Dal 20 al 23 marzo 2025 torna a Torino Coltivato, il Festival Internazionale dell’Agricoltura, per la sua seconda edizione: incontri, conferenze, dibattiti, tavole rotonde, laboratori, interviste e spettacoli teatrali, per raccontare l’agricoltura in un grande evento scientifico-divulgativo con cadenza biennale.

 

La seconda edizione del Festival, nei giorni in cui ricorre la Giornata Mondiale dell’Acqua (22 marzo), è dedicata a questa risorsa fondamentale e sempre più scarsa. Coltivato non si limita a presentare la problematica della scarsità idrica, ma si propone di offrire un’analisi approfondita del tema, esplorando le cause, le conseguenze e, soprattutto, le possibili soluzioni per una gestione più responsabile e sostenibile di una risorsa vitale per il settore agricolo e per l’intero pianeta. Il tema sarà indagato sotto diversi punti di vista: cambiamenti climatici e siccità, gestione innovativa delle risorse idriche, conflitti per l’accesso all’acqua e sicurezza alimentare.

Il Festival Coltivato è patrocinato dal Ministero dell’agricoltura, della sovranità alimentare e delle foreste, dalla Regione Piemonte, dalla Città di Torino e dall’Università degli Studi di Torino. È sostenuto dalla Camera di commercio industria artigianato e agricoltura di Torino, Intesa Sanpaolo, Fondazione Compagnia di San Paolo, Fondazione CRT, Fondazione Agritech, Federchimica Agrofarma, SMAT, Unioncamere Piemonte, Thales Alenia Space, Reale Mutua, Turismo Torino, in collaborazione con Teatro Stabile di Torino – Teatro Nazionale, Biennale Democrazia, Biennale Tecnologia, Giornale della Legalità – Spazi aperti in luoghi chiusi, SaluTO, Rai Teche, IED Torino, ReSoil Foundation, AgriNewTech, weTree. Si ringrazia Fondazione Circolo dei lettori.

 

Promotore e organizzatore del Festival è il Comitato per l’organizzazione del Festival Internazionale dell’Agricoltura, fondato nel 2022 da Maria Lodovica Gullino, Maria Grazia Pellerino e Luca Remmert, e di cui oggi fanno parte anche Maria Caramelli e Vittorio Viora.

 

Il Festival nasce da un’idea di Antonio Pascale, scrittore e ispettore presso il Ministero dell’agricoltura, della sovranità alimentare e delle foreste, e di Maria Lodovica Gullino, fitopatologa e imprenditrice, che ne sono rispettivamente direttore artistico e responsabile scientifico. Se chiediamo alle persone: preferite farvi operare da un dentista del 1930 o da uno moderno?, nessuno preferirà quello antico – nessuno sosterrà che il trapano di una volta fosse migliore e che un’operazione senza anestesia temprasse il fisico. Se invece cambiamo oggetto e chiediamo: preferite il cibo di una volta o quello moderno?, la risposta non sarà scontata, nella convinzione che l’agricoltura di un tempo fosse migliore, meno inquinante, più salubre, più naturale.

 

In qualità di direttore scientifico e di direttore artistico del Festival Internazionale dell’Agricoltura Coltivato, siamo lieti di annunciare la seconda edizione, che si terrà a Torino dal 20 al 23 marzo 2025” dichiarano Maria Lodovica Gullino e Antonio Pascale. “Coltivato si propone di smontare le visioni passatiste dell’agricoltura, spesso fondate su un erroneo concetto di naturale, ma allo stesso tempo non si mostra reticente nei confronti dei problemi che l’agricoltura presenta. Fondandosi sul motto ‘a ogni problema corrisponde una soluzione’, Coltivato cerca di esaminare strumenti concreti e innovativi e di proporli con passione al pubblico. Quest’anno il Festival esplorerà un elemento fondante la nostra civiltà e la vita stessa: l’acqua. Ci sono temi cruciali che vanno affrontati, come la scarsità idrica, l’impatto dei cambiamenti climatici. Che strumenti abbiamo a disposizione? Sono efficaci? E se sì, perché? Come possiamo utilizzarli? Anche se non conosciute dal grande pubblico, Coltivato ospiterà persone degne di essere ascoltate, per passione e ingegno e simpatia, le cui idee sono utilissime a promuovere un dibattito costruttivo e ispirare azioni concrete verso un sistema agricolo e alimentare più sostenibile e – va da sé – migliore e più equo. 

