I comuni esclusivamente montani della provincia di Pistoia hanno perso in vent’anni oltre il 10% di residenti. Ma quel che preoccupa di più è l’accelerazione registrata negli ultimi 10 anni: meno 339 tra il 2001 e il 2011, meno 1319 nel secondo decennio del millennio. “Per questo che l’iniziativa di Andrea Torri, vivaista e socio Coldiretti, ha un forte valenza simbolica- commenta Coldiretti Pistoia-. L’imprenditore agricolo che ha il proprio vivaio in montagna regalerà un albero da frutto per ogni nuovo nato nel 2022 nei comuni di Abetone-Cutigliano e San Marcello-Piteglio”.
L’iniziativa di Torri ha avuto rilievo sulle pagine de ‘Il Tirreno’.
I genitori riceveranno a propria scelta una giovane pianta di ciliegio, pero, susino o castagno da trapiantare: si tratta di alberi di due/tre anni, alti già oltre un metro e mezzo che cresceranno insieme ai neonati. “Ogni genitore che avrà un figlio in quest’anno potrà rivolgersi a Torri, testimoniando anche senza troppa burocrazia la nuova nascita e ritirare il proprio albero da frutto”.
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“Un modo per l’imprenditore agricolo di ringraziare il territorio, in cui lavora da 40 anni, che come tanti si rende conto che lo spopolamento della montagna è un serio problema, anche per chi vive in pianura”.
I dati (elaborazione Coldiretti su dati Istat) parlano chiaro: i comuni esclusivamente montani della provincia di Pistoia sono, oltre ad Abetone Cutigliano e San Marcello Piteglio, Marliana e Sambuca Pistoiese. Oggi contano circa 14.250 residenti, solo 10 anni fa erano 15.575 (nel 2001 15.914).
Se nel primo decennio del millennio c’è stato un calo di 339 residenti, nel secondo decennio il saldo dei residenti nei 4 comuni fa registrare meno 1319. Il calo più marcato si è avuto a Sambuca, con meno 14,56% di residenti negli ultimi 10 anni, poi Abetone Cutigliano (meno 12%) e San Marcello Piteglio (meno 8%) il comune più popoloso, passato dai quasi 9 mila residenti del 2001 agli attuali 7.700. Marliana limita i danni, avendo perso tra il 2011 e oggi solo il 2% dei residenti, essendo più prossima a Pistoia.
“Siamo in una fase in cui la sensibilità verso la montagna cresce, finanziamenti per stimolare lo sviluppo arrivano ed arriveranno dal Piano di sviluppo rurale e Pnrr, il tessuto produttivo agricolo è vivace e innovativo –spiega Coldiretti Pistoia-. Come Coldiretti curiamo e stimoliamo progetti e azioni per invertire la rotto. Ma la montagna rischia l’abbandono per le difficoltà che hanno costretto molte piccole aziende agricole a chiudere i battenti, ma iniziative come quelle del nostro imprenditore servono per ricordare e sostenere il ruolo svolto in questo ambiente dall’agricoltura e dall’allevamento che ne assicura la vitalità e ne disegna in modo profondo le forme ed i colori”.

Coldiretti Pistoia ha redatto il proprio “Decalogo per l’agricoltura che verrà”, che sintetizza le urgenze da affrontare e le tante prospettive offerte dal settore primario alla montagna: occupazione giovanile, sostenibilità ambientale e prevenzione dal dissesto idrogeologico. Tra le urgenti questioni a cui porre rimedio ci sono l’eccesso di animali selvatici, l’esigenza di ‘fare sistema’ tra le tante piccole attività territoriali (non solo agricole) che rendono eccezionale il tessuto imprenditoriale, che però resta fragile anche a causa dei repentini cambiamenti socio-economici-ambientali.


Domenico Murrone Comunicazione Coldiretti Pistoia
Comunicato stampa

Nella foto : Torri, imprenditore Coldiretti