Il sig.Lorenzo Puccinelli Sannini, segretario dell’associazione Destra Domani e appartenente al Comitato per l’equità fiscale, ci invia questo interessante articolo che volentieri pubblichiamo :

“A gennaio l’imprenditore calabrese Vincenzo Cannatà si è suicidato gettandosi dal balcone. Circa una settimana fa Egidio Maschio titolare dell’omonima azienda con sede vicino a Treviso, una grande realtà industriale nel settore delle macchine agricole che dà lavoro a 2000 dipendenti, si è sparato al petto un colpo di fucile: pare che le banche non fossero più “amiche” e pretendessero la restituzione immediata dei prestiti concessi. Due uomini che si erano costruiti dal nulla e con l’impegno di una vita erano riusciti ad offrire un lavoro a migliaia di famiglie. Due uomini che invece di ricevere un premio per i sacrifici fatti, hanno allungato la fila di coloro che sono rimasti travolti da un sistema politico-fiscale che sembra avere come unico obiettivo la distruzione dell’imprenditoria italiana.
Se muore suicida un noto imprenditore, perlomeno per un giorno o due, la notizia finisce sui giornali ed i veri responsabili sono costretti, per un paio di giorni appunto, ad aggirarsi per le stanze del potere con sul volto l’espressione contrita di chi ha subito un lutto. Poi, dopo 48 ore, tutto viene dimenticato e si ricomincia a giocare in Parlamento sulla pelle degli italiani, avviati, secondo Renzi e Padoan verso un luminoso futuro.
Ma quando muore di fame uno sconosciuto pensionato o si spara un padre di famiglia che da qualche anno ha perso il lavoro e con esso la propria dignità, oppure quando un nonno è costretto a dire al proprio figlio disoccupato che non potrà più aiutarlo perché ha dato fondo ai suoi ultimi risparmi, allora i mass media non si scomodano neanche a dare la notizia. Sono altre le notizie che fanno vendere i giornali.
E non dimentichiamoci di quei tanti che possiedono qualche seconda abitazione, costruita con il sudore della fronte e che doveva rappresentare l’assicurazione per una vecchiaia un po’ più tranquilla. Questi sventurati trascorrono i loro ultimi anni nel terrore del passaggio quotidiano del postino che potrebbe recapitare loro un avviso di Equitalia richiedente il pagamento, comprensivo di mora e interessi, di una delle infinite imposte che gravano sugli immobili, tassa magari a suo tempo e con un acronimo diverso già pagata.
Se analizziamo le componenti psicologiche che stanno all’origine di quella depressione che talvolta induce addirittura al suicidio, ci rendiamo conto che una delle principali è costituita dalla sensazione di essere soli, soli di fronte ad un muro che lentamente minaccia di schiacciarci. Soli e del tutto impotenti, perché impossibilitati a dialogare con un Moloch sordo e cieco ai nostri tentativi di spiegazione, alle nostre giustificate rimostranze, alle nostre richieste di comprensione per una situazione di cui troppo spesso non siamo responsabili bensì vittime, vittime di un sistema
che prima ci impedisce di lavorare e di produrre e poi distrugge il nostro diritto di vivere in serenità e la nostra stessa dignità di esseri umani.
Ed è qui che sbagliamo perché non è vero che siamo soli a combattere questa battaglia apparentemente persa in partenza. E’ sufficiente che ci guardiamo intorno per accorgersi che si sono costituite delle associazioni di comuni cittadini proprio con lo scopo di difendersi e di difenderci dai soprusi fiscali.
Come si suol dire, l’unione fa la forza. Mentre il singolo è spesso destinato a soccombere nella sua lotta contro un fisco iniquo ed arrogante; il gruppo, specie se competente e organizzato anche sotto il profilo costituzionale e legale, ha buone possibilità di veder riconosciuti i propri diritti.
Io non ho ancora iniziato la mia battaglia contro l’Ufficio Tributi, ma ho pensato che fosse meglio mettere le mani avanti, per cui mi sono associato al Comitato per l’Equità Fiscale, un’associazione di cittadini che si è dotata dell’assistenza di un gruppo di esperti fiscalisti.
Se anche voi oggi o nel prossimo futuro ritenete di correre il rischio di dover aprire un contenzioso con il fisco, fate come me: andate sul sito www.equitafiscale.it Vi garantisco che non vi sentirete più soli”.

Lorenzo Puccinelli Sannini
Inviato per e.mail