Ciò che e’ avvenuto nella notte tra venerdi’ 18 e sabato 19 novembre é un’altra prova, se ce ne fosse stato bisogno, della condizione idrogeologica del nostro territorio. Sono bastate poche ore di pioggia intensa affinche’ strade, campi e piazze si trasformassero in corsi d’acqua (in alcuni casi veri e propri laghi) causando enormi disagi: auto bloccate, serre con cinquanta centimetri d’acqua sulle colture, abitazioni invase, fossi che esondavano e le due Pescie con l’acqua che correva quasi al limite superiore degli argini. E’ stata una vera fortuna che questa volta ce la siamo cavata a buon prezzo!

I fatti di ogni giorno dimostrano quanto fosse giusta la causa di quel gruppo di persone, poi costituitesi in un comitato, a difesa e sostegno della sicurezza di un territorio e dei suoi abitanti. Non osiamo immaginare cosa sarebbe potuto avvenire se, a compimento di quel folle progetto detto “business park”, oltre 350.000 mq di territorio fossero stati impermeabilizzati.

Sei anni fa nasceva il “ Comitato per i Cittadini della Valle del Pescia”, in rappresentanza dei tanti residenti, i cui temi fondanti del loro percorso oggi sono riconosciuti nella nuova Legge Regionale, la n.65 e nel P.I.T (Piano Integrato Territoriale). In tali normative si persegue l’obiettivo di una tutela del territorio gia’ per troppi anni usato ed abusato, con le conseguenze che sono sotto gli occhi di tutti. Le attivita’ agricole sono le uniche, se opportunamente custodite e tutelate, che potranno conferire uno sviluppo economico tangibile, oltre a salvaguardare i territori dall’abbandono e dai rischi idrogeologici.

Lo dicono i dati delle ricerche ufficiali: negli ultimi 10 anni, in un panorama di crisi mondiale e nazionale per tutti i settori produttivi, l’unica attivita’ che ha incrementato in numero di imprese ed addetti in assoluto e’ l’agricoltura. Le cronache di ogni giorno parlano di attivita’ e stabilimenti che chiudono, di lavoratori messi in cassa integrazione o licenziati. Se ci guardiamo intorno, sia a Pescia, sia nei comuni vicini sia a livello nazionale, vediamo capannoni industriali ed artigianali chiusi, abbandonati al totale degrado da chi nel passato aveva promesso numerosi posti di lavoro.

Per restare nella nostra zona industriale di Macchie di San Piero, vogliamo ricordare che anche qui ci sono diversi stabilimenti abbandonati, che potrebbero essere recuperati ad attivita’ produttiva da imprenditori capaci. Inoltre dal 1999 c’e’ un’area di espansione produttiva prevista dal P.R.G. che nessuno ha mai sfruttato per creare attivita’ produttive. Ma allora di cosa si parla quando si invocano futuri sviluppi della citta’!!

Un riconoscimento va, da parte nostra, all’attuale Amministrazione Comunale per aver raccolto le disposizioni della nuova normativa regionale ed aver intrapreso il percorso per la riduzione del cosiddetto “business park”-

C’é da fare presente con estrema chiarezza che non e’ assolutamente vero che con la variante al Piano Strutturale in riduzione sul “business park” non viene lasciata una possibile espansione delle attivita’ non agricole: i documenti mostrano un’area di circa 80.000 mq., tra l’attuale zona di Macchie di San Piero, via Ricci e via Romana, la quale rimane a disposizione per i futuri Piani Operativi, ad uso di qualsiasi attivita’ artigianale o commerciale che vi si volesse impiantare.

Il Comitato per i Cittadini della Valle del Pescia

 

Comunicato  stampa