Una rosa rossa al Sacrario dei Caduti, sotto Palazzo del Vicario, è stata deposta nella giornata di ieri dai militanti di Casapound per rendere omaggio ai 10.000 italiani infoibati dai partigiani titini e ai 350.000 esuli istriani, fiumani e dalmati.

“Abbiamo voluto commemorare i nostri connazionali trucidati dai partigiani comunisti di Tito e le migliaia di esuli costretti a lasciare le terre orientali. È nostro dovere morale  ricordare questa  pagina tragica della nostra nazione – spiega CPI in una nota – in un periodo storico in cui si ha un crescendo di iniziative da parte di associazioni nostalgiche tese a operare una revisione storica di quando accaduto nella Venezia Giulia, in Istria e in Dalmazia dopo il 1943, una vera e propria opera di revisionismo e negazionismo che getta fango sulle decine di migliaia di vittime innocenti dei criminali di guerra titini”.

 

Sulla questione interviene anche il consigliere Giacomo Melosi, che annuncia un’iniziativa in consiglio comunale. “Un primo vero grande segnale, necessario per ottenere finalmente un riconoscimento per la tragedia delle Foibe e dell’esodo di 350.000 italiani, sarebbe rappresentato dalla revoca del titolo di Cavaliere di Gran Croce decorato di Gran Cordone, il più alto riconoscimento assegnato dalla Repubblica italiana, a Josip Broz, detto Tito, criminale di guerra e boia responsabile delle sevizie e delle torture subite dai nostri connazionali- spiega Melosi – quindi, visto lo scarso interesse dell’amministrazione comunale verso questa dolorosa tragedia, ho presentato una mozione che impegni il sindaco e la giunta ad attivarsi presso la Presidenza del Consiglio dei Ministri e la Presidenza della Repubblica per chiedere l’avvio dell’iter per la revoca di questo indegno riconoscimento”.

 

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Comunicato stampa