Il consiglio comunale ha respinto la mozione dei consiglieri di Forza Italia Pieraccini e Biscioni contenente la proposta di ridurre gli emolumenti degli amministratori. L’assessore al bilancio Roberto Peria ha spiegato che, al di là di atteggiamenti demagogici e populisti, i costi della politica si sono già abbassati a sufficienza, soprattutto nei piccoli enti locali e questa posizione della maggioranza di centrosinistra ha innescato la risposta del consigliere Oliviero Franceschi (Un’altra Pescia).

“Sostiene Peria –  dichiara Franceschi – che la proposta di diminuzione degli emolumenti per gli amministratori è “demagogica e populista”. Da quale pulpito. Questo fenomeno di cui all’Isola d’Elba sono sicuramente felici di essersene liberati, viene dunque a Pescia per circa 800 euro al mese. Non vuole rimborsi, si paga l’affitto e sta tutto il giorno al pezzo. Vive d’aria, come un asceta orientale, e pontifica su tutto. Ci dice che il nuovo assetto di giunta e consiglio sono di per se “risparmiosi”. A parte il fatto che ci ha pensato il legislatore, e non lui, sarà il caso di ricordare a questo professionista della politica che la giunta precedente ha anticipato la legge, riducendo a 5,da 7 il numero degli assessori, risparmiando in tal modo 35mila euro lordi all’anno. Ma della vecchia amministrazione parlano solo alla ricerca di alibi, avendo già visto come è difficile amministrare questo Comune, nonostante abbiano a loro favore tutti i poteri ufficiali e ufficiosi che da sempre in queste terre, spudoratamente appoggiano la sinistra. A questo fachiro ricordiamo che ha trovato una situazione rosea in confronto al 2009, e che il Pd c’era anche allora, ed è stato l’autore dello sfascio contabile».

«Lo aspettiamo sul bilancio – chiude il consigliere – dove già trapelano poche idee ma confuse, e lo avvertiamo che parlare del passato per giustificare il presente è sintomo di debolezza, di mancanza di idee e capacità. Passare dalle cene, le strette di mano, le chiacchiere, ai fatti che la gente aspetta, è facile. Come dice un suo compagno di partito, ”mettere in sicurezza i gerani” è facile. Difficile è dare risposte serie e concrete, e la gente, passata la sbornia se ne accorgerà. Ma prima di quel giorno, il nostro fenomeno sarà volato verso altri lidi, meno visibili magari, ma più remunerativi».

Fonte :Il Tirreno