Centrale idroelettrica a Pescia: Coldiretti e i produttori agricoli hanno consegnato le osservazioni al comune sul progetto, che evidenziano non poche criticità nell’impianto che potrebbe sorgere sul fiume Pescia, a pochi metri dalla piazza principale del comune della Valdinievole.
Le osservazioni sono state inviate alla Provincia di Pistoia, in vista della Conferenza dei servizi del 2 luglio 2015, che dovrà valutare la fattibilità operativa del progetto.
“Coldiretti ha fatto da collettore delle istanze delle imprese agricole i cui terreni sarebbero interessati dalle opere. Oggi le abbiamo esposte con un supporto scientifico al sindaco Oreste Giurlani -ha spiegato Vincenzo Tropiano, direttore di Coldiretti Pistoia, alla consegna della relazione tecnica predisposta dagli esperti di Ema srl, agenzia scientifica indipendente (Environmental Management Agency)-. Il 2 luglio, alla Conferenza dei servizi ci sarà l’opportunità per le istituzioni chiamate a valutare la fattibilità del progetto di confrontarsi con le possibili conseguenze sulle aziende agricole della zona. Le osservazioni sono il nostro contributo tecnico affinché vengano evitati danni non rimediabili al territorio, a chi lo vive e a chi ci lavora”.
Produzione di energia. La relazione, innanzitutto, mette in dubbio la stessa utilità dell’aumento di produzione di energia. “…si indica come motivazione che a spinto alla presentazione del progetto la necessità di incrementare le fonti di energia rinnovabili con particolare riferimento a quella idrica. Analizzando quanto riportato nel PAER (Piano Ambientale ed Energetico Regionale) si evince che gli impianti istallati attualmente (dati 2011 ai quali devono essere sommati i nuovi impianti autorizzati negli ultimi 4 anni) nel contesto regionale sono 125 con una potenza lorda istallata di 343,1 MW la cui produzione 2010 si attestava ad oltre 1000 GWh superando nettamente l’obiettivo di 933 GWh imposto per il 2020 alla nostra Regione dal Burden Sharing. Ciò dimostra che gli impianti istallati sono sufficienti al raggiungimento dell’obiettivo…”.
I cavidotti e la regimazione delle acque meteoriche. Nella relazione si chiede di rivalutare “il tracciato dei cavidotti di connessione tra il locale di produzione elettrica e la stazione di connessione alla rete. Il tracciato proposto, coinvolge la gora che alimenta tutto il sistema di canali che interessava le vecchie attività produttive (filanda, concerie- strutture vincolate) ed attualmente rappresenta un’ottima struttura per la regimazione delle acque meteoriche. Il progetto prevede lo smantellamento completo dei canali di derivazione delle acque a causa dell’interramento dei cavi e la realizzazione della viabilità di accesso. Inoltre, il tracciato proposto interessa dei terreni agricoli sui quali sono attualmente poste delle serre ed un piazzale di stoccaggio materiali, pertanto tale soluzione creerà problemi temporanei, ma anche permanenti all’azienda agricola…”.
Paesaggio e deflusso minimo vitale (DMV). Altre osservazioni riguardano il paesaggio e, per esempio, il DMV, il deflusso minimo vitale d’acqua indispensabile per garantire la naturale integrità ecologica (tutela della vita acquatica), anche tenendo conto della presenza di un’altra centrale idroelettrica, ubicata in località San Lorenzo, a monte di quella ipotizzata.
“Sono tanti i punti che vogliamo siano chiariti -spiega Tropiano-, per il bene del territorio e delle nostre aziende, utilizzeremo tutte le sedi perché vengano sciolti tutti i nodi, fermo restando che la nostra prima opzione è il ritiro del progetto stesso”.
Comunicato stampa