Il commissario prefettizio del Comune di Pescia dott.sa Silvia Montagna risponde a Fratelli d’Italia sui presunti “rifiuti tossici al campo sportivo” di Sorana.
“Non si può che smentire le notizie recentemente comparse sulla stampa, inerenti presunti “rifiuti tossici interrati al campo sportivo di Sorana”. Tali notizie oltre che non attendibili, destano ingiustificato allarme e apprensione in tutta la popolazione.
Come ben spiegato nella analoga smentita, già pubblicata da Arpat in data 28 settembre, la situazione recentemente denunciata da un consigliere regionale, risulta ben conosciuta nella sua genesi, risalente alla metà degli anni settanta, e tenuta sotto controllo, nel tempo, attraverso ripetuti accertamenti da parte dagli enti preposti.
Si conviene circa la necessità che il sito debba venire definitivamente bonificato, così come peraltro previsto dal Piano regionale delle bonifiche a suo tempo adottato, che censisce l’area tra quelle a “medio termine”, quindi non pericolose, prevedendo un tempo medio di bonifica approssimativamente stimato, in circa 15/20 anni.
Il Comune su propria iniziativa ha avviato, sin dal marzo 2016, una attività tesa alla risoluzione della problematica, attraverso la definitiva bonifica del sito. Per questo si sono tenuti, da subito, stretti contatti con la direzione provinciale dell’Arpat e con il servizio di igiene e sanità pubblica dell’Azienda Usl Toscana Centro, al fine di stabilire un percorso “tecnicamente condiviso”, circa le attività da porre in opera per la corretta bonifica.
In quella sede sono state altresì disposte anche una serie di analisi e campionamenti sulle matrici ambientali, che hanno sostanzialmente confermato i risultati di quelle già eseguite negli anni precedenti, portando a stabilire con estrema certezza che: “si tratta di rifiuti non pericolosi, privi di una significativa capacità di cessione degli inquinanti all’acqua e al terreno”.
A conferma di ciò, sono stati anche ulteriormente eseguiti campionamenti mirati ad accertare la qualità delle acque erogate dal civico acquedotto, “che hanno confermato l’assenza di contaminazioni delle acque sotterranee”. Preme evidenziare che tali campionamenti sono stati effettuati, separatamente, sia da Arpat sia dal servizio di igiene e sanità pubblica della Azienda Usl Toscana Centro che, infine, dalla società Acque spa gestore del servizio di acquedotto, ottenendo analoghi risultati.
Al momento, come concordato con gli enti preposti al controllo, il Comune ha avviato una prima fase di interventi propedeutici alla progettazione della bonifica. Tali interventi riguardano nello specifico la ripulitura dell’area dalla vegetazione infestante e dai rifiuti “ingombranti”, di tipo assimilabile all’urbano, presenti in superficie.
Successivamente dovrà essere provveduto al campionamento del rifiuto, ai soli fini del suo corretto smaltimento, in quanto la non pericolosità è stata già accertata dalle precedenti analisi. Una volta in possesso di tutti i necessari elementi, sarà possibile redigere uno specifico progetto di bonifica con la relativa quantificazione dei costi. Al riguardo preme evidenziare che da tale progettazione potranno risultare costi rilevanti a cui l’ente, da solo, difficilmente potrà fare fronte, rendendo indispensabile l’accesso a fondi diversi, specificatamente destinati.
Con l’occasione, preme pubblicamente ringraziare la direzione compartimentale dell’Arpat di Pistoia e il servizio di igiene e sanità pubblica dell’Azienda Usl Toscana Centro, per la proficua e competente collaborazione fino a oggi prestata”.