«L’Asl 3 al centro di una crisi di fiducia col territorio. Nel 2012 il 33% dei ricoveri ospedalieri riguardanti residenti nell’Asl pistoiese è avvenuto fuori dal territorio dell’azienda sanitaria. In pratica quasi la metà dei cittadini nell’ultimo anno ha preferito farsi curare oltre i confini dell’Asl 3». È la dichiarazione del consigliere regionale di Più Toscana e membro della IV commissione Sanità, Gian Luca Lazzeri, che lancia l’allarme sul clima di diffidenza verso l’azienda sanitaria pistoiese.
«I recenti casi di persone rimbalzate fra i pronto soccorso di San Marcello, Pescia e Pistoia – sottolinea – e costrette ad attendere anche 24 ore prima di poter vedere uno specialista sono uno dei motivi di sfiducia verso l’Asl 3. I dati della mobilità ospedaliera parlano chiaro, nel 2012 sul totale dei 41.837 ricoveri ospedalieri riguardanti cittadini residenti nel territorio dell’Asl ben 13.820 sono avvenuti al di fuori dell’azienda sanitaria. Di questi, 4.393, cioè più del 10% sono avvenuti in un presidio ospedaliero della stessa Area Vasta cioè nelle Asl di Firenze, Empoli o Prato. Un numero in crescita di un punto percentuale rispetto al 2011 quando le “fughe” di ricoveri verso le Asl della stessa Av furono 4.236. In pratica l’emorragia di ricoveri verso Firenze, Prato ed Empoli è cresciuta in un anno di 157 unità. Il dato dei ricoveri fuori dai confini regionali invece nel 2011 è di 2.670 unità, cioè quasi il 6% del totale di ospedalizzazioni dei residenti nel territorio dell’Asl 3. Mentre quello 2012 non è ancora disponibile. Ma se i pistoiesi hanno una crisi di fiducia verso le strutture sanitarie del territorio, non va meglio per chi non risiede nell’Asl 3 ma potrebbe gravitare nella sua area sanitaria, come gli abitanti dei comuni confinanti. A diminuire infatti è stata anche la capacità attrattiva dell’azienda pistoiese: se nel 2011 i ricoveri provenienti dall’Asl fiorentina, empolese e pratese erano stati 1.333 unità nel 2012 la cifra scende a 1.268.
Dati che vanno a braccetto – prosegue – con la diminuzione di posti letto ordinari e dimissioni. I primi calati di 8 unità dai 619 del 2011 ai 611 del 2012, le seconde diminuite di 1.605 unità nel biennio 2011-2012. Segnali di sistema sanitario locale che arranca sempre di più nell’erogare servizi ai propri cittadini, che di conseguenza cercano risposte altrove con ripercussioni economiche sul bilancio dell’azienda sanitaria. Il confronto fra mobilità passiva, ovvero quanto l’Asl deve rimborsare ad altre strutture sanitarie per i servizi erogati ai propri cittadini, e mobilità attiva, cioè il rimborso che l’Asl riceve per servizi erogati a pazienti di altre aziende sanitarie parla chiaro: nel 2012 la passiva (56.770.000 di euro) era il doppio dell’attiva (27.616.000), per un saldo negativo di 26.676.000 di euro.
Più Toscana nasce con una scelta di campo solidaristica per difendere gli interessi dei toscani e rispondere ai bisogni degli ultimi. In questo momento la fuga dall’Asl 3 è dovuta alle difficoltà sofferte dai pistoiesi come riportato dai recenti casi di cronaca. Disagi che sono il risultato di un modello di sanità basato sull’intensità di cura che ha depotenziato presidi importanti come l’ospedale di San Marcello. Col risultato che, i tagli ai posti letto, non fanno altro che alimentare la fuga dei cittadini, a caccia di servizi in altre Asl, in un circolo vizioso dove la diminuzione di utenti rischierà di giustificare nuovi tagli».
Comunicato stampa