La Direzione dell’USL Toscana Centro in un incontro tenuto il 13 maggio scorso con i Sindaci della Valdinievole ha comunicato la momentanea sospensione (dal 1° giugno) del reparto nascite all’ospedale di Pescia, suscitando l’indignazione quasi unanime di cittadini e forze politiche. Tra i primi a chiedere spiegazioni Fratelli D’Italia, che sostiene come la chiusura non solo sarebbe stata evitabile, ma evidenzia il chiaro intento di depotenziare ulteriormente l’ospedale della Valdinievole.
“Quello del calo delle nascite sotto i 500 parti annui è solo una scusa, perché non solo la legge permette di ottenere delle deroghe per ospedali in condizioni orogeografiche difficili, ma anzi è evidente come piuttosto si sia agito in modo di arrivare a questo punto con la sospensione del servizio – dichiara Roberto Franchini, responsabile comunale di Fratelli d’Italia – il dirottamento dei parti a rischio sull’ospedale di Pistoia, le partorienti risultate positive al covid traferite a Prato, ostetriche sospese per la scelta vaccinale fatta e non reintegrate, trasferimenti e aspettative concesse quando invece sarebbe stato opportuno non farlo visto la carenza di personale, sono infatti tutte concause del calo nascite dell’ultimo anno. Possibile che nessuno abbia fatto nulla per evitarlo e non si sia mosso per tempo se non ci fosse una chiara volontà di depotenziamento?”
“Negligenza o volontà politica sono le uniche due spiegazioni che riusciamo a trovare e per entrambe sono due i principali responsabili, l’assessore alla salute Simone Bezzini e il consigliere regionale Marco Niccolai, i quali a gennaio rassicuravano sulla non chiusura del reparto, salvo poi disinteressarsi completamente degli sviluppi che invece hanno portato ad arrecare un danno nei confronti della salute dei cittadini ed in particolar modo delle donne in gravidanza non solo della Valdinievole ma anche di parte della piana lucchese. Non si sono attenuanti, devono dimettersi”.
FDI Pescia
Comunicato stampa