Il sig.Lorenzo Puccinelli Sannini, segretario dell’associazione Destra Domani, di invia questo interessante articolo che volentieri pubblichiamo:

 

“Tutti presi, io per primo, dall’imminenza delle amministrative locali, ci stiamo forse dimenticando che il 25 maggio prossimo saremo chiamati a votare anche per il Parlamento Europeo.

Visto che, almeno per ora, l’Italia fa parte dell’UE, l’esito di questo appuntamento elettorale, riveste un’importanza ancora maggiore della scalata al Palazzo del Vicario.

Ho la netta impressione che il voto per l’Europa sia sentito, perlomeno nel nostro Paese e forse non solo in questo, come una indicazione che gli elettori daranno nei confronti della politica nazionale invece che come il peso che l’Italia dovrà avere nell’ambito dell’Unione Europea. E siccome stanno prendendo sempre più piede le correnti politiche euro scettiche è probabile che molti di noi non andranno a votare considerando che un’uscita dall’EU e dall’euro potrebbe portare all’Italia più vantaggi che problemi.

In un recente sondaggio dell’Eurobarometro, la percentuale di elettori europei euroscettici, supera dello 8% quella dei favorevoli, mentre qualche anno fa coloro che credevano nell’ Europa Unita superavano del 30% i contrari.

In Italia poi, la dilagante sfiducia che la popolazione dimostra nei confronti della politica e dei suoi rappresentanti partitici, evidenziata dal continuo crescere dell’astensionismo, minaccia di proiettare la sua ombra anche a livello della consultazione europea.

D’altra parte negli ultimi anni l’Europa ha dimostrato la propria inefficienza producendo sostanzialmente tre effetti negativi: aspri scontri all’interno dell’Unione; scarso peso politico a livello mondiale; dubbi sul futuro dell’euro. In conseguenza di ciò Joseph Stigliz, premio Nobel per l’economia, ha rimproverato i politici di Bruxelles di non aver “avuto il coraggio di costruire le istituzioni necessarie” e che “non basta una mera unione monetaria”.

Gli euroscettici, forti di queste considerazioni, si affidano a slogan come: “Basta con la finanza e le banche!”, “Fuori dall’euro!”; senza tuttavia considerare che queste decisioni, se adottate, in un mercato ormai globalizzato, potrebbero produrre effetti ancor più devastanti di quelli verificatisi fin ora.

Io credo che più che invocare la nostra uscita dall’EU e la morte dell’euro, sarebbe più opportuno fare tutto il possibile affinché il Parlamento Europeo riveda i suoi indirizzi. Esso deve porre al centro della sua azione non solo l’economia ma soprattutto la politica, privilegiando il lavoro inteso come mezzo di elevazione dell’Uomo, la salute e la sicurezza dei cittadini come valori della vita, una più equa distribuzione della ricchezza prodotta che farebbe crescere il vero significato del concetto di solidarietà. Se ciò venisse fatto si stimolerebbe lo sviluppo di un’autentica cultura europea.

Ma perché questo si verifichi la politica deve guidare l’economia, l’economia deve occuparsi in primis del lavoro, la produzione non deve essere indirizzata al consumismo a tutti i costi bensì deve realizzare un modello di sviluppo sociale partecipativo.

In ultima analisi Bruxelles deve dimenticare il Patto di Stabilità, costringere il sistema bancario a privilegiare il finanziamento dell’economia reale piuttosto che occuparsi solo di speculazione finanziaria, creare una legislazione industriale comune, dotare la BCE del potere istituzionale di battere moneta. Solo così l’Europa tutta, ed in particolare il nostro Paese, potrà lasciarsi alle spalle la politica di “lacrime e sangue” che ci è stata imposta finora ed imboccare la strada della ripresa che vedrà protagonisti i nostri figli.

Quanto finora detto, tuttavia, potrà realizzarsi solo se nel Parlamento Comunitario entreranno le persone giuste, persone capaci di anteporre gli interessi generali a quelli personali, persone dotate di quelle caratteristiche di ordine morale e professionale che tante volte nei miei scritti ho indicato come indispensabili anche per i candidati alle poltrone più modeste del Palazzo del Vicario.

Noi tutti nell’esprimere il voto europeo dovremmo cercare di individuare i personaggi giusti (confidando ovviamente nella loro esistenza). Per far ciò vi indico un sito web che riporta le liste dei candidati alle europee per le 5 circoscrizioni italiane dove troverete anche la circoscrizione Italia Centrale che è quella che ci interessa direttamente; magari esaminando questi nominativi riuscirete ad individuare la persona adatta: www.ilpost.it/2014/04/17/liste-elezioni-europee-2014/

Non mi resta che concludere indirizzandovi la consueta raccomandazione: non astenetevi, andate a votare! In una nazione che si dice ancora civile e democratica, il voto è l’unico mezzo mediante il quale i cittadini possono decidere del proprio futuro.

 

Lorenzo Puccinelli Sannini