Dopo il pensionamento del nostro vescovo Monsignor Roberto Filippini, per il compimento del 75°anno di età, che manterrà la carica di amministratore apostolico fino al subentro del nuovo pastore diocesano, Papa Francesco ha affidato l’incarico di reggere la nostra diocesi al Vescovo di Pistoia Monsignor Fausto Tardelli che manterrà anche la guida della Chiesa pistoiese.
Non sta a noi giudicare quanto disposto dalla massima autorità ecclesiastica che nella propria legittima autonomia ha compiuto questa scelta di un vescovo per due diocesi: quella di Pistoia e quella di Pescia che, come risulta alle dichiarazioni fatte, non si riunisce in una sola ma restano distinte , mantenendo i proprio organismi e le proprie pecularietà,con la guida di un’unico vescovo che dovrebbe subentrare a Pescia dopo le festività natalizie.
Conosciamo la buona fama che accompagna mons. Fausto Tardelli di pastore di anime attento e zelante e gli diamo il nostro cordiale benvenuto.
Non vorremmo però che questa nomina con l’istituto ”in nomina episcopi” espressione latina usata dalla Santa Sede per indicare l’unione di due diocesi, con la quale si lasciano inalterate le strutture di ciascuna diocesi ad eccezione del ministero episcopale, che è esercitato da un unico vescovo, utilizzato dal Pontefice ben 23 volte dal 2019, precludesse in futuro la soppressione della nostra diocesi.
Nessuna delle Diocesi o Arcidiocesi interessate nel processo di razionalizzione
azione sinora avviato da Papa Francesco ha poi più ritrovato la sua indipendenza episcopale. Difficile dunque che possa accadere per la Diocesi di Pescia. Più facile immaginare, semmai, che tra due anni quando anche Sua Eccellenza Fausto Tardelli compirà 75 anni, l’istituto de “in persona episcopi” possa ripetersi o, peggio, si proceda, con la soppressione della diocesi di Pescia, alla fusione tra le due Chiese.
Quel che stupisce e che ha sorpreso anche il Vescovo uscente Monsignor Filippini è che sia accaduto proprio alla nostra Diocesi. “Non posso nascondere la mia sorpresa per questa nuova rotta che viene indicata dal Santo Padre ad una Chiesa, quella di Pescia, che ha recentemente festeggiato i 500 anni di storia con numerosi eventi ecclesiali dimostrando devozione e santità”, ha detto Filippini invocando “…ora un impegno ecclesiale necessariamente più intenso e generoso“.
Non vorremmo che questa nomina che segue una serie di depotenziamenti della nostra città come la perdita del Tribunale, della Banca d’Italia, della Tenenza dei Carabinieri, la dequalificazione dell’ospedale, della Cassa di Risparmio di Pistoia e Pescia, la chiusura o il trasferimento di molte aziende produttive, possa precludere tra due anni, quando Mons. Tardelli raggiungerà i 75 anni, alla definitiva scomparsa della nostra Diocesi a cui Pescia è particolarmente legata fino dalla sua costituzione nel lontano 1519, istituita dal Papa Leone X De’Medici
A PROPOSITO MA I CITTADINI E LE ASSOCIAZIONI CHE AFFERMANO DI AMARE PESCIA NON HANNO NIENTE DA DIRE IN PROPOSITO ?

Ilp