Escursione del 22 Aprile 2018
ANELLO DEL MONTE CORCHIA

Difficoltà: EE
Dislivello complessivo: 650 m
Durata cammino: 6,00 ore -
Posizione geografica: Alpi Apuane centrali
Carta: Alpi Apuane Carta escursionistica 4 LAND – 1 : 25.000
Itinerario: Passo di Croce – Cima ovest del monte Corchia – Cima del monte Corchia
– Rifugio Del Freo – Passo di Fociomboli – Passo di Croce
Direttore di gita: Alessandro Puccini tel. 3384299933
Ritrovo: alle ore 7,15 piazzale dietro il Camposanto di Chiesina e partenza alle ore 7,30.
Abbigliamento richiesto: Scarponi da Montagna, giacca a vento, berretto etc., consigliato
caschetto.
Descrizione:
Dal passo di Croce (1160 metri s.l.m.) si prende la strada marmifera, chiusa da una sbarra, che conduce
alla Cava dei Tavolini, percorsi alcuni tornanti della marmifera giungiamo ad una galleria scavata nella
roccia, un centinaio di metri prima della galleria nella scarpata erbosa sulla sinistra, una freccia blu ed alcune
scritte scolorite indicano l’inizio della salita che conduce al Canale del Pirosetto, (fare attenzione a non
perdere la deviazione). La salita avviene seguendo il pendio di erba mista a rocce che si presenta
abbastanza ripido, il sentiero da seguire è stretto ma facilmente individuabile. La prima parte di salita,
presenta pochi segni ma è molto evidente, conduce fino alla base del secondo Torrione del monte Corchia,
ora il sentiero piega sulla destra e dopo aver superato una piccola cengetta erbosa aggira i torrioni del
Corchia e conduce all’attacco del “Pirosetto”. All’inizio della risalita del “Pirosetto” c’è da superare un breve
camino tra rocce che si supera aiutandoci con le mani, successivamente la salita è tecnicamente meno
impegnativa e permette di raggiungere abbastanza velocemente l’antecima Ovest del Monte Corchia a quota
1632 metri s.l.m.
Una sosta per ammirare l’esteso panorama circostante che spazia sulle cime circostanti tra cui il monte
Altissimo, il Fiocca, il Sumbra e le altre cime non può mancare.
All’uscita del canale del Pirosetto ci troviamo sopra i torrioni del monte Corchia ed inizia un tratto con
fondo erboso che ci porta all’inizio della salita per l’antecima, da qui il sentiero sale in parte sulle rocce, a
destra della cava del Corchia e permette di raggiungere abbastanza velocemente l’antecima Ovest del
Monte Corchia a quota 1632 metri s.l.m.
Dopo la salita non si può che fermarsi ad ammirare l’esteso panorama circostante che spazia sulle cime
circostanti tra cui il monte Altissimo, il Fiocca, il Sumbra e le altre cime fino a raggiungere la Versilia.
Il cammino riprende scendendo per poi risalire ad un’altra piccola cima posta a 1627 metri s.l.m., da qui
inizia la discesa che conduce alla selletta che divide le due cime del monte, qui troviamo la presenza di una
rete metallica che delimita il passaggio dalla stretta selletta di divisione tra le due cime, la rete metallica si è
resa necessaria a causa dell’estrazione di marmo dalla cava dei Tavolini che ha praticamente asportato
l’intero versante meridionale del monte. Superata la selletta il sentiero ricomincia a salire fino a raggiungere
la cima del monte Corchia 1678 metri s.l.m. Da qui si può godere di un bellissimo panorama a 360° sulle apuane, sul mare e la Versilia e sulla Garfagnana e l’Appennino.
La vetta del monte Corchia è molto ampia e non è indicata da una Croce come spesso accade, ma da un
ometto con una scritta nera sulla roccia.
La discesa avviene seguendo il crinale del versante Est, in brevissimo tempo raggiungiamo il Bivacco
Lusa-Lanzoni (bruciato nel 1994 ed ora in stato di abbandono), dopo aver superato quello che resta del
bivacco, troviamo un lastrone di marmo, si costeggia sulla sinistra un rudere e poco dopo la discesa
continua tra sfasciumi di marmo, fino a trovare una palina con l’indicazione del sentiero (non numerato) per il
monte Corchia.
Dopo poco si incontra sulla sinistra il sentiero che porta al rifugio Del Freo, il primo tratto del sentiero è
scavato nell’erba, poi entra nel bosco e dopo averlo attraversato si raggiunge il Rifugio Del Freo,1180 metri
s.l.m.
Dal rifugio Del Freo si imbocca il sentiero CAI n° 129 che sale fino a raggiungere un bosco di faggi, ora il
sentiero, sempre ben segnato, prosegue a saliscendi, fino ad incontrare un tratto che sale ripidamente su
voltoline scavate nel terreno, superato questo tratto la salita continua meno ripida ed una volta giunti in cima,
il sentiero scende fino a raggiungere rapidamente un rudere, il percorso continua fino a raggiungere una
strada sterrata a circa 500 metri dal passo di Fociomboli e seguendo la sterrata, si raggiunge il passo di
Fociomboli 1260 metri s.l.m.
La strada sterrata prosegue sulla sinistra in leggera discesa e costeggiando il versante Nord del monte
passa sotto le Guglie del Corchia fino a tornare al Passo di Croce, ovvero il punto di partenza dell’itinerario.
NOTE:
1) La salita del Pirosetto può presentare alcune difficoltà per chi non fosse preparato ad affrontare
ambienti di montagna, è necessario infatti utilizzare anche le mani durante la progressione.
2) La discesa che dalla vetta del Monte Corchia conduce al rifugio Del Freo in alcuni tratti si presenta
esposta, è quindi necessario fare molta attenzione nel percorrerla.
Come sempre comunichiamo che per i NON SOCI è necessaria la prenotazione, il versamento di €. 10,00
per l’assicurazione infortuni e la conferma, consegnando i dati anagrafici in Sede giovedì 19 Aprile. Dopo tale
data non sarà in alcun modo possibile accettare prenotazioni.
I NON SOCI sprovvisti di assicurazione, non potranno partecipare in alcun modo ,all’escursione, nemmeno
se presenti alla partenza.
Per i soci è necessaria la sola prenotazione.
CENNI DI CRONACA
Il Monte Corchia è anche chiamato “la montagna vuota” a causa del suo sottostante complesso ipogeo,
famosissimo l’antro del Corchia, una grotta visitata ogni anno da moltissimo turisti.
Attualmente lo sviluppo totale delle gallerie supera i 60 km con dislivelli che arrivano a 1215 metri. La
prima grotta fu scoperta nel 1840 da Emilio Simi di Levigliani, imprenditore del marmo, e fu chiamata Buca
Ventajola, oggi conosciuta come Buca di Eolo. Da allora ed in particolare nella seconda metà del 1900,
furono individuate ed esplorate molte altre cavità e fu verificato che erano tutte tra loro collegate: l’Abisso
Fighiera, l’Abisso Farolfi, l’Abisso Valinor e la Buca d’Eolo. Molto probabilmente è collegato anche l’Abisso
Baader-Meinhof o Buca della Mamma Emma e le nuove esplorazioni dovrebbero aumentare lo sviluppo del
complesso carsico.

Per informazioni e prenotazioni :
sito internet: www.caipescia.it
tel: 331\93.39.504 dalle ore 18 alle ore 20, oppure lasciare sms
e-mail: caipescia@yahoo.it

 

Ufficio Turismo – Comune di Pescia
Comunicato stampa