Il monitoraggio sulle imprese industriali colpite dall’alluvione continua: alcune, meno danneggiate, sono ripartite se non a pieno regime almeno in misura significativa, altre sono ancora inattive e in qualche caso lo rimarranno per alcune settimane. Delle 150 imprese industriali censite da Confindustria Toscana Nord nell’area di propria pertinenza (100 del tessile su Prato e Pistoia, più i comuni fiorentini Campi Bisenzio e Calenzano facenti parte parte del distretto pratese, cui si sommano 50 industrie di altri settori manifatturieri delle province di Prato, Pistoia e in minor misura Lucca) la metà ha riportato danni così consistenti da non aver ancora ripreso l’attività.
Si conferma quindi la gravità degli effetti degli eventi atmosferici del 2-3 novembre, con ripercussioni rilevanti anche al di là delle stesse aziende colpite: molte di esse infatti sono parte di filiere produttive che risentono della situazione in tutta la loro articolazione.
Nonostante questo quadro, le imprese sono ancora in attesa di veder accolte le richieste di un decreto legge che sospenda gli adempimenti tributari, contributivi, previdenziali, amministrativi e ambientali a carico delle imprese dei territori alluvionati.
Le prime scadenze sono a ridosso: il 16 novembre – dopodomani – è la data ultima per alcuni adempimenti fiscali tra cui l’Iva, oltre che per l’utilizzo in compensazione dei bonus energia e gas del 1° e 2° trimestre 2023; poco oltre, il 30 novembre, toccherà all’Irap e all’Ires. Lo stesso 30 novembre è anche il termine per l’effettuazione degli investimenti su beni materiali Industria 4.0 e comunque prenotati entro il 31 dicembre 2022.
Confindustria Toscana Nord, in collaborazione con Confindustria nazionale, si è mossa subito per chiedere il decreto di sospensione e proroga: per l’Emilia Romagna fu fatto in tempi rapidi, per le aree alluvionate della Toscana per ora non c’è risposta.
Ufficio stampa CTN
Comunicato stampa