Pubblichiamo il comunicato stampa del dott.Giuseppe Fiore (La Destra) sul Business Park:

“Nei giorni scorsi c’è stata maretta a margine dell’intervento tenuto a Padova dal Sindaco di Pescia riguardo al “Busines Park”.
La battaglia al riguardo, ingaggiata da anni da parte del Comitato contro i soliti poteri più o meno forti, oltre che più che legittima, ha indubbiamente forti connotati “sociali”. Si tratta della difesa di un territorio, spesso dimenticato dalla politica, che ha una precisa connotazione idrogeologica (compresi i rischi ad essa connessi) ed una precisa connotazione micro-economica. E’ il frutto della volontà, della fatica e della determinazione dei sui abitanti non inclini ad abbandonare la propria terra che cercano, non senza difficoltà, di trarre da essa quanto necessario per sopravvivere e per questo sbeffeggiati come “quelli con lo zappetto” dall’ultima Maria Antonietta della storia. A questo proposito però, se non ricordo male, allora anche qualcuno di quella giunta si era schierato contro il progetto di pseudo-industrializzazione della zona e, sempre se la memoria non mi tradisce, questo fu uno dei motivi per cui fu “buttato fuori” da “corte”.

Il nocciolo della questione, su cui si sta girando in tondo, sta all’origine della vicenda, almeno per come mi è stata raccontata da alcuni residenti in quel territorio. Sembrerebbe che un po’ di anni fa, in zona, abbia destato una certa curiosità che alcuni “bei nomi” acquistassero via via vari appezzamenti di quella “terra grama” di apparente scarso valore. A distanza di un po’ di tempo, venne fuori, guarda caso, il progetto del “Busines Park”. I cittadini della zona sud, tradizionalmente orientati a sinistra, si sentirono gabbati due volte da una giunta considerata amica. Quando la giunta cambiò di colore sperarono che, dati i corsi e ricorsi della politica nostrana, il progetto fosse affossato. Non considerando forse come a Pescia, a comandare da sempre, siano una decina di famiglie trasversali ai partiti. E’ un sistema ben oliato per cui periodicamente si dà l’impressione che tutto cambi affinchè nulla cambi. Esempio recente ne è la lunga e proficua (per loro non certo per i cittadini) “corresponsione d’amorosi sensi” tra gli ultimi due sindaci seppure, in teoria ma molto in teoria, collocabili ai due estremi dell’emiciclo democratico. Ecco quindi che il progetto è andato avanti nonostante che ne mancassero ormai i ragionevoli presupposti alla luce di una recessione che, se a Pescia è strisciante da molti anni, ora è esplosa a livello nazionale e mondiale.

Comprendo che il Comitato -sicuramente apartitico ma comunque composto in gran parte da uomini e donne con il “cuore a sinistra”- abbia consegnato la propria battaglia nelle mani di Giurlani. Una “destra sociale”, lontana da giochi di apparato e dalle lobbies avrebbe avuto teoricamente più titoli ma purtroppo anche pochissime chances di vittoria. E poi Giurlani, rispetto a certi suoi competitori interni ed esterni, veniva da un pochino più lontano, anche nell’albero genealogico, non si trattava infatti di un “figlio d’arte”, tutt’al più un “nipote d’arte”.

Ora si tratta di vedere se quella di Padova è stata una boutade e basta o se il Sindaco saprà tenere il punto a fronte delle pressioni cui sarà sottoposto. In confronto ad esse, le “sparate” di questi giorni, sono solo colpetti di tosse. Si trattasse solo di un Biscioni e di un Pieraccini o dell’intervento generico della Confindustria locale sarebbe un conto ma invece dovrà aver ben presente il “tipo di mondo” che dà loro voce.

Personalmente mi auguro che ci riesca, soprattutto per quelle famiglie legate alla propria terra ma anche per l’uomo. In questi tempi di annunci roboanti non seguiti dai fatti ma sempre da nuovi annunci, se un individuo, per di più se un politico, dimostrasse davvero di avere gli attributi per una causa giusta, identitaria e nazional-popolare, sarebbe una speranza per tutti anche se fosse un avversario.”

Beppe FIORE

Comunicato stampa