Il consigliere comunale di maggioranza Lucia Guidi ci invia questo comunicato che volentieri pubblichiamo :

 

“Alla luce della possibile fusione tra il Credito Cooperativo di Pescia e quello di Vignole annunciato alcuni giorni fa dai rispettivi presidenti e della discussione affrontata in consiglio comunale terminato con un ordine del giorno condiviso tra tutte le forze politiche dove giustamente si chiedono garanzie sulla bontà dell’operazione e sulla salvaguardia dei servizi offerti ai clienti e delle prerogative dei dipendenti, vorremmo fare alcune considerazioni aggiuntive soprattutto dopo aver letto l’intervista del presidente Gori del credito di Vignole che si rallegrava della bontà della fusione che prevederebbe, non si sa in base a quali accordi, il mantenimento dei centri decisionali a Quarrata.

Prima abbiamo subito la trasformazione della Cassa di Risparmio di Pistoia e Pescia in Cassa di Risparmio di Pistoia e della Lucchesia senza che nessuna voce si levasse dal mondo politico per richiedere spiegazioni, ora vorrebbero imporre alla comunità pesciatina la fusione di Pescia con Vignole con lo spostamento della testa a Pistoia.

Al di là del succitato ordine del giorno approvato nell’ultimo Consiglio Comunale , vorremmo che i Sindaci della Valdinievole ovest approfondissero gli esatti termini dell’operazione che secondo noi è estemporanea e potrebbe essere dannosa per l’economia della zona; vorremmo capire, e ci piacerebbe si aprisse una valutazione politica in tal senso nel rispetto delle autonomie delle banche interessate , se nell’ottica del necessario processo aggregativo dei Crediti Cooperativi, non si potesse aprire lo spazio per un’aggregazione tra Pescia e il Credito Cooperativo della Valdinievole, così da costruire un polo creditizio di notevole rilievo che favorisca e accompagni lo sviluppo socio economico della ns realtà senza penalizzare i dipendenti e i livelli occupazionali.

Una scelta del genere sarebbe a nostro avviso un primo mattone importante per rilanciare la realtà della Valdinievole in un momento in cui stiamo cominciando a pensare, ci auguriamo, concretamente ad un riassetto Istituzionale dei Comuni che preveda unioni /fusioni finalizzate a ridefinire l’identità politico-culturale di questa zona dalle enormi potenzialità inespresse.

Un’area, la Valdinievole, compromessa negli ultimi decenni da diversi processi di depauperamento ( ridimensionamento dell’ospedale, crisi del termalismo, declino della floricoltura, compressione delle diverse attività manifatturiere e artigianali); questo declino socio-economico non è ineluttabile, ma è avvenuto soprattutto per mancanza di capacità da parte della classe dirigente amministrativa di esprimere un progetto unitario di sviluppo nonostante le molte eccellenze produttive del territorio e le grandi prospettive soprattutto legate al turismo (pinocchio, terme, Montalbano).

Ribadiamo che a nostro parere una forte azione di inversione di tendenza può nascere da un’operazione di costruzione di un’unica Banca locale della Valdinievole che accompagni l’economia e sostenga la grande progettualità imprenditoriale locale mantenendo le radici decisionali ben piantate “al di qua” del Serravalle.

Non vorremmo che in alternativa, la fusione con Vignole, che comunque i soci delle rispettive banche devono approvare, più che a logiche tecnico-economiche- patrimoniali, sulle quali non ci permettiamo di entrare, rispondesse alla salvaguardia di posizioni personali di potere da tutelare nell’immediato legate alle prospettive di alcuni dirigenti o membri apicali dei consigli di amministrazione”.

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Pescia lì 12 Ottobre 2015