorio e del Paesaggio.
Il convegno si sposta infine il 25 e il 26 ottobre a Collodi, nella sede della Fondazione Nazionale, in cui è la rigenerazione e la trasmissione dei nuovi saperi il tema conduttore: come si diffondono? come viralmente stanno modificando o possono modificare gli assetti dei sistemi di formazione tradizionale (le scuole di vario grado), come e dove i giovani possono formarsi ad essi, per trovare un ruolo nella società e nel mondo del lavoro?
La Fondazione Nazionale Carlo Collodi ambisce su questo a svolgere ruolo importante e attivo nel futuro immediato.
La presenza tra gli altri di Alberto De Toni, Magnifico Rettore dell’Università di Udine e Presidente della Commissione Miur per la riforma degli Istituti Tecnici e Professionali, imporrà un ragionamento su come la scuola tradizionale deve velocemente cogliere le trasformazioni dei saperi. Ma ne sarà in grado?
Oltre all’Assessore alla Cultura della Regione Toscana Cristina Scaletti e al Presidente della Fondazione Vincenzo Cappelletti (che commemora Rolando Anzilotti, primo presidente dell’Istituzione fondata in nome di Collodi) interverranno nella giornata anche Giuditta Alessandrini, Marina d’Amato, Mario Lipoma, Umberto Margotta, Simonetta Ulivieri e Beate Weyland.
Una tavola rotonda tra 15 Dottorandi e Dottori di Ricerca di aree disciplinari diverse, provenienti da tutta Italia, chiamati a discutere del ruolo che la Fondazione potrà assumere in questo ambito – International Collodi Academy. Creatività Lab & Innovation – servirà anche alla definizione di un documento che sarà consegnato al Ministro come contributo di riflessioni e proposte per la riforma.
La giornata del 26 ottobre a Collodi, introdotta da Valdo Spini Presidente AICI, Associazione delle Istituzioni di Cultura Italiane, conclude questa esperienza importante, attraverso l’incontro con realtà, progetti, Istituzioni. Così “Pinocchio vorrebbe incontrare Zarathustra” con Franco Cambi, Giuliano Campioni, Monika Poettinger, Vivetta Vivarelli e “Pinocchio vorrebbe conoscere il Progetto Flowerssori” attraverso gli interveti degli architetti Angelica Meucci e Hans Kruger. Per finire, riflessioni, fantasie, progetti intorno a Pinocchio, a partire dall’Assessore alle Attività Produttive della Regione Sicilia Linda Vancheri, che parlerà di “Pinocchio” e l’eccellenza italiana e poi Renato Baldoni, Simonetta Bartolini, Fabrizio Foschi, Fabio Giambrocono, Antonella Nigro, il Maestro Antonio Nocera e Giampaolo Silvestri.
Le conclusioni, avvio di una nuova stagione, sono affidate a Pier Francesco Bernacchi, Segretario Generale della Fondazione Collodi.
Comunicato Stampa