 

Coltivato si propone di parlare della “vera” agricoltura, spesso diversa da quella immaginata, bucolica, in modo rigoroso, basato su fatti e numeri, da un punto di vista di economia e lavoro, di innovazione, scienza e tecnologia, senza dimenticare il cambiamento climatico e la sostenibilità, che all’agricoltura sono strettamente (inter)connessi. Il tutto con spirito critico ma aperto, rivolgendosi a un pubblico eterogeneo e affiancando a eventi di carattere strettamente scientifico, come seminari, interviste e tavole rotonde, momenti puramente divulgativi, come reading e spettacoli teatrali, laboratori per i più giovani. Perché raccontare l’agricoltura significa coltivare conoscenza e da qui nasce anche il nome del Festival – Coltivato.

 

Coltivato si terrà prevalentemente al Circolo dei lettori, in Sala Grande, Sala Gioco e Sala Musica, mentre la Cavallerizza Reale ospiterà l’inaugurazione e il Palazzo della Radio, il Teatro Gobetti e il Museo della Frutta Francesco Garnier Valletti le anteprime del Festival. L’ingresso è libero fino a esaurimento posti, salvo dove diversamente indicato.

 

L’inaugurazione

 

Al tema dell’anno è dedicata naturalmente l’inaugurazione di Coltivato, giovedì 20 marzo alle ore 17.00 alla Cavallerizza Reale, con l’intervento di apertura L’acqua come impegno civico di Giulio Boccaletti, direttore scientifico del CMCC, preceduto dai saluti istituzionali. Giulio Boccaletti ci regala cinque esaustive e affascinanti lezioni sull’acqua affrontando nodi altrettanto cruciali: perché fingiamo stupore di fronte alla siccità quando sappiamo da anni che siamo impreparati? Perché quando succede guardiamo solo al cielo, invece di guardarci anche allo specchio? Perché parliamo di perdite di rete ma non affrontiamo il territorio? Perché non riusciamo a riconoscere che si deve pur pagare per sbloccare gli investimenti che ovviamente servono? Prenotazioni su www.coltivato.com

 

Alle ore 21.00, al Circolo dei lettori in Sala Grande, Coltivato proseguirà con un reading concerto del giornalista e divulgatore Massimiano Bucchi intitolato Le forme dell’acqua – Due storie liquide e una gassosa, che esplorerà i molteplici significati e immagini dell’acqua tra scienza e società, tra passato e presente, soffermandosi sullo sviluppo della classificazione delle nuvole da parte di Luke Howard, sul rapporto con l’acqua e con il nuoto e sull’opera scientifica e divulgativa sul mare come ambiente di Rachel Carson; con musiche al pianoforte eseguite da Arturo Stàlteri di G.F. Haendel, Michael Nyman, Fabrizio De Andrè, Ryuichi Sakamoto, Brian Eno, Deep Purple, Paul Simon.

 

Le anteprime

 

Il Festival sarà anticipato da tre anteprime: lunedì 17 marzo ore 18.00 al Palazzo della Radio verrà proiettato Il Veleno nell’acqua, la docu-inchiesta di Marialuisa Di Simone all’interno della rassegna Rai Teche Archive Alive! Ambiente sull’inquinamento da PFAS, le sostanze chimiche invisibili che da cinquant’anni contaminano il nostro pianeta; la proiezione sarà introdotta da Davide Demichelis, giornalista, conduttore televisivo e documentarista; prenotazione obbligatoria su mediateca.torino@rai.it. 

