Il Sig. Lorenzo Puccinelli Sannini, ci invia questo interessante articolo che volentieri pubblichiamo :
“Mentre facevo colazione mi è caduto l’occhio su di un titolo riportato da RaiNews 24.
Diceva più o meno così: il Governo e la UE esortano i cittadini italiani a non aver paura.
Mi sono allora tornate alla mente alcune notizie degli ultimi giorni e delle ultime ore.
Stamani abbiamo appreso che a un capotreno è stato amputato un braccio tramite un colpo di machete sferrato da un giovane, sembra sudamericano, spalleggiato da un gruppo di compatrioti. Motivo? Il controllore aveva chiesto di vedere il biglietto.
Di ieri invece la notizia che due rom avevano tranquillamente defecato in pubblico: l’uomo sul marciapiede antistante la stazione Tiburtina a Roma, la donna in Piazza Indipendenza a Firenze e non risulta che contro di loro sia stato preso un qualche provvedimento. Quando io porto il mio cane a fare una passeggiata sono tenuto giustamente ad avere a disposizione guanto e sacchettino: forse con questi potrei anche raccogliere le deiezioni dei rom.
Dulcis in fundo, sempre ieri, si è appreso che il Governo Italiano si è adeguato alla legge sulla riduzione della “apolidia” (assenza di cittadinanza). State pur certi che i primi a ricevere la cittadinanza italiana saranno i rom.
A questo punto mi sono posto la domanda: ma in Italia chi è che dovrebbe avere veramente paura?
Già alle elementari, 65 anni fa, io studiavo la storia. Evidentemente i nostri politici e parlamentari, indipendentemente dalla loro età, la storia non l’hanno mai studiata. Forse già sui banchi di scuola cominciavano a tessere il proprio luminoso futuro politico. Perché se la storia l’avessero studiata si ricorderebbero l’episodio del “Boston Tea Party” che costituì la prima scintilla della rivoluzione americana contro l’Inghilterra, oppure tornerebbe loro in mente il “Giuramento della Pallacorda” ed il conseguente assalto alla Bastiglia, primo atto della rivoluzione francese.
Se avessero studiato la storia dovrebbero rammentare la ben nota frase di Cicerone “Quousque tandem abutere…….. patientia nostra?”, ma anche senza aver studiato potrebbero meditare sul ben noto proverbio frutto della saggezza contadina: se tiri troppo la corda si spezza!
Ma evidentemente il solco che si è creato fra i nostri politici e i cittadini italiani è più profondo della Fossa delle Marianne e rende impossibile per i primi accorgersi dei bisogni anche primari e delle aspettative legittime dei secondi. Il Parlamento si gingilla con atroci dilemmi come, per esempio: sarà giusto o no legittimare i matrimoni gay? Oppure: quale dovrà essere la soglia di sbarramento per i singoli partiti alle prossime politiche?
Non avendo probabilmente mai letto i Promessi Sposi, i membri dell’esecutivo ignorano la minaccia nascosta nelle parole che Frà Cristoforo rivolse a Don Rodrigo: “Verrà un giorno……!”
Eppure quel giorno verrà, anzi è sempre più vicino. E allora vedremo chi dovrà avere veramente paura.
Un popolo ridotto alla disperazione da una classe politica tanto arrogante e dispotica quanto corrotta e incompetente, è come una fascina di legna secca, basta una scintilla perché prenda fuoco. E se e quando l’incendio divamperà, sarà difficile domarlo, perlomeno prima che uno degli ultimi artigiani rimasti costruisca e collochi in mezzo a Piazza Colonna un marchingegno semplice ma efficacissimo, inventato poco più di due secoli fa da un certo Monsieur Guillotin.
Quel giorno forse, chi già oggi dovrebbe aver paura, accuserà delle crisi di incontinenza, ma sarà ormai troppo tardi e la storia archivierà l’ennesima, cruenta rivoluzione”.
Lorenzo Puccinelli Sannini
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