La mostra “E ora dipende da te” di Erminia De Luca si trasforma in un racconto poetico, nel finissage a ingresso libero in programma domenica 3 novembre alle 16.00 allo Storico Giardino Garzoni di Collodi (Pescia – PT).
“Porteremo in scena una parte dei dialoghi del libro che sono in mostra, affiancati da testi miei inerenti alle immagini esposte, con interventi di suoni e musica dal titolo “ La strada è lunga, la strada è mia” di Erminia De Luca e Maia Borroero – spiega l’artista – La messa in scena della strada avverrà attraverso una corda a cui saranno fatti dei nodi e legati oggetti, realistici o metaforici, che compongono la storia. La corda sarà arrotolata ad un attracco, man mano verrà srotolata e passata al pubblico, che avrà la possibilità di toccare i nodi e gli oggetti, in modo da essere partecipe con la propria percezione tattile a tutto il percorso che Pinocchio compie lungo la strada”.
La mostra, promossa dalla Fondazione Nazionale Carlo Collodi, è ospitata da luglio nell’area espositiva del Giardino Garzoni. Sono i dialogo tra Pinocchio e gli animali che il burattino incontra nel romanzo di Carlo Collodi i protagonisti del progetto dell’artista di Milano, Erminia De Luca che, oltre alla mostra curata dal critico Elio Grazioli, comprende: “Un libro d’artista a tiratura limitata e una performance che mette in scena “Appunti per un dramma a due voci” con testi di Erminia de Luca e del drammaturgo Luca Scarlini, con interventi sonori di Roberto Crippa” spiega la De Luca.
Il progetto, dunque, nasce inizialmente come una rappresentazione visiva, sotto forma di stampe fotografiche, prende in seguito forme diverse: “E devo ammettere di aver dato libertà di azione a questo mio Pinocchio, e mi sono trovata più che a interpretarlo a seguirlo. Mi ha portato nel mondo del libro e del teatro, una vera iniziazione per me”.
La De Luca racconta la genesi di questo progetto che si sofferma su “Un pezzo del racconto di Carlo Collodi. Il dialogo tra Pinocchio e gli animali, e come la natura partecipa al percorso di iniziazione e trasformazione di un pezzo di legno che nasce bambino e va alla ricerca di sé. Tutto ha inizio quando Pinocchio lascia la casa del padre e va per la strada della scuola, una strada piena di animali, che Pinocchio rende unica in quanto sua, tracciata da un desiderio che diventa movimento piuttosto che da un insegnamento che diviene stagnazione e non esperienza del sé. La storia si conclude con un bacio tra Pinocchio e il Tonno in segno di riconoscenza eterna, in quanto le parole non sarebbero state abbastanza per ringraziarlo di aver salvato il suo babbo. Il finale è affidato al dialogo tra Pinocchio e la Fata, spirito della Natura, che nelle parole “e ora dipende da te” svela l’arcano potere della riuscita”.
Per informazioni: fondazione@pinocchio.it – 0572 427314
Erminia De Luca, da San Giovanni Rotondo a Milano
Erminia De Luca è nata a San Giovanni Rotondo in Puglia il 25 maggio 1968,
vive e lavora a Milano. Autodidatta, tra il 1994 e il 1999 lavora in Puglia e a Roma centrando la sua ricerca su tematiche che spaziano dalla natura morta di fiori all’autoritratto, in particolare attraverso l’uso del negativo o di trattamenti speciali in fase di stampa.
Durante questo periodo collabora con il Centro Culturale il Fotogramma di Roma
Dal 1999 si trasferisce a Milano in seguito all’assegnazione di una borsa di studio biennale che le permette di frequentare l’Università dell’Immagine del fotografo Fabrizio Ferri.
Si sposta “fuori dal sé” trovando nel paesaggio naturale la sua nuova tematica. I soggetti di questa seconda fase di lavoro stanno in bilico con la leggerezza e la quasi-astrazione che le forme finiscono con l’assumere.
Dal 2015 la sua ricerca la porta a fondere la fotografia con il disegno a matita e la scrittura. L’indagine del sentire umano è il tema principale del suo lavoro.
Nel 2017 in occasione della Milano Photo Week espone il lavoro “Il paese che è laggiù”, con la produzione del libro “Paese che porti paesaggio, grazia dei sensi, la poesia t’incanta”, scrive per lei il poeta Salvatore Ritrovato.
Dal 2016 la sua ricerca fotografica si arricchisce e si fonde con il disegno a matita, da cui il lavoro su Moby Dick e la mostra “ Chiamatemi Ismaele” a cura di Eduardo Simone, nello spazio Papel di Milano.
Nel 2013 la mostra “Intimo Anonimo” a cura di Marta Giori e Elio Grazioli, Milano. Foto scattate chissà quando, dimenticate, prove di un esperimento, scarti di una storia.
Nel Novembre 2010 viene invitata dai Masbedo a partecipare alla mostra-laboratorio In Cantiere curata da Luca Bradamante a Milano.
Nel 2009 espone il lavoro “In perpetuo” alla manifestazione Fotografia Europea a cura di Elio Grazioli. In questa occasione scrive per lei lo studioso Antonio Prete.
Nel 2007 espone i “Cantici” presso la Galleria Sottopasso della Stua del Centro Nazionale di Fotografia di Padova. La mostra è corredata da catalogo con testi del curatore, Enrico Gusella, e di Elio Grazioli.
Nel 2006 l’invito da parte di Anna Barbara, architetto sensoriale, a realizzare sette immagini per il libro “Architetture invisibili” pubblicato dalla casa editrice SKIRA.
Nel 2005 realizza l’immagine “Gaia” per la copertina di Parametro, rivista internazionale di architettura e urbanistica.
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Adele Tasselli
Fondazione Nazionale Carlo Collodi
Ufficio Stampa