Pubblichiamo il comunicato inviatoci dalla Presidente dell’Associazione per Pescia e le sue frazioni!Sveglia sui problemi concernenti la riapertura di Ponte all’Abate.
Alla riunione del 3 febbraio con i vertici della provincia di Pistoia e del comune di
Pescia, i cittadini presenti si sono sentiti dire “Ad ora la riapertura del Ponte all’Abate è
garantita per il 10 Aprile, se non ci saranno giornate di pioggia che potrebbero far
slittare questa data”.
Per le gravi difficoltà che i residenti, i commercianti e i pendolari che si devono recare al
lavoro sia verso Pescia, sia verso Lucca o verso Villa Basilica non si può scaricare la
colpa agli altri comuni e alla provincia di Lucca, che non hanno collaborato al controllo
viario. Ricordiamo al signor Franchi, che questi enti sono dello stesso orientamento
politico e di centro- sinistra e a nostro avviso non dovevano esserci problemi di
comunicazione, dovevate insistere maggiormente. Ricordiamo inoltre che la Regione
ha il compito di coordinare i vari enti interessati a cominciare da quello incaricato
dell’esecuzione delle opere ed il comune ove l’opera insiste deve farsi parte attiva per
sollecitare gli altri enti e la Regione stessa affinché queste opere non colpiscono in
modo irreparabile le attività del territorio. Dalla riunione è emerso che la signora
Amidei, Assessore con delega alla viabilità e alle infrastrutture viarie della nostra
provincia, è poco informata sui problemi della viabilità che i cittadini ogni giorno
subiscono.
Non bisogna dimenticare che è dovuta ad inefficienza amministrativa grave la mancata
tempestiva istruttoria per la declassificazione del ponte, di cui la Provincia non si è
occupata, con la conseguenza di rendere i lavori più complessi e con tempi lunghissimi.
Altro punto importante è quello dei ristori che i commercianti aspettano da tempo. La
procedura attivata dal comune e di cui si sta interessando il vice sindaco Tridente, è
sembrata complessa, utile solo per allungare i tempi. Per conoscere i dati fiscali delle
attività commerciali interessate, basterebbe chiedere riscontro telematico all’AGENZIA
delle entrate sull’annualità 2023, dal momento che le attività sono regolarmente
registrate. In ordine ai cali nell’esercizio 2024, stabilito il parametro da usare per i ristori,
basterebbe seguire le procedure Covid e procedere in autoliquidazione dietro
autocertificazione. A cosa serve mandare dei moduli (sempre che sia una procedura
regolare) ai titolari? Basta procedere con un budget provvisorio ad esaurimento, da
ridiscutere o rideterminare successivamente.
Si è data la colpa che solo 18 attività su 70 hanno riconsegnato il modello compilato,
che tra l’altro riguardava l’anno 2023. E ora ci si attiva per consegnare i modelli per
l’anno 2024. Inutile eccesso di burocrazia.
Tra l’altro tra pochi mesi verrà sciolto il consiglio regionale, il quale non potrà più
legiferare, quindi i ristori andranno alle calende greche.
Ci auguriamo fortemente che il 10 aprile 2025 il ponte sia riaperto.
Auspichiamo che terminati i lavori sul ponte tutte le strade secondarie, che in questi
mesi sono servite per una viabilità alternativa, vengano asfaltate interamente e “non
rattoppate”, come sempre più spesso avviene.
Terminata tutta questa vicenda ricordiamo al signor Sindaco che in assemblea pubblica
di circa un anno fa, e ribadito anche in questa occasione si dichiarò “tifoso” di una
viabilità alternativa sul versante lucchese, per risolvere il problema della viabilità di
attraversamento del centro di Collodi in considerazione delle emergenze
storico/turistiche e della necessità di una viabilità adeguata a servire il secondo distretto
cartario della Toscana e delle sue evidenti connessioni con quello del fondo valle del
Serchio.
Si era reso disponibile a parlare con gli enti, Regione in primis. Non ci ha fatto più
sapere niente. A che punto siamo? I cittadini ancora una volta stanno aspettando
notizie.
Alla luce della grossa frana su Via delle Cartiere i cittadini sono ancora più convinti che
lo studio di prefattibilità svolto sul versante collodese, che prevede la realizzazione di
una galleria sotto il Castello di Collodi è completamente sbagliato.
Lo studio svolto dall’ingegner Violetta aveva garantito che tutta quella zona era la più
sicura per realizzare tale opera, tanto che per l’uscita della galleria era stata individuata
più o meno la zona che invece è stata interessata dalla frana di questi giorni. I cittadini
di Collodi ribadiscono il loro NO alla galleria.
L’associazione Per Pescia e le sue frazioni, Sveglia! vorrebbe un incontro con l’
assessore Amidei per capire la sua posizione sui problemi che la nostra vallata
presenta. Forse con un confronto diretto con la popolazione che “vive questi luoghi”
potrà chiarirsi le idee e capire veramente il disagio quotidiano. Purtroppo quando si
ascoltano solo le persone che fanno da portavoce non vengono messi in luce i veri
problemi e non si riescono a trovare le giuste soluzioni.
Associazione per Pescia e le sue frazioni!Sveglia
La Presidente
Comunicato stampa