‘Made in P(i)T, A.L.T.A. Montagna Pistoiese’ è salito sul podio a Roma, alle finali nazionali degli Oscar Green. Il progetto integrato territoriale coinvolge 40 soggetti ‘all’insegna della resilienza’ è stato rappresentato alla cerimonia dal 25enne imprenditore agricolo montanino, Andrea Signorini. “Una bellissima esperienza di confronto con altri giovani agricoltori di tutta Italia”.
Oscar Green è il concorso promosso da Coldiretti Giovani Impresa, che valorizza le migliori ed innovative esperienze con il patrocinio del Ministero delle Politiche Agricole e di quello delle Politiche Giovanili, scelte dopo una lunga selezione territoriale tra migliaia di giovani imprenditori di tutta Italia.
Il progetto pistoiese aveva vinto l’Oscar Green della Toscana nella categoria ‘Fare rete’ ed ha fatto parte della terna dei finalisti nazionali.
‘Made in P(i)T’, coordinato dal Impresa Verde-Coldiretti Pistoia è un Progetto integrato territoriale (PIT), che a partire dalla presenza dell’agricoltura in montagna, e col contributo di giovani imprenditori, mette in campo azioni per tutelare il paesaggio, l’ambiente e la biodiversità, favorendo lo sviluppo socio-economico sostenibile della popolazione ivi insediata.
“Essere selezionati per la finale nazionale degli Oscar Green è grande riconoscimento ad un progetto che continua le sue attività –commenta Gianfranco Drigo, direttore di Coldiretti Pistoia-. Si è appena tenuto a Campotizzoro l’incontro: Insieme per il nostro territorio, che ha focalizzato l’attenzione sulla valenza economica, sociale e ambientale del paesaggio rurale montano, uno dei diversi aspetti del Progetto integrato territoriale”.
L’incontro moderato dal direttore di Coldiretti Pistoia, che ha visto il contributo di ricercatori, aziende, associazioni è stato concluso dal presidente della Provincia di Pistoia e sindaco di San Marcello Piteglio Luca Marmo che ha rimarcato la necessità di riconnettere il centro con la periferia, riportando gente sui territori”.
Calo demografico, ruolo della attività agricole e dei prodotti tipici, recinzioni, calo demografico, , al centro della discussione. Tra i tanti stimoli dell’incontro, emblematica è la schematizzazione dei punti di forza e di debolezza, presentata da Giampaolo Vitali del Consiglio Nazionale delle Ricerca (CNR) nell’ambito della relazione ‘Scenario e prospettive della filiera turistica della Montagna pistoiese’. Tra i punti di debolezza evidenziati da Vitali la scarsa di identità della ‘comunità allargata’, dettata anche da fattori quali campanilismo, invidia e disgregazione; la precarietà infrastrutturale. Occorre puntare, al contrario, sui non pochi punti di forza: varietà del patrimonio storico-naturale; varietà della domanda turistica (enogastronomia, sport, relax, …); turismo estivo ed invernale («global warming» riduce l’invernale e avvantaggia l’estivo). Il cambiamento climatico che fortemente sta condizionando le attività sociali e aziendali è stato altra tematica affrontata.
Made in P(i)T è cofinanziato con i fondi del Piano di sviluppo rurale della Regione Toscana.
Ecco le motivazioni della selezione alle finali nazionale degli Oscar Green. “Fare impresa agricola in alta montagna significa sfidare continue avversità. Raggiungere i propri campi non è gioco semplice. A volte è impossibile. O provarci a portare turismo per i percorsi del gusto. O ancora garantire il giusto benessere al proprio bestiame, avendo abbeveratoi lungo i percorsi dei pascoli. O contenere i dissesti, le frane, garantendo le vie di comunicazione. Un progetto integrato territoriale dell’alta montagna Pistoiese, mette insieme ricerca universitaria, competenze tecniche e amministrative con il coinvolgimento degli enti e imprese agricole, per circa 40 soggetti, e disegnano la protezione della montagna con un milione di euro stanziati dalla Comunità europea, cofinanziato dal Piano di sviluppo rurale della Toscana. Significa salvare le imprese di questi giovani, contenere lo spopolamento di queste comunità, favorire il turismo in quota.
La sentieristica viene realizzata e ripristinata per permettere di raggiungere i propri terreni, ma anche per favorire attività di trekking, e ancora i muretti a secco, con le abilità artigiane del territorio, sono l’argine contro le frane che bloccano ogni attività. Il ripristino di zone paludose, di laghetti diventano una sorgente per gli abbeveratoi per gli animali. Sull’Abetone c’è l’abbraccio generoso di una comunità, qui si salva la montagna e si da futuro alle imprese agricole dei giovani. Le opere realizzate e le ricerche agronomiche e sociali da parte dell’Università di Firenze hanno una ricaduta economica immediata e prospettica. Il progetto è un proficuo esempio di resilienza, dove gli elementi ambientali, economici si tengono insieme con l’impatto sociale: preservando ambiente e favorendo sviluppo economico”.
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Comunicazione Coldiretti Pistoia
Comunicato stampa