Domenica 9 ottobre si svolgerà la Marcia Perugia – Assisi della Pace e della Fraternità. Il Comune di Pescia ha deciso di aderire all’iniziativa, insieme ad altri 300 Comuni italiani, sottoscrivendo l’appello ed inviando un proprio rappresentante istituzionale. A portare la fascia tricolore in rappresentanza del Comune di Pescia ci sarà infatti la Consigliera Valeria Nanni, Presidente della Commissione Welfare.
Gli amministratori che prenderanno parte alla Marcia saranno lì per chiedere tutti insieme che si torni ad investire sui Comuni, perché solo rigenerando il tessuto delle nostre comunità locali sarà possibile uscire dalla crisi sociale ed economica che ha colpito il nostro Paese, e non solo. La pace comincia, infatti, dalle nostre città-mondo e tutte le cose che facciamo per la pace nelle nostre città contribuiranno a costruire la pace nel mondo. Per questo anche il Comune di Pescia ha deciso di aderire convintamente all’iniziativa, perché mai come adesso c’è bisogno di vincere l’indifferenza e conquistare la pace.
Di seguito l’appello firmato da tutti gli enti e le organizzazioni aderenti:
“Viviamo in un tempo di grandi tensioni, conflitti e preoccupazioni. Ogni giorno siamo costretti a fare i conti con problemi complessi ignorati o sottovalutati da lungo tempo.
Dalla miseria alla distruzione di posti di lavoro, dalle guerre alle migrazioni, dalla devastazione ambientale al cambiamento climatico.
Problemi sociali, economici, ambientali e politici che spesso abbracciano l’intero pianeta, diseguaglianze e d’ingiustizie che non trovano un adeguato impegno di coloro che hanno la responsabilità di intervenire.
Il nostro modello di vita e di sviluppo è insostenibile, produce ingiustizie, crisi e guerre.
Ad aggravare la situazione si stanno facendo strada in Europa alcune idee e politiche pericolose che aumentano le paure, accentuano le divisioni, avvelenano i rapporti e allontanano le soluzioni. Idee e politiche che ci fanno male e che dobbiamo contrastare con forza.
Una prima idea pericolosa è quella di chi sostiene che “possiamo fare a meno dell’Europa”, che dobbiamo tornare indietro alle monete e alle frontiere nazionali ricostruendo muri e confini. L’Europa che oggi conosciamo non ci piace ma questo non vuol dire che possiamo buttarla via.
Senza l’Europa saremmo tutti più deboli e vulnerabili.
Anziché distruggerla oggi dobbiamo rifare l’Europa realizzando l’originale progetto di pace, giustizia sociale e fratellanza.
In base ad un’altra idea pericolosa alcuni affermano che “dobbiamo impedire a chi cerca rifugio nel nostro continente di arrivare da noi”. E’ l’idea che l’Europa possa fare a meno degli altri.
Un’Europa che sbarra le porte a chi fugge dalla guerra e dalla fame, che tratta un rifugiato o un migrante come un criminale,che chiude gli occhi sulle cause di questi drammi è disumana e destinata a deperire rapidamente.
Le istituzioni hanno la responsabilità di proteggere chi è in pericolo e assicurare il rispetto della legalità sancita dal diritto internazionale dei diritti umani.
Altri ancora sostengono che “la solidarietà è un lusso che non ci possiamo più permettere!”
Questa idea ci sta avvelenando l’aria che respiriamo rendendoci ogni giorno più soli, più poveri e impauriti. E’ l’idea che corrode la nostra capacità di affrontare assieme le grandi e piccole sfide del nostro tempo proprio quando constatiamo che solidarietà e cooperazione sono le fondamenta della convivenza.
In questo contesto di egoismi e di chiusure si insinua un’ulteriore idea distruttiva in base alla quale “la guerra è inevitabile” e dunque dobbiamo essere pronti a farla tutte le volte che è necessario. Dietro a questa idea si nascondono e si alimentano interessi personali, sfruttamento di beni e di persone, poteri occulti e corrotti, costruttori e trafficanti di armi, nuove forme di colonialismo. Al contrario noi sappiamo che la guerra non è solo disumana ma illegale, che va fermata, che le alternative esistono e noi le vogliamo promuovere con azioni quotidiane, nonviolente, di educazione, di accoglienza e inclusione, di solidarietà e cooperazione, di dialogo e di riconciliazione, di rispetto delle diversità e di convivenza, di economia solidale e lavoro dignitoso.
Contro il dilagare di queste idee pericolose e politiche irresponsabili rafforziamo il nostro impegno per la pace!
Domenica 9 ottobre 2016 partecipa anche tu alla Marcia PerugiAssisi della Pace e della Fraternità
Facciamo in modo che la PerugiAssisi sia la marcia di coloro che si oppongono a questa realtà, che si indignano, la rifiutano e si impegnano quotidianamente a trasformarla costruendo pace, accoglienza, solidarietà, dialogo, nonviolenza e fraternità“.
Comunicato stampa