 

Martedì 18 marzo alle ore 19.30, al Teatro Gobetti, si terrà lo spettacolo di Massimiano Bucchi Rachel Carson - La signora degli oceani, diretto da Marco Rampoldi e con Laura Curino, una produzione Teatro Stabile di Torino – Teatro Nazionale, Tangram Teatro e Associazione Culturale Muse: un emozionante racconto teatrale in cui l’attrice offre la propria voce alle parole della madre dell’ambientalismo moderno; biglietti acquistabili su www.teatrostabiletorino.it.

 

Mercoledì 19 marzo alle ore 17.00 al Museo della Frutta Francesco Garnier Valletti, Non ci sono più le mele di una volta (per fortuna)!: con simpatia e sapienza agronomica, Duccio Caccioni, agronomo e fitopatologo, prova a smontare un radicato preconcetto e ci racconta la storia del miglioramento genetico delle mele e cosa possiamo e dobbiamo ancora fare per renderle più gustose e più sostenibili; con visita guidata del museo su prenotazione tramite il sito www.coltivato.com. Evento in collaborazione con Divisione Cultura, Archivio, Musei e Biblioteche della Città di Torino.

 

L’acqua

 

Molti gli appuntamenti dedicati al tema dell’anno: con Luca Corelli Grappadelli, coordinatore dello Spoke 3 del Centro Nazionale Agritech, e Paolo Inglese, professore di Arboricoltura Generale e Coltivazioni Arboree all’Università di Palermo, impareremo le ricerche e gli studi che rendono possibile il risparmio idrico nel corso dell’incontro Troppa acqua, poca acqua: impatto sulla frutticoltura (venerdì 21 marzo alle ore 9.45 in Sala Grande); delle Guerre per l’acqua? parlerà Emanuele Fantini, professore associato all’IHE Delft – Institute for Water Education, ripercorrendo la storia recente dei grandi fiumi del mondo e le guerre in corso in Ucraina e in Palestina (venerdì 21 marzo alle ore 12.15 in Sala Grande; in collaborazione con Biennale Democrazia).

 

Sabato 22 marzo, Giornata Mondiale dell’Acqua, vedrà gli incontri Chiare, fresche, dolci e buonissime acque che beviamo: Rita Binetti, dirigente dei laboratori e della qualità dell’acqua presso SMAT, e Mariachiara Zanetti, professoressa ordinaria di Ingegneria Sanitaria Ambientale al Politecnico di Torino, ci spiegheranno da dove viene l’acqua che beviamo (ore 10.00 in Sala Grande); Silvano Fuso, dottore di ricerca in Scienze Chimiche e divulgatore scientifico, ci spiegherà La più bella formula che c’è, ovvero H2O, nei cui legami tutto scorre, compresa la nostra esistenza (alle 14.30 in Sala Grande); in collaborazione con Biennale Tecnologia, Salvare l’acqua traformando le mele in ciambelle: partendo dal dato per cui ogni mela sprecata equivale a 70 litri di acqua, Marta Tuninetti, ricercatrice e docente di Idrologia applicata all’Agricoltura presso il Politecnico di Torino, dialogherà con la giornalista Giorgia Bollati e con Arianna Petrotta, board member e volontaria di RECUP, sulle dimensioni dello spreco alimentare, dal campo alla tavola (alle 16.00 in Sala Gioco).

 

Coltivato si concluderà domenica 23 marzo alle 11.30 al Circolo dei lettori in Sala Grande con Torino città dei fiumi: l’architetto, paesaggista e urbanista Andreas Kipar racconterà il progetto di ampio respiro per la rinascita urbana di Torino, che ruota intorno alla riscoperta del Po e dei suoi affluenti; a seguire Il mondo che verrà (compresi i sentimenti), con Antonio Pascale, scrittore, ispettore agrario e direttore artistico di Coltivato, che si interrogherà sul cibo del futuro, tra dati, scienza e sentimenti. Per prendere le misure e prepararci a un cambio di rotta che è fondamentale intraprendere.

