Venerdì sera nell’aula del consiglio comunale, era semivuota, mancavano tutti i consiglieri di minoranza, eccetto uno, Marco Ardis del Gruppo Misto.
I consiglieri Maurizio Di Vita (Pd), Marco Niccolai (Pd), Salvatore Leggio (Pescia Futura) e Antonio Giuntoli (Pescia Futura) hanno disertato la seduta, ritirandosi in un novello Aventino, con lo scopo di voler «prendere le distanze da questo modo di amministrare».
Il riferimento è ai debiti fuori bilancio – quasi un milione di euro – che verranno comunque approvati coi soli voti della maggioranza.
Il sindaco Roberta Marchi non nasconde l’amarezza e il rammarico nei confronti di un gesto che definisce non responsabile.
Paolo Checchi (Pdl) ha detto che si era ripromesso di non votare più debiti fuori bilancio e che si augurava che quella sarebbe stata l’ultima volta, ma anche che procedure di spesa non conformi non vanno imputate alla politica, ma alla struttura.
Ognuno può fare politica come vuole, ma sinceramente abbandonare l’aula del consiglio comunale invece di controllare, stimolare e proporre ci sembra un autogol di questa eterogenea opposizione che si vuol candidare alla guida di Pescia alla prossime elezioni di primavera.