La crisi degli scambi commerciali, inevitabile a seguito dell’invasione russa in Ucraina e delle conseguenti sanzioni, avrà conseguenze anche sul nostro polo vivaistico –commenta Fabrizio Tesi, presidente di Coldiretti Pistoia-. Russia e Repubbliche ex Sovietiche, europee ed asiatiche, rappresentano mercati di estremo interesse per l’export di piante vive da parte dei vivaisti ornamentali del polo pistoiese, con un tasso di crescita nei primi tre trimestri 2021, rispetto al 2020 del 72%, considerando sia la parte europea, sia quella asiatica dell’ex impero sovietico –spiega Tesi, analizzando le elaborazioni Coldiretti Pistoia su dati Istat-. Come cittadini e come imprenditori esprimiamo la nostra preoccupazione per le conseguenze a breve, medio e lungo periodo”.
Il conflitto obbligherà anche a ridisegnare le rotte commerciali verso l’Asia, mettendo a rischio le forniture anche verso quei paesi non direttamente coinvolti nella guerra. “Già adesso ci risulta –segnala Coldiretti Pistoia- che si siano alcuni camion nell’area interessata al conflitto carichi di piante, che probabilmente dovranno rientrare a Pistoia per evitare rischi”.
Complessivamente il conflitto russo-ucraino mette a rischio circa 13,5 milioni di export di piante vive.
Scomponendo il dato l’export versi Paesi europei dell’ex Impero (Russia, Ucraina, Repubblica della Moldova, Bielorussia e le tre Repubbliche Baltiche) è cresciuto nel periodo considerato del 20%, la sola Ucraina del 26%. Ancora più rilevante, fatturato triplicato, la tendenza all’aumento dell’export di piante vive da Pistoia verso i Paesi ex sovietici asiatici: Georgia, Armenia, Azerbaigian, Kazakhstan, Turkmenistan, Uzbekistan, Tagikistan, Kirghizistan.
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Domenico Murrone Comunicazione Coldiretti Pistoia
Comunicato stampa