Alla luce dell’emersione di nuovi, clamorosi documenti sul caso Project Financing , il gruppo consigliare di Pescia Cambia interviene sulla questione.
“A Pescia c’e’ qualcuno che si preoccupa per i “pozzi avvelenati”, i disastri che questa amministrazione sta preparando per il futuro di Pescia, vorremmo sommessamente ricordargli che ad avvelenare i pozzi ci ha gia’ pensato chi in precedenza ha amministrato questo comune, in particolare sia nella gestione del bilancio che sulla questione del project sui parcheggi (Pe.Par.).
La giunta comunale ha più volte detto, anche pubblicamente, che si riscontravano palesi e numerose illegittimità e inadempienze, dedicendo di inviare gli atti alla Corte dei Conti, alla Procura della Repubblica e , in autotutela, annullando gli stessi. E’ su questi ultimi che la Pe.Par ha ricorso al Tar, quindi non è stato certo l’amministrazione comunale a scegliere la via del Tar, si tratta comunque del primo round di un match che sarà lungo e complesso.
Non si capisce quindi la malcelata soddisfazione che trapela nei commenti di alcune forze politiche sulla sentenza del TAR, ancora piu’ incomprensibile se si pensa che nell’ultimo consiglio comunale e’ stata ribadita la necessita’ “assoluta” di riportare ad uso pubblico i parcheggi dell’ospedale.
Forse qualcuno pensava che Pe.Par. ci avrebbe tranquillamente riconsegnato le chiavi, magari anche con un grazie!
D’altra parte il Tar non è entrato più di tanto nel merito ma ha fondato il suo giudizio sul fatto che l’amministrazione si era mossa troppo in ritardo per procedere all’annullamento degli atti, doveva farlo entro 18 mesi, rimandando il tutto al Giudice ordinario.
Siamo in ritardo, vero, ma chi c’era prima!? O chi ha validato un project che fa acqua da tutte le parti!?
Anzi no, c’e’ di piu’ o di peggio, visto che in data 14 dicembre 2012, prot. 2839/10/7, il responsabile unico del procedimento del comune con proprio atto avviava il “procedimento per il recesso dal contratto” con la Pe.Par., dando ampia motivazione delle inadempienze normative e contrattuali.
Poi, tutto si ferma, e magicamente le inadempienze scompaiono. Ecco, questo e’ un punto, diciamo cardine, che chi amministrava allora ci dovrebbe cortesemente spiegare, magari a mezzo stampa, invece di parlarci di “pozzi inquinati” e di futuri scenari disastrosi. Ci dica come ha difeso allora il tanto conclamato “bene della citta”! Allora c’era una bella strada diritta solo da decidere di percorrere, ora c’e’ una strada piu’ difficile, tortuosa che noi abbiamo deciso di percorrere e continueremo a percorrere per ricercare davvero il bene di questa citta’ e rimediare a quello che è stato un grave danno per Pescia e l’ospedale stesso”
Pescia Cambia
Comunicato stampa