 

Le sfide del cambiamento climatico

 

Strettamente legato al tema dell’acqua è quello delle sfide che il cambiamento climatico comporta per l’agricoltura: alcuni degli incontri di Coltivato analizzeranno l’impatto che queste hanno sul settore, esplorando le strategie di adattamento e le innovazioni tecnologiche necessarie per garantire la sicurezza alimentare; a quest’ultimo argomento è dedicata l’omonima tavola rotonda con Enrico Allasia, presidente di Confagricoltura Piemonte, Gabriele Carenini, presidente regionale di Confederazione Italiana Agricoltori del Piemonte e Valle d’Aosta e Bruno Mecca Cici, presidente di Coldiretti Torino (sabato 22 marzo alle 10.15 in Sala Gioco); Andrea Bertalot, vicedirettore generale di Reale Mutua Assicurazioni, e Vittorio Viora, imprenditore agricolo e vice-presidente dell’Accademia di Agricoltura di Torino, parleranno dei Cambiamenti climatici: come difendersi? e di come sta reagendo il mondo delle assicurazioni nel campo dell’agricoltura (sabato 22 marzo alle 12.00 in Sala Gioco).

 

Sicurezza alimentare e sostenibilità

 

Un’attenzione particolare sarà dedicata alle politiche di sicurezza alimentare, alla sostenibilità delle pratiche agricole e alle nuove tecnologie che permettono di ridurre l’impatto ambientale: Debora Fino, professoressa ordinaria di Impianti Chimici presso il Politecnico di Torino e presidente della Fondazione Re Soil, e Patrizia Perego, preside della Scuola Politecnica dell’Università degli Studi di Genova e presidente del Centro Interdipartimentale Biologically Inspired Engineering Research Center in Vascular Medicine and Longevity (BELONG), ci racconteranno gli strumenti che abbiamo a disposizione per trasformare gli scarti dell’industria alimentare in un simbolico “boccone energetico”, nel corso dell’incontro Nella precedente vita ero… (venerdì 21 marzo alle ore 16.45 in Sala Gioco) in collaborazione con Fondazione Agritech; nell’incontro Quando diciamo respira Guido Saracco, professore ordinario di fondamenti chimici delle tecnologie, e Piero Bianucci, giornalista, divulgatore scientifico e scrittore, ci racconteranno come sia possibile ricreare artificilmente la fotosintesi clorofilliana e come questa potrebbe rappresentare una boccata d’ossigeno rispetto alla crisi energetica (venerdì 21 marzo ore 18.00 in Sala Gioco); Stefania De Pascale, professoressa ordinaria di Orticoltura e Floricoltura presso il Dipartimento di Agraria dell’Università degli Studi di Napoli Federico II, nell’incontro Piantare patate su Marte: il lungo viaggio dell’agricoltura, con i piedi ben piantati per terra ci racconterà a che punto è la coltivazione di piante nello spazio (sabato 22 marzo alle 11.15 in Sala Grande).

 

Il ruolo delle donne in agricoltura

 

Coltivato 2025 offrirà uno spazio importante alla valorizzazione del ruolo delle donne nel settore agricolo, evidenziando il loro contributo all’innovazione e alla sostenibilità: Elisa Palazzi, docente di Fisica del Clima presso l’Università degli studi di Torino, parlerà di come il riscaldamento globale stia modificando profondamente gli ecosistemi di alta quota nell’incontro Clima, montagne, donne e nuove scalate per vedere meglio il mondo (venerdì 21 marzo alle 11.00 in Sala Grande); la storica Marialuisa Ricotti nell’incontro Noi siam donne: lavoro, emancipazione e musica tra le risaie ci condurrà in un viaggio affascinante attraverso la storia delle risaie italiane, partendo dall’esperienza delle mondine, per raccontare le trasformazioni sociali ed economiche del settore, analizzando le condizioni di lavoro, le lotte sindacali e l’evoluzione delle tecniche di coltivazione (sabato 22 marzo ore 12.30 in Sala Grande). Deborah Piovan, agronoma e imprenditrice, nell’incontro Donna, ovvero l’innovazione in agricoltura rievocherà alcune storie di donne che, a dispetto di tutti, caparbiamente hanno innovato l’agricoltura, spesso offrendo un più vitale punto di vista sul mondo (venerdì 21 marzo alle ore 15.45 in Sala Grande).

 

L’innovazione tecnologica e la lotta alle fake news

 

Il Festival si confronterà con le opportunità offerte dalle nuove tecnologie in agricoltura, ma anche con la diffusione di fake news e con la necessità di promuovere un’informazione scientificamente corretta: in Anche il riso è come noi, Natalia Bobba, vicepresidente di Confagricoltura Donna Piemonte, nonchè presidente dell’Ente Nazionale Risi, e Vittoria Brambilla, biologa molecolare e genetista delle piante, ci racconteranno come a partire da una rivoluzionaria tecnica, il CRISPR/Cas9, sia possibile risolvere alcune malattie del riso, soggetto a vari tipi di stress (venerdì 21 marzo alle 14.15 in Sala Gioco). Nell’incontro Lo stress delle fake news e quei tre litri d’acqua al giorno, Francesca Marino, nutrizionista e membro della Cattedra Unesco di Educazione alimentare e Sviluppo sostenibile dell’Università di Napoli Federico II, affronta l’importanza dell’idratazione per il mantenimento della salute, sfatando però i falsi miti legati al fabbisogno di acqua e spiegando come questo possa variare in base a età, attività fisica e condizioni ambientali (venerdì 21 marzo alle 14.30 in Sala Grande); in Perché gli agrofarmaci non sono veleni, un dialogo tra Maria Lodovica Gullino, professore ordinario di patologia vegetale e Massimo Scaglia, vice Presidente di Federchimica Agrofarma, verranno dissipati alcuni dubbi e preconcetti su quelli che vengono erroneamente chiamati “pesticidi” e che invece sono semplicemente le medicine delle piante (domenica 23 marzo alle ore 10.15 in Sala Grande).

 

Economia e lavoro

 

Quali opportunità di lavoro offre (ancora) l’agricoltura oggi? A questa e altre domande rispondono gli incontri di Coltivato dedicati agli aspetti economici e giudiziari del settore: in Stili di vita, scelte di salute, Matteo Cattaneo, chief transformation & services development officer presso Reale Group, e Andrea Pezzana, medico nutrizionista clinico e dottore in psicologia clinica, esploreranno la connessione tra cibo, salute e costi assicurativi (venerdì 21 marzo alle ore 12.00, in Sala Musica);  Valeria Marcenò, professoressa ordinaria di diritto costituzionale nel Dipartimento di Giurisprudenza dell’Università di Torino, e l’avvocata Maria Grazia Pellerino, moderate dal giornalista Ercole Zuccaro, ci parleranno di alcuni degli ambiti in cui l’attività agricola può incrociare contestazioni giudiziarie di natura penale nel corso dell’incontro Campi legali: l’agricoltura e i rischi giudiziari penali (sabato 22 marzo alle 14.45 in Sala Gioco); in collaborazione con Giornate della legalità – Spazi aperti in luoghi chiusi; Egidio Dansero, professore ordinario di Geografia economico-politica all’Università di Torino, ed Elena di Bella, dirigente della Città metropolitana che si occupa e si è occupata di valorizzazione delle produzioni locali, di sostenibilità dell’agricoltura, di sviluppo rurale e dei distretti del cibo, nell’incontro Nutrire Torino, città metropolitana ci accompagneranno in un viaggio attraverso il cibo in una città circondata da aziende e cascine storiche (sabato 22 marzo alle ore 15.45 in Sala Grande).

 

AgriCultura

 

L’agricoltura è terreno fertile per il nostro apparato emotivo. Produce cibo e il cibo ha anche un valore simbolico, legato ai nostri ricordi e alla nostra cultura. E alla cultura del cibo Coltivato dedica alcuni incontri che ci guideranno in un viaggio attraverso la nostra storia alimentare, tra nostalgia e innovazione, per imparare a guardare al passato con più realismo. Maurizio Ferraris, giornalista, scrittore e presidente del Labont (Center for Ontology) e di Scienza Nuova ci spiegherà come e perché ci facciamo prendere dalla nostalgia ogni volta che ricordiamo il passato, idealizzandolo, nel corso dell’incontro Rousseau al supermercato. Gli inganni della nostalgia alimentare (venerdì 21 marzo alle ore 17.00 in Sala Grande); Lucia Galasso, antropologa dell’alimentazione con una passione per il cibo e le storie che si nascondono dietro ogni piatto, ci racconta la Storia del pane e dell’acqua, una benedizione quotidiana (venerdì 21 marzo alle ore 18.15 in Sala Grande); in Tutti a cena dopo Carosello, un delizioso racconto “spettacolare”, Alberto Grandi, professore di Storia dell’Alimentazione all’Università di Parma, ci illustrerà la storia alimentare italiana a partire dalla vecchie e mai dimenticate pubblicità di Carosello, raccontandoci come e perché la cucina italiana, con tutti i suoi pregi, sia cresciuta e si sia perfezionata grazie al boom economico (venerdì 21 marzo alle 19.30 in Sala Grande); Non me la bevo: come godersi il vino senza retorica, ovvero conoscere il vino e la sua millenaria storia con sano realismo e uno sguardo alle innovazioni, con Michele Antonio Fino, scrittore e professore ordinario di Fondamenti del Diritto Europeo dell’Università di Scienze Gastronomiche di Pollenzo (sabato 22 marzo alle 17.00 in Sala Grande); La salute vien mangiando (bene), un incontro per esplorare il legame cruciale tra alimentazione e benessere fisico, insieme a Simona Bo, professoressa associata del Dipartimento di Scienze Mediche, Università di Torino, e Kalliopi Rantsiou, professoressa di Microbiologia Agraria, Alimentare e Ambientale del Dipartimento di Scienze Agrarie, Forestali e Alimentari dell’Università di Torino (sabato 22 marzo alle 17.15 in Sala Gioco) – in collaborazione con SaluTO; il cibo è cultura, dunque occupiamoci seriamente di cultura del cibo: questo il focus del panel Cose belle e buone da mangiare, con Gabriella Fantolino, amministratrice dell’impresa di allevamento avicolo Fantolino, Guido Gobino, alla guida dell’omonima azienda cioccolatiera, Franco Rabezzana, proprietario dell’Azienda Vitivinicola Rabezzana (sabato 22 marzo alle 18.15 in Sala Grande).

 

Le interviste impossibili

 

Alcune piante, prodotti e microrganismi chiedono la parola, hanno storie interessanti e affascinanti da raccontare. Quindi abbiamo bisogno di belle interviste impossibili attraverso le quali diamo voce al mondo vegetale che ha contribuito a formare il nostro mondo, umano e animale: tornano le Interviste impossibili di Antonio Pascale. Venerdì 21 marzo alle ore 15.30 in Sala Gioco Matteo Lorito, professore ordinario di Patologia vegetale e rettore dell’Università di Napoli, nonoché presidente del Centro Nazionale Agritech, interpreterà il Trichoderma, simpatico fungo che riesce a dirci cose importanti sulla salute del nostro suolo; sabato 22 marzo alle 18.30 in Sala Gioco, sarà la volta del riso, interpretato da Piero Rondolino, inventore del progetto Acquerello, nato con l’obiettivo di produrre il più alto livello possibile di riso. Domenica 23 marzo alle ore 10.30 in Sala Gioco, l’ultima delle Interviste impossibili sarà dedicata all’olio, interpretato da Luigi Caricato, direttore dell’Olio Officina Festival e della rivista dei condimenti OOF Magazine.

 

L’educazione alimentare


Coltivato
non si limita a coinvolgere esperti e scienziati, ma si rivolge a un pubblico ampio, con iniziative dedicate alle scuole e alle famiglie, promuovendo una maggiore consapevolezza alimentare e una cultura del cibo più sostenibile.

Giovedì 20 marzo al Circolo dei lettori in Sala Grande, alle 9.30 si terrà A lezione di… agricoltura: le scuole si presentano, un appuntamento dedicato alle scuole, in collaborazione con Ecofficina srl: gli studenti di diversi istituti scolastici piemontesi presenteranno i risultati dei progetti svolti durante l’anno scolastico su tematiche di interesse per il settore agro-alimentare.

Venerdì 21 marzo in Sala Gioco tre incontri dedicati alle nuove prospettive per l’agricoltura e per il pianeta: alle ore 9.30, l’incontro Con i piedi ben saldi per terra, diversi modi di lavorare la terra con Paolo Dubbini, responsabile dello Steering Committee e del Comitato Produzione e Logistica di Agrofarma, Maria Carola Gullino, presidente dell’Associazione Nazionale Le Donne dell’ortofrutta, Maria Lodovica Gullino, fitopatologa e imprenditrice, e Massimo Pugliese, professore associato di Patologia vegetale all’Università di Torino, moderati dal giornalista Francesco Antonioli, che discuteranno delle opportunità che il settore agricolo offre ai giovani. Alle 10.45, in Spegnere la sete, accendere l’innovazione Alice Fanti racconterà alcuni progetti realizzati in Paesi africani dall’ONG CEFA, di cui è direttrice. Infine, alle ore 12.00, l’incontro Seminare creatività, raccogliere esperienze in collaborazione con IED Torino, vedrà Andrea Viberti, coordinatore del corso di Laurea Triennale in Graphic Design dello IED Torino e Founder e Creative Director di Hellobarrio, raccontare la genesi dell’immagine coordinata di Coltivato, nata dal confronto con gli studenti di IED Torino.

Sabato 22 marzo dalle ore 16.00 alle 18.00 in Sala Musica quattro laboratori per bambini e ragazzi dagli 8 ai 15 anni in collaborazione con Re Soil Foundation, per conoscere i segreti del suolo attraverso semplici esperimenti e iniziare sin da piccoli a prendersi cura del pianeta: ci saranno i giochi interattivi del Soilab Kit for Teen, il kit didattico per le scuole dedicato al suolo realizzato nell’ambito del progetto ECHO del programma Horizon Europe; il laboratorio La Terra come una mela, per scoprire di quanto suolo abbiamo bisogno per coltivare il cibo di domani; un laboratorio dedicato alla ritenzione idrica del suolo e uno dedicato a scoprirne la fertilità, il cui livello verrà individuato usando della semplice acqua ossigenata.

 

Aggiustiamo le vostre piante

 

Due appuntamenti al Circolo dei lettori in Sala Musica con l’arrotino delle piante, per scoprire insieme agli esperti come aggiustare le piante e i fiori che allietano le nostre case: sabato 22 marzo alle ore 10.00 e domenica 23 marzo alle ore 10.15, Massimo Pugliese, professore associato di Patologia vegetale all’Università di Torino e CEO di AgriNewTech, coordinerà un team di fitopatologi a disposizione di chiunque voglia portare con sé le proprie piante e ricevere buoni consigli su come prendersene cura. In collaborazione con AgriNewTech.

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Ufficio stampa Stilema
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Comunicato stampa