Corvidi, piccioni e, naturalmente, cinghiali continuano a far danni tra i campi seminati a mais, girasoli, grano ed altre colture. Non servono provvedimenti ‘palliativi’, purtroppo siamo ad invocare ancora una volta misure solide per arginare i danni da animali selvatici che ogni anno ad ogni stagione si abbattono sugli agricoltori. Coldiretti Pistoia dà voce alle continue segnalazione delle aziende agricole della provincia.
“La generosità degli agricoltori, in tempi emergenza coronavirus, non può spingersi fino a sfamare migliaia di volatili, cinghiali e altri ungulati – spiega Simone Ciampoli, direttore di Coldiretti Pistoia-. Siamo impegnati a far sopravvivere le aziende agricole, ancora più strategiche per tutto il sistema Italia, dove non si deve interrompere il flusso di approvvigionamenti nella filiera agroalimentare”.
In questa fase la situazione critica è per i seminativi. In Valdinievole, la zona della provincia vocata, semi e piantine appena nate di girasoli e mais sono preda di piccioni e corvidi; di semi di mais sono ghiotti anche i cinghiali, che naturalmente rimescolano tutto il campo danneggiando ogni coltura, e col le loro scorrazzate già rovinano le spighe grano che stanno crescendo. I volatili, fra l’altro, danneggiano i teli delle serre (soprattutto nel pesciatino).
“Siamo consapevoli –conclude Simone Ciampoli- che l’eccesso di animali selvatici sia un difficile problema da risolvere. L’emergenza coronavirus ha peggiorato la situazione, con la fauna che si è appropriata di ulteriore territorio non vocato alla presenza di animali selvatici. Ma occorre fare tutto il possibile, sin da subito, per limitare i danni. Chiediamo a Regione Toscana di autorizzare ulteriori attività di controllo preventivo, valutando tutti quegli strumenti possibili per estendere l’operatività dell’articolo 37 a tutti gli abilitati”.
Dott. Domenico Murrone
Comunicazione e Segreteria
Coldiretti Pistoia
Comunicato stampa