“L’accordo siglato con il Comune di Portoferraio e messo a punto anche col supporto della Direzione Generale Musei” – afferma Stefano Casciu, Direttore regionale musei della Toscana – “fa seguito ad un forte impegno della Direzione regionale sui due musei durante i lunghi mesi del lockdown, che ha previsto tra l’altro la risistemazione dei giardini, l’ammodernamento e il potenziamento dei sistemi di illuminazione, in particolare quello della facciata di Villa San Martino e, sempre in quest’ultima, la risistemazione della serra a vapore acqueo, ricca di fascino, realizzata agli inizi del ’900 da Adolfo Coppedè, per la coltivazione delle piante tropicali. L’accordo di valorizzazione, un strumento previsto dal Codice dei Beni Culturali nell’ambito delle attività istituzionali della Direzione regionale, reso possibile grazie all’impegno del Comune di Portoferraio, è quindi particolarmente importante per la restituzione alla comunità e ai numerosi visitatori che affollano l’Isola d’Elba della piena godibilità dei luoghi napoleonici”.
“È con grande soddisfazione che prende avvio l’accordo di valorizzazione, firmato con la Direzione regionale Musei della Toscana, che garantisce l’estensione degli orari di apertura delle Residenze Napoleoniche e di conseguenza l’ampliamento dell’offerta culturale per i nostri ospiti”, afferma Angelo Zini, Sindaco del comune di Portoferraio. “Ciò è stato possibile grazie alla condivisione di tale progetto da parte dei miei colleghi sindaci che hanno garantito il supporto economico, accordando l’utilizzo dei proventi della tassa di sbarco, per la messa a disposizione di personale affiancato ai dipendenti ministeriali. Mi auguro, prosegue Zini, che per i prossimi anni si possano trovare soluzioni alternative, con l’intervento e l’impegno del Ministero della Cultura, per garantire la massima fruizione dei musei nazionali”.
I nuovi orari di apertura a partire da giovedì 5 agosto:
Villa San Martino
Aperto: martedì, mercoledì, giovedì, venerdì, sabato, ore 9.00 – 18.30 (ultimo ingresso ore 18.00); domenica e festivi ore 9.00-13.30 (ultimo ingresso ore 13.00)
In ottemperanza alle disposizioni di contrasto al Covid 19 l’ingresso è contingentato a un massimo di 25 persone in compresenza all’interno del museo.
Palazzina dei Mulini
Aperto: lunedì, mercoledì, giovedì, venerdì, sabato ore 9.00 – 18.30 (ultimo ingresso ore 18.00); domenica e festivi ore 9.00-13.30 (ultimo ingresso ore 13.00)
In ottemperanza alle disposizioni di contrasto al Covid 19 l’ingresso è contingentato a un massimo di 25 persone in compresenza all’interno del museo.
I musei nazionali delle residenze napoleoniche dell’Elba
L’isola d’Elba fu luogo di esilio per Napoleone, dopo la sconfitta di Lipsia, e lo accolse per circa 10 mesi, dal 4 maggio del 1814 al 26 febbraio del 1815. L’imperatore scelse sull’isola due luoghi di residenza, la Palazzina dei Mulini: nella parte alta del centro storico di Portoferraio, sulla scogliera che domina la spiaggia de Le Viste e la Villa San Martino, nella periferia della città, costruita dall’imperatore ampliando una casa rustica preesistente.
Nella residenza cittadina, la Palazzina dei Mulini, Napoleone tentò in breve tempo di ricreare, in formato ridotto, l’atmosfera di una corte che lo aveva sempre accompagnato, auspice anche il soggiorno della madre e della sorella Paolina. Attualmente vi si conservano cimeli, arredi e mobili dell’epoca e parte dell’interessante biblioteca condotta con sé dall’imperatore e poi da lui donata alla Comunità di Portoferraio. I lavori di adattamento a residenza dei locali militari della Palazzina dei Mulini, furono diretti dall’architetto Paolo Bargigli. Oltre alla demolizione di alcuni edifici di natura militare, resasi necessaria per ricavare un delizioso giardino all’italiana, i lavori consistettero nell’edificazione di un salone delle feste al piano nobile, nella ristrutturazione dell’attiguo teatro e nella trasformazione in scuderia dell’ex carcere. Pochi mesi dopo Napoleone, che aveva seguito personalmente non solo la progettazione dell’intervento architettonico ma anche la scelta delle decorazioni e degli arredi, si stabilì nella piccola reggia, decorata dal piemontese Antonio Vincenzo Revelli, pittore ufficiale della corte elbana, ed arredata con ricercata mobilia e suppellettili. Anche durante il breve esilio elbano, Napoleone non rinunciò al piacere di possedere “une bonne bibliothèque”, espressione materiale del suo grande desiderio di conoscere la storia e gli uomini; pertanto, nell’arco di pochi mesi, riunì una raccolta libraria di ben 2378 volumi.
Villa San Martino è la “dimora rustica” acquistata da Napoleone nel giugno 1814 per farne la sua residenza estiva e rimasta inabitata a causa della partenza dall’Elba. Fu in seguito acquisita dal principe Anatolio Demidoff (erede Bonaparte per matrimonio) che, fatta edificare l’imponente Galleria neoclassica che prese il suo nome, sostanzialmente si disinteressò dell’originaria idea di crearvi un museo di memorie napoleoniche. Conserva arredi d’epoca nelle sale affrescate (notevole la cosiddetta “Sala egizia”) e una raccolta di stampe napoleoniche ottocentesche solo in piccola parte esposte.
Direzione regionale musei della Toscana – Ufficio comunicazione e promozione
Fabrizio Vallelonga, cell. 3334764069, fabrizio.vallelonga@beniculturali.it
Comune di Portoferraio- Ufficio cultura
Alessandra Palombo 0565-937235, a.palombo@comune.portoferraio.li.it
Comunicato stampa
Nella foto : Isola d’Elba Palazzina dei Mulini