Rimbalzano sui social network notizie in merito alla chiusura del punto nascite di Pescia. Non nascondo la mia preoccupazione, che immagino abbiano pure molti cittadini alla lettura di queste incerte notizie. Come militante politica di FDI, auspico intanto che vi sia al più presto un chiarimento da parte della ASL sulla veridicità di queste voci. Da quanto ho potuto leggere, chiudere un reparto come il punto nascite, va ad incidere anche sui reparti ad esso collegati, legati alla salute della sfera femminile. Sappiamo tutti che l’ospedale di Pescia raccoglie un ampio raggio di utenza che fa riferimento al nosocomio cittadino, in quanto il nostro territorio non è dei più semplici. Per es. una donna residente a Pontito, se non dovesse trovare il servizio a Pescia, sarebbe costretta a recarsi a Pistoia e a Lucca e ciò, in casi di urgenza, metterebbe in serio pericolo la salute della partoriente e del nascituro. Verificando i dati dell’Agenas, il nostro ospedale, nell’arco di dieci anni, ha più che dimezzato il numero dei parti. Nel 2011 ci sono stati 1100 parti, nel 2021 ce ne sono stati 459. Se decidessero di levare il punto nascite, significherebbe che anche quelle 459 donne che hanno partorito a Pescia, sarebbero state costrette ad andare a Pistoia o a Lucca, con i disagi e le conseguenze che ne sarebbero derivate in caso di emergenza. Sappiamo tutti quanto sia costosa la sanità regionale, ma siamo anche consapevoli ed abbiamo letto sulle cronache quanti soldi vengono gettati al vento dalla stessa (ad esempio il noto buco Asl di Massa Carrara). La domanda che mi pongo è questa: è giusto vedere una sanità che in tanti casi spreca soldi pubblici che è poi costretta da questi sprechi ad attuare tagli per far quadrare i bilanci? Tagli che molto spesso vanno a discapito dei servizi verso il cittadino? Noi concepiamo l’azione della sanità nei confronti del cittadino come un servizio sociale dove in primis si salvaguarda la salute ed il servizio a favore dell’utenza, anche laddove a volte si opera in rimessa per mantenere un presidio o un servizio, perché la vita di un bambino o di una gestante è più importante dei soldi che si potrebbero risparmiare togliendo un punto nascite. Manuela Angeli FDI Pescia