Confagricoltura Pistoia replica ai critici della sua proposta di distretto del vivaismo olivicolo
Distretto degli ulivi della Valdinievole: si dica che non si vuole, senza inventare che c’è già
L’associazione agricola pistoiese aggiunge di sapere che qualcosa di utile, grazie agli aiuti pubblici, si può ottenere anche nella cornice mal definita produttivamente e territorialmente del Distretto floricolo interprovinciale Lucca Pistoia. Ma i finanziamenti pubblici si possono ottenere anche con uno specifico distretto dei produttori di ulivi che li rafforzerebbe di più a livello commerciale in tutta Italia (e non solo). E va tenuto conto del fatto che vendere olivi ai produttori di olio non è la stessa cosa che vendere piante ornamentali o fiori.
Non avremmo voluto tornarci sopra e ci ripromettiamo di non farlo più davvero, se non saremo direttamente chiamati in causa o se non verranno dette palesi falsità che potrebbero persino avere ripercussioni negative sulla nostra agricoltura. Ma da quando abbiamo lanciato la proposta, nella Giornata Internazionale dell’Olivo, è circolata fra i nostri critici (non tutti per fortuna) la seguente frase fatta: “il distretto (vivaistico) olivicolo c’è già”. Siamo dunque costretti a intervenire di nuovo sull’argomento e a chiarire alcuni punti.
Così Confagricoltura Pistoia replica agli articoli usciti sulla stampa locale negli ultimi giorni con le dichiarazioni di esponenti del mondo agricolo e di quello politico sulla sua proposta di istituire un distretto rurale del vivaismo olivicolo della Valdinievole, cioè un distretto specializzato nella produzione di ulivi destinati a chi produce olio che possa rappresentare al meglio sul mercato nazionale (e non solo) il centinaio di produttori di ulivi concentrati nel territorio pesciatino e dei comuni limitrofi.
Abbiamo avanzato questa proposta – spiega Confagricoltura Pistoia – perché siamo convinti che un distretto specializzato sarebbe la scelta strategicamente più lungimirante dal punto di vista del marketing e dello sviluppo commerciale delle aziende di Pescia e dintorni che producono piante di olivo destinate ai produttori di olio: permetterebbe loro di vendere più ulivi in tutta Italia e pure a livello internazionale.
Sappiamo benissimo che qualcosa di utile può essere ottenuto, soprattutto grazie agli aiuti pubblici, anche all’interno della cornice non specializzata e mal definita produttivamente e territorialmente del distretto floricolo Lucca Pistoia (così ancora si chiama infatti, e Associazione Florovivaistica Interprovinciale è il nome del suo soggetto referente, riconosciuto dalla Regione Toscana). Ma riteniamo che i finanziamenti pubblici arriverebbero anche nell’ambito di un distretto specializzato e localizzato nella Valdinievole del vivaismo olivicolo, con la differenza che nel frattempo questa strategia renderebbe più facile l’espansione sui mercati consentendo così ai vivai olivicoli pesciatini di restare centrali e anzi rafforzare il proprio ruolo nel contesto dell’intera filiera olivicola nazionale. Tutto ciò tenendo conto anche del fatto che vendere olivi ai produttori di olio non è la stessa cosa che vendere piante ornamentali o fiori.
Tuttavia rimaniamo letteralmente allibiti tutte le volte che leggiamo, ed è capitato spesso negli ultimi giorni, la frase sopra citata: “il distretto (vivaistico) olivicolo c’è già”. Infatti, è semplicemente falso, falso per definizione. Il “distretto floricolo interprovinciale Lucca Pistoia” non è e non può essere il “distretto del vivaismo olivicolo della Valdinievole”. Sono due cose terminologicamente e concettualmente diverse. Poi se qualcuno vuole speculare sull’accezione non formale del distretto, cioè sul fatto che esiste già un gruppo di aziende iper specializzate e impegnate in prevalenza nel vivaismo olivicolo, beh, grazie della bella scoperta! La nostra proposta di istituire un distretto che le rappresenti e consenta loro di affermarsi con più forza sui mercati nasce ovviamente dalla consapevolezza della loro esistenza. Del resto i marchi territoriali funzionano meglio se dietro c’è della sostanza e a Pescia e dintorni (ma non ci risulta nell’intero territorio lucchese e nel resto della provincia pistoiese) questa nicchia di bravi produttori di ulivi con al centro alcune aziende iper specializzate, a partire dalla fase della pre moltiplicazione, esiste davvero.
A chi giova confondere le acque? Abbiamo fatto una proposta. Non piace? Peccato, ma non c’è bisogno di deformare la realtà per dire che la si pensa diversamente. In ogni caso siamo ottimisticamente convinti che prima o poi i fatti ci daranno ragione e che coloro che ora dicono di no finiranno per fare proprio quello che stiamo proponendo. Speriamo soltanto che non sia troppo tardi. Perché perdere tempo?
Addetto stampa Lorenzo Sandiford
Per Press Diade
Comunicato stampa