Il sig.Lorenzo Puccinelli Sannini. segretario dell’associazione Destra Domani, ci invia questo interessante articolo che volentieri pubblichiamo :

 

“ Gli esseri umani, tutti o quasi tutti, sono per definizione creature capaci di pensare. Sono, o perlomeno dovrebbero essere, in grado di distinguere il bene dal male, soprattutto quando si tratti del bene o del male proprio. Sono tuttavia anche dotati di libero arbitrio, per cui possono decidere, se così gli aggrada, di nuocersi volontariamente.

Già, perché l’uomo, oltre ad un cervello, possiede pure dei sentimenti e sulla base di questi sentimenti può talvolta prendere decisioni che alla luce di un sano ragionamento, possono apparire

insensate. Pensiamo per esempio a chi in guerra è pronto a morire per la Patria e magari non riceve neanche una medaglia alla memoria, o, all’estremo opposto, a chi travolto dalla gelosia, uccide moglie e amante anche se sa che lo attendono lunghi anni di prigione.

Non è ben chiaro da dove provengano i sentimenti, forse dall’anima o forse dai neurormoni; i ragionamenti sicuramente dal cervello anche se spesso il fegato cerca di infilarci, di nascosto, uno zampino.

L’ideologia nasce quasi sempre dal sentimento, il pragmatismo sempre dalla ragione.

Un esempio pratico di fede ideologica ci è fornito dal tifoso di calcio. Mettiamo che questi tifi per

la Juve; anche se la sua squadra del cuore finisse in serie C, egli non smetterebbe di amarla e di tifare per lei e darebbe magari la colpa delle retrocessioni agli arbitri venduti.

Un banale esempio di comportamento pragmatico invece, ce lo offre colui che, pur avendo desiderato per tutta la vita di andare in vacanza alle Maldive, esamina con obiettività il proprio conto in banca e si accontenta di 10 giorni di riposo sulla spiaggia di Rimini.

Fatte queste doverose premesse, veniamo alle elezioni amministrative del 25 maggio prossimo.

Tutti noi abbiamo un’ideologia politica che proviene dalle origini più diverse: le esperienze dell’infanzia, il credo politico dei nostri genitori, la nostra realtà economica e/o sociale e via dicendo. Saremmo quindi portati a votare il movimento politico che più sembri avvicinarsi a questo

nostro stereotipo ideologico a prescindere che i candidati ci ispirino fiducia e ci stiano simpatici, o