Cali medi del 50% della produzione. Con ulivi senza frutto accanto a quelli carichi di olive, a macchia di leopardo. Dalla Valdinievole, al Montalbano, alle colline sopra Pistoia poco cambia, si comincerà a raccogliere nella prima metà di ottobre un frutto mediamente eccellente qualitativamente, ma scarso. Con la varietà leccino che ha resistito meglio della varietà frantoio alla siccità e calura estiva. “Si temeva ‘produzione zero’ -commenta Coldiretti Pistoia-, ma l’assenza di mosca e la veloce maturazione delle olive delle ultime settimane hanno dato un qualche sollievo ai produttori pistoiesi”. È il sunto della ricognizione fatta da Coldiretti Pistoia alla vigilia della raccolta, che potrebbe essere anticipata ai primi giorni di ottobre. Le percentuale di calo produttivo è in media del 50%, ma se si confronta la quantità attesa nel 2017 con quella raccolta negli anni buoni, il rapporto è uno a tre: come dire che se quest’anno nelle reti finiranno 100 quintali di olive, negli anni buoni sono stati raccolti 300 quintali. L’area ad oliveto a Pistoia è molto vasta, occupa circa il 7% della superficie totale della provincia. Un patrimonio produttivo e paesaggistico importante, come per tutta la Toscana. “Le stagioni anomale si susseguono e, per mantenere produttivi e remunerativi i nostri uliveti, occorreranno investimenti importanti -continua Coldiretti- che li rendano meno vulnerabili rispetto alle ‘bizzarie’ climatiche. Coldiretti Pistoia sta lavorando per sfruttare le opportunità dei nuovi bandi regionali per finanziare i Progetti integrati di filiera (Pif)”.
Coldiretti Pistoia
Comunicato stampa