Con 1200 ettari di vigneti, il settore vitivinicolo pistoiese è una realtà viva, con tanta voglia di affrontare le indispensabili innovazioni, puntando sulla territorialità come fattore distintivo per competere. Così Gianfranco Drigo, direttore di Coldiretti Pistoia, a chiusura dell’incontro ‘Valorizzazione delle produzioni enologiche pistoiesi: opportunità di sviluppo e miglioramento nelle tecniche di vinificazione’, incontro pubblico rientrante in Agor@agri, progetto finanziato nell’ambito del Psr della Toscana, coordinato da Caict-Coldiretti Toscana, che ha tra gli obiettivi la diffusione di innovazioni nei vari settori agricoli.
All’incontro, condotto dall’enologo Massimo Motroni ha partecipato un nutrito gruppo di produttori di vino pistoiesi, che prima hanno ascoltato da Motroni le tendenze in essere e le prospettive, poi si sono confrontati su tecniche enologiche e strategie commerciali.
La vendita diretta in azienda, per esempio, è una realtà che dà soddisfazione ai produttori e ha ottime prospettive. È praticamente scomparsa la damigiana, che in passato rappresentava per i clienti diretti il principale contenitore per ‘il vino del contadino’: oggi oltre alle bottiglie, è molto apprezzato il confezionamento in bag in box, che garantisce il giusto equilibrio tra standard di conservazione, comodità di utilizzo e prezzo.
Sono circa 200 i produttori vitivinicoli pistoiesi. Si va dalle piccole e piccolissime aziende che puntano prevalentemente sulla vendita diretta, a realtà più strutturate anche nel segmento del vin santo, affermate nella grande distribuzione, come Tacinaia, l’azienda che ha ospitato l’incontro Agor@agri.
Tante realtà produttive con differenti posizionamenti sul mercato, ma l’innovazione non può prescindere da due elementi chiaramente emersi durante l’incontro: clima e tendenze di consumo.
Il gusto dei consumatori va verso l’apprezzamento di minori gradazioni, con l’aumento dei consumi dei bianchi e, in questo senso, il Trebbiamo può avere un ruolo ancora più importante nella viticoltura del pistoiese.
I cambiamenti climatici, poi, condizionano sempre più l’attività in vigna. Con l’esigenza di tarare ancor meglio i tempi di vendemmia a seconda dello specifico appezzamento e grado di maturazione. Contro l’eccessivo caldo estivo –è stato detto- in futuro sarà quasi scontato ricorrere all’irrigazione del vigneto; mentre contro le gelate primaverili sono stati illustrati vantaggi e svantaggi di potature tardive e stufe a irraggiamento.
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Domenico Murrone Comunicazione Coldiretti Pistoia
Comunicato stampa