Estate 1944. Gli alleati angloamericani già dai primi mesi dell’anno sono sbarcati in Italia e stanno risalendo la penisola. La loro avanzata respinge verso Nord l’esercito tedesco che difende le proprie postazioni con ferocia e determinazione. Dall’inizio del mese di agosto si combatte per liberare Firenze e il fronte ormai ha raggiunto l’Arno.

Nel Padule di Fucecchio, una vasta area compresa tra le frazioni di Cintolese, Calstelmartini, Stabbia, Cerreto Guidi, sono sfollate da giorni molte famiglie dei dintorni che temono le rappresaglie e i rastrellamenti dell’esercito tedesco in ritirata ma anche i bombardamenti degli alleati. Bisogna evitare i centri abitati e le strade principali perché sono pericolose.

Tra le numerose famiglie che hanno trovato riparo nelle cascine, nelle stalle, nei ripari di fortuna di parenti o conoscenti, ci sono anche quelle di Tosca e Marcello Lepori e Vittoria Tognozzi.

All’epoca Tosca aveva sei anni, Vittoria sette. Marcello aveva pochi mesi.

Quella che lo scorso sabato 14 maggio, questi tre sopravvissuti hanno raccontato ai ragazzi e alle ragazze delle classi 3ABL e 5ABL del Liceo Artistico Berlinghieri è la tragedia che vissero il 23 agosto di 78 anni fa, quando reparti dell’esercito tedesco eseguirono l’ordine di annientare (“Vernichten”) quanti si nascondevano all’interno dell’area del Padule.Le motivazioni che hanno portato alla decisione di compiere la strage che costò la vita a 174 persone non sono ancora chiare. Ai processi che seguirono nel dopoguerra gli ufficiali tedeschi si giustificarono dicendo che credevano che in Padule si nascondessero gruppi partigiani, ma come confermano anche Tosca e Vittoria non era così.

È in questo contesto storico che si svolsero le atrocità che in particolare le due testimoni Tosca e Vittoria hanno raccontato agli attenti alunni del Liceo Berlinghieri: i tedeschi andavano casolare per casolare e dopo aver radunato tutti i civili che incontravano – per lo più anziani, donne e bambini – li uccidevano brutalmente. È così che Vittoria ha perso la mamma e due sorelline, mentre Tosca, dopo aver visto morire la mamma e  un fratellino di pochi mesi, ha visto bruciare vivi anche il nonno e la nonna, feriti dalle armi da fuoco tedesche.

Sofferto e nutrito di particolari strazianti, il racconto delle due sopravvissute, è stato così coinvolgente che i ragazzi hanno ascoltato in un silenzio commosso.

Tosca e Vittoria hanno raccontato agli alunni anche di un durissimo dopoguerra, fatto di difficoltà e miseria perché ”crescere senza la mamma è difficile”. Poi per loro è arrivato il tempo della famiglia, dei figli, cresciuti con quell’amore che era mancato loro. Oggi le due signore sono nonne, ma con grande coraggio sono sempre presenti alle commemorazioni del 23 agosto, e soprattutto continuano a portare in molte scuole del territorio la loro preziosissima testimonianza. Per la prima volta la loro testimonianza ha raggiunto anche Pescia.

Al racconto sono seguite le numerose domande dei ragazzi che hanno voluto sapere cosa significava vivere la guerra e l’epoca fascista. Non sono mancati i richiami alla guerra che si combatte oggi in Ucraina.

Il Dirigente Scolastico dell’Istituto, prof. Tiziano Nincheri, era presente all’incontro e ha calorosamente ringraziato le signore Lepori e Tognozzi per la loro testimonianza e il particolare il sig. Lepori, tramite il quale è stato possibile contattare le altre due testimoni. L’incontro è stato curato e moderato dalla prof.ssa Pietrarelli, che tutta la comunità scolastica ringrazia.

 

Ufficio Stampa IS Sismondi Pacinotti

Comunicato stampa