In occasione della Giornata Mondiale della Pulizia delle Mani, SCA Italia, azienda leader mondiale nel settore dell’igiene con i suoi brand TENA, Nuvenia, Tempo, Tork, Demak’Up e Libero, presenta la prima parte dei risultati dell’edizione 2016 della ricerca #HygieneMatters, che analizza a livello globale le principali abitudini e comportamenti in termini di igiene personale.
In partnership con il WSSCC, organizzazione membro delle Nazioni Unite specializzata nella gestione dei problemi inerenti la sanità e l’accesso all’acqua in tutto il mondo, SCA lancia in Italia #HygieneMatters, indagine condotta in 12 paesi su12.000 intervistati con l’obiettivo di promuovere, educare e sensibilizzare sul tema dell’igiene.
Tra le tematiche affrontate nella ricerca, anche quello dell’igiene delle mani promosso in occasione dell’appuntamento internazionale delle Nazioni Unite. La Giornata Mondiale della Pulizia delle Mani ha l’obiettivo di denunciare ogni abitudine scorretta o mancanza di accesso alle risorse principali come un grave problema di sanità pubblica, in particolare nella prevenzione delle malattie.
Igiene delle mani? Non un motivo di disagio per gli italiani
Secondo lo studio, avere le mani sporche sembra essere una delle condizioni più comuni ma non principali per sentirsi a disagio nelle relazioni sociali: così è per l’Italia, dove questo disagio si posiziona al quinto posto (74%), preceduto da altre situazioni di scarsa igiene ritenute invece più fastidiose, tra cui non aver lavato i denti (87%), non aver fatto la doccia (88%), avere i capelli sporchi (80%) e non aver messo il deodorante (76%). Il risultato italiano è indicativamente allineato alla media europea, ad eccezione di Spagna, Olanda e Germania, dove l’igiene delle mani è posizionata al primo posto come disagio principale nella vita sociale (rispettivamente 93%, 84% e 85%).
Curioso inoltre il dato emerso sulla percezione della pulizia delle mani di chi ci circonda, che ha creato un vero e proprio paradosso: mentre l’88% degli italiani ritiene infatti di lavare le proprie mani in maniera abbastanza frequente, il 76% dichiara di ritenere che tale frequenza non è abbastanza diffusa tra le persone vicine.
Uomini Vs donne: l’igiene delle mani all’interno di una coppia
Sebbene lo studio riveli che le donne si lavino le mani al giorno più spesso rispetto agli uomini (quasi 9 volte contro 7 al giorno), la percezione di avere una corretta abitudine di igiene delle mani è inversa alla realtà: solo 8 donne su 10 ritengono infatti di lavarsi le mani sufficientemente spesso al giorno, mentre sono 9 su 10 gli uomini che ritengono di lavarsele un numero di volte sufficiente durante la giornata.
Inoltre, il 19% degli uomini e il 17% delle donne intervistate hanno dichiarato di aver interrotto una relazione sentimentale per via di una scarsa igiene personale. Una scarsa pulizia delle mani risulta essere al quarto posto in Italia fra le principali cause di “separazione”, una classifica che vede in prima posizione l’inadeguata igiene intima. Stessa situazione si verifica in Svezia e Olanda, mentre per francesi e tedeschi la pulizia delle mani risulta essere in terza posizione.
L’igiene delle mani dei bambini: italiani tra i più attenti d’Europa!
Quando si parla di bambini, l’Italia risulta essere il Paese più attento rispetto a Francia, Regno Unito, Germania, Svezia, Olanda e Spagna in relazione alla corretta pulizia delle mani. Secondo quanto emerso dalla ricerca, infatti, questo aspetto è prioritario (38%) nell’igiene dei propri bambini, seguito da una corretta igiene orale (32%) e dal non avere un cattivo odore corporeo (15%). Differente è invece la concezione delle famiglie tedesche, svedesi, olandesi, francesi e spagnole, che ritengono una corretta igiene orale come prioritaria per i loro figli (rispettivamente 39%, 36%, 35%, 36% e 30%).
La ricerca “Hygiene Matters”
“Hygiene Matters” 2016 è la quinta edizione della ricerca commissionata da SCA (la prima nel 2008) con l’obiettivo di promuovere il dialogo globale sul tema dell’igiene e al contempo di educare e facilitare l’adozione di prodotti e misure che favoriscano il miglioramento delle condizioni igieniche e degli standard di salute nel mondo.
Presentata il 23 settembre a New York durante una conferenza in occasione della 71° Assemblea Generale delle Nazioni Unite, questa indagine è parte di una partnership tra SCA e il WSSCC (Water Supply and Sanitation Collaborative Council), organizzazione membro delle Nazioni Unite specializzata nella gestione dei problemi inerenti la sanità e l’accesso all’acqua in tutto il mondo.
Questa edizione della ricerca è stata condotta dal mese di maggio al mese di giugno 2016, commissionata da SCA. Ha coinvolto 12 Paesi: Cina, Francia, Germania, Italia, Spagna, Svezia, Messico, Olanda, Russia, India, Regno Unito e Stati Uniti.
La compilazione è avvenuta via web e ha coinvolto un totale di 12.000 intervistati, indicativamente 500 donne e 500 uomini dai 16 ai 56 anni per mercato e principalmente residenti in aree urbane. Quote nazionali sono state utilizzate per ottenere un’accurata rappresentazione per fasce d’età.
Comunicato stampa