Pianeta Terra Festival, ieri gli eventi di Confindustria Toscana Nord: la formazione per le scuole e il dibattito sui consumi sostenibili
Ieri venerdì 4 ottobre si sono svolti i due eventi organizzati da Confindustria Toscana Nord per la terza edizione di Pianeta Terra Festival, di cui l’associazione è realizzatrice in compartecipazione.
Commento generale della vicepresidente di Confindustria Toscana Nord Fabia Romagnoli
“C’è un tratto comune ai nostri due eventi in Pianeta Terra Festival, quello svoltosi al mattino con la conclusione della seconda edizione del progetto per le scuole ‘Sostenibilità-Usa la testa!’ e l’altro del pomeriggio incentrato sui consumi sostenibili: l’obiettivo di presentare la sostenibilità nella sua complessità e nelle sue logiche, fuori da preconcetti e stereotipi che rendono tutti noi esposti alle lusinghe del greenwashing. Nel caso dei giovani, sappiamo bene che la sensibilità per i temi ambientali è alta, ma il messaggio che vogliamo mandare col nostro progetto è che la sostenibilità non è uno slogan, bensì una caratteristica che investe una molteplicità di fattori e che è misurabile e traducibile in calcoli e comparazioni. Per questo parliamo loro della metodologia dell’LCA-Life Cycle Assessment. Quello che gli studenti possono percepire attraverso i seminari realizzati con la Scuola Superiore Sant’Anna di Pisa-Istituto di management è solo una minima parte del tema, ma è importante che i giovani acquisiscano una consapevolezza spendibile già oggi e ancor di più quando saranno adulti. Gli studenti stessi si sono cimentati in propri elaborati, di cui abbiamo premiato ieri i tre più interessanti, il primo del liceo scientifico Vallisneri di Lucca e il secondo e terzo dell’ITIS Buzzi di Prato. Le scuole del territorio hanno dimostrato di aver capito e condiviso il nostro obiettivo, dando una buona risposta, dato che i ragazzi formati sono stati quest’anno 576: ai dirigenti scolastici e ai docenti rinnoviamo, io e i colleghi imprenditori della Commissione sostenibilità di Confindustria Toscana Nord, il nostro grazie. Alcuni colleghi come Giorgio Bartoli e Giulio Grossi hanno anche fornito materiali utili alla realizzazione del progetto: grazie anche a loro della collaborazione. Oggi abbiamo lanciato la terza edizione di ‘Sostenibilità-Usa la testa!’: le iscrizioni sono aperte fino al 19 dicembre.
Profilo diverso ma finalità in fondo omogenee per l’evento svoltosi il pomeriggio, dal titolo ‘Siamo consumatori sostenibili? Come ci percepiamo, come ci comportiamo davvero’. Il presupposto è l’importanza decisiva delle scelte di consumo ai fini dell’affermazione della sostenibilità. Partendo da un’indagine commissionata al sociologo dei consumi Francesco Morace, il dibattito è stato incentrato sul tema della sensibilità ambientale dei consumatori ma anche della loro difficoltà a tradurre questo valore in reali comportamenti d’acquisto. Tanti i motivi, da quelli economici, dato che la necessità di contenere i costi della spesa familiare spesso fa premio su altre considerazioni, fino al problema di trovare i prodotti sostenibili e riconoscerli come tali. Moderati dal direttore de La Nuova ecologia Francesco Loiacono, ne hanno discusso lo stesso Morace con la vicepresidente di Confindustria Lucia Aleotti, che rappresentava nell’occasione il mondo della produzione, e la presidente di Coop Italia Maura Latini, che ha portato la voce della grande distribuzione.
Il tema della sostenibilità è centrale nell’elaborazione delle politiche industriali e, a livello più operativo, nelle strategie delle aziende. Come Confindustria Toscana Nord ne siamo profondamente consapevoli, come testimonia anche l’impegno in Pianeta Terra Festival.”
L’evento del mattino in dettaglio: la conclusione della seconda edizione di “Sostenibilità-Usa la testa!” con i premi ai vincitori e il lancio della terza edizione
Nella Sala Tobino di Palazzo Ducale si è svolto l’evento collegato al progetto “Sostenibilità-Usa la testa!”, realizzato da Confindustria Toscana Nord in collaborazione con la Scuola Superiore Sant’Anna di Pisa-Istituto di management per diffondere nelle scuole i principi della sostenibilità. Si è chiusa la seconda edizione del progetto, alla quale hanno partecipato 9 scuole per un totale di 28 classi con 576 studenti: l’istituto tecnico agrario Anzillotti di Pescia, i licei artistici Brunelleschi di Montemurlo e Petrocchi di Pistoia, l’istituto tecnico industriale Buzzi di Prato, l’istituto tecnico tecnologico Fedi-Fermi di Pistoia, l’istituto tecnico industriale Fermi-Giorgi di Lucca, il liceo classico Forteguerri di Pistoia, l’istituto tecnico Marchi-Forti di Pescia, il liceo scientifico Vallisneri di Lucca. I giovani hanno potuto assistere ai seminari proposti dal progetto e tenuti da ricercatori della Scuola Sant’Anna sui principi di base dell’LCA-Life Cycle Assessment, metodologia scientificamente corretta per misurare la sostenibilità; l’obiettivo è fornire conoscenze che consentano di andare al di là degli stereotipi e delle strumentalizzazioni del greenwashing, facendo crescere una vera cultura della sostenibilità. Alcune delle classi partecipanti hanno raccolto anche la sfida posta dal concorso collegato al progetto, proponendo degli elaborati ispirati all’LCA. A discuterne con i ragazzi, nell’evento del festival, la vicepresidente di Confindustria Toscana Nord Fabia Romagnoli assieme al professor Fabio Iraldo, ordinario presso la Scuola Sant’Anna di Pisa-Istituto di Management e direttore di ricerca presso GREEN – Istituto di Economia e Politica dell’Energia e dell’Ambiente dell’Università Bocconi.
A vincere il concorso un gruppo della classe 4/SA indirizzo Scienze applicate del Liceo scientifico “Antonio Vallisneri” di Lucca, costituito dagli studenti Andrea Ferracuti, Mattia Lombardi, Davide Marradi, Andrea Matteucci, Elisa Petroni, Fabio Pierallini e Niccolo’ Sebastiani, con l’elaborato ”Meglio degli occhiali in acetato di cellulosa o di polpa di legno?”. I ragazzi erano accompagnati dai docenti Paolo Nardini e Claudia Poggetti.
La vittoria ha portato alla scuola il premio in denaro previsto dal regolamento del concorso. Agli studenti è andato invece – oltre agli attestati in carta riciclata, legati con un nastro a sua volta di fibre tessili rigenerate – il trofeo già inaugurato con la prima edizione di “Sostenibilità-Usa la testa!”: una testa femminile che si ispira al logo del progetto e richiama la torre Guinigi. Il trofeo è stato ideato appositamente per la premiazione del concorso dal designer lucchese Stefano Giovacchini e stampato, utilizzando PET proveniente dal riciclo delle bottiglie di plastica, dalla sua società r3Direct, specializzata nella stampa 3D con materiali riciclati o naturali. Il trofeo ospita una pianta viva, contenuta in un vaso di cartone fibrato riciclato e riciclabile.
Attestati anche ai secondi e terzi classificati: due gruppi della stessa classe, la 4/C – indirizzo Sistema moda dell’ITIS “Tullio Buzzi” di Prato con gli elaborati – rispettivamente – “Meglio una T-shirt in cotone vergine o rigenerato?” (studenti Lorenzo Boretti, Giuseppe Cardone, Martina Flores Serrano, Bianca Frati, Ginevra Minetti e Matteo Pelagatti) e “Quali sono i vantaggi ambientali del riuso per una T-shirt in cotone?” (studenti Giulia Brunetti, Daniele Cascioli, Arianna Catania, Caterina Frangini, Rebecca Marini, Laura Orrea, Lola Pampaloni, Margherita Paoli e Melissa Sarti). Ad accompagnarli i docenti Simona Ciardi e Marco Lenzi.
Ha illustrato i progetti e le motivazioni dei premi Francesca Albano, ricercatrice della Scuola Superiore Sant’Anna e docente dei seminari seguiti dai ragazzi.
Nicola Lamberti, giovane influencer e divulgatore in tema di sostenibilità, ha presentato e animato l’evento.
“È stato un grande piacere e un onore rinnovare la partecipazione della Scuola Sant’Anna al festival con l’iniziativa ‘Usa la testa’ – commenta il professor Fabio Iraldo -. La sfida principale rimane quella di condividere la nostra esperienza di ricerca e promuovere un’informazione ambientale libera da stereotipi e fake news. Sebbene ci sia una crescente attenzione verso le questioni ecologiche, spesso manca un supporto da parte di studi scientifici adeguati, mentre i consumatori non dispongono sempre di strumenti per distinguere quali siano le opzioni di consumo o i materiali realmente ‘più sostenibili’. In risposta a questo, insieme a un team coordinato dalla collega Francesca Albano, abbiamo cercato di sensibilizzare i giovani presenti sull’importanza della LCA (Life Cycle Assessment), un metodo scientifico che la Scuola Sant’Anna ha iniziato a utilizzare e sviluppare fin dagli anni ‘90. Il nostro obiettivo è stato fornire le basi di questo strumento, che consente di valutare e ridurre gli impatti ambientali durante l’intero ciclo di vita dei prodotti, orientando in maniera più sostenibile le decisioni legate alla produzione, al consumo e allo smaltimento. Speriamo che il progetto abbia contribuito a promuovere scelte consapevoli, basate su dati scientifici concreti, evitando giudizi e approcci superficiali sui temi ambientali.”
La terza edizione del progetto, lanciata ieri durante l’evento, è aperta a tutte le scuole secondarie di secondo grado delle province di Lucca, Pistoia e Prato, che possono iscrivervi, fino al 19 dicembre, le classi terze, quarte e quinte. Il progetto consiste in un primo modulo di carattere seminariale e in un secondo modulo, collegato all’ormai tradizionale concorso, finalizzato alla redazione di elaborati degli studenti ispirati ai principi dell’LCA.
Le attività del progetto possono essere fatte valere ai fini dell’alternanza scuola-lavoro. Le informazioni sono disponibili sulla home page del sito di Confindustria Toscana Nord.
L’evento del pomeriggio in dettaglio: “Siamo consumatori sostenibili? Come ci percepiamo, come ci comportiamo davvero”
Nella sala convegni della sede lucchese di Confindustria Toscana Nord, palazzo Bernardini, si è svolto “Siamo consumatori sostenibili? Come ci percepiamo, come ci comportiamo davvero”, un incontro incentrato sul tema del mercato dei prodotti sostenibili, che ha messo a confronto esperienze del mondo industriale e della grande distribuzione, con gli approfondimenti della sociologia dei consumi e lo stimolo dato da interviste effettuate a Lucca, Pistoia e Prato a comuni cittadini.
L’incontro ha preso le mosse da uno studio effettuato dal sociologo dei consumi Francesco Morace, che spiega così il suo lavoro:
“Future Concept Lab ha effettuato per conto di Confindustria Toscana Nord un’indagine sullo scenario della sostenibilità individuando alcuni passaggi nell’evoluzione dei prossimi anni secondo quello che abbiamo definito ‘paradigma Crucial & Sustainable’. Il campione è stato di 1.000 unità, rappresentative della popolazione tra i 18 e i 70 anni, pari a circa 40 milioni di italiani. Ne emergono indicazioni che tracciano un filo rosso tra valori, atteggiamenti, comportamenti e attese per il futuro, in una triade virtuosa salute/ambiente/alimentazione che corrisponde al filtro principale applicato dalla popolazione: un filtro che non è il bene pubblico ma il consumo personale. I valori a cui si guarda con maggiore attenzione, presenti in tutte le generazioni e che indirizzano le scelte nel presente e orientano il futuro, sono appunto la salute, per prevenire e mantenere il proprio benessere, indicata dal 64,3% del campione; l’ambiente, per rispettarlo e proteggerlo, per il 60,7%; il cibo, ossia seguire una sana alimentazione, per il 53%. Ne consegue che le scelte di business nei diversi settori (non solo quelli direttamente connessi a salute e alimentazione, ma anche l’abbigliamento, il turismo, la vita urbana, le logiche abitative) diventano opzioni ideali, selezionate con cura da un mondo di consumatori che guarderanno progressivamente all’occasione di consumo come una garanzia di buona vita. In altre parole l’’essere sostenibili’ indica un orientamento etico che diventa cruciale nei nuovi modelli di business.”
Con la moderazione del direttore de La nuova ecologia Francesco Loiacono, si è sviluppato il dibattito che ha visto il contributo, oltre che dello stesso Morace, della vicepresidente di Confindustria Lucia Aleotti in rappresentanza del mondo della produzione e della presidente di Coop Italia Maura Latini, che ha portato il punto di vista della grande distribuzione. Latini ha dichiarato che “La GDO è uno dei luoghi in cui i cittadini hanno la concreta possibilità di dare il proprio contributo alla sostenibilità dei prodotti, acquistando quelli più sostenibili e quindi premiandoli. Certo la sostenibilità non è solo quella ambientale, ma anche quella sociale o quella etica. Noi come Coop ormai da tempo ci impegniamo in questa sfida a 360 gradi, consci comunque che il traguardo finale è un processo condiviso e collaborativo, in cui ogni attore deve fare la propria parte. Per esempio, sulla plastica, da anni ci impegniamo nel riuso e nel riciclo e sappiamo che i nostri soci e consumatori apprezzano quanto fatto. Promuoviamo il giusto prezzo, che remuneri ogni attore della filiera equamente. E allo stesso tempo studiamo e facciamo ricerca affinché i nostri prodotti abbiano il minor impatto ambientale possibile. A volte però notiamo uno scostamento tra i desiderata e ciò che i clienti mettono davvero nel carrello, sia per motivi economici che per altre ragioni. Quindi seppur in molti stanno cercando di dare il proprio contributo, queste azioni non colmano quel grande gap tra volontà e azioni. C’è bisogno di una presa di coscienza collettiva, dello sviluppo di una cultura avanzata sulla sostenibilità che la renda la priorità per tutti. Attori, produttori, distributori, consumatori ma anche governi e legislatori. Il cambio di passo può avvenire solo se fatto tutti insieme”.
“Le imprese italiane sono da tempo leader nella sostenibilità – dichiara Lucia Aleotti, vicepresidente di Confindustria per il Centro studi -. Sono più efficienti nell’uso dell’energia e delle materie prime e hanno un’elevatissima quota di riciclo dei rifiuti. Hanno imboccato questa strada non solo per necessità, visto che l’Italia è un paese povero di materie prime vergini e con alti costi dell’energia, ma anche nell’ambito di una strategia di upgrading qualitativo che l’industria italiana porta avanti da più di vent’anni. Basti pensare che siamo nei primissimi posti nel mondo, secondo l’indicatore dell’ONU che misura benessere umano e sostenibilità ambientale, mentre gli Stati Uniti sono al 47º posto e la Cina addirittura all’82º. In Cina infatti il 50% dell’energia utilizzata proviene da centrali a carbone. E’ quindi importante che tutte le norme sostengano le imprese in un miglioramento continuo ma non le distruggano a beneficio di imprese di altri continenti, perché così facendo aumenteremo l’inquinamento globale anziché diminuirlo. L’impegno di Confindustria è proprio in questa direzione, consentire ai consumatori di avere prodotti di altissima qualità e sostenibilità ambientale, a prezzi accessibili. Solo così si può continuare il percorso di benessere e vera attenzione ambientale che abbiamo intrapreso da tempo”.
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Ufficio stampa CTN
Comunicato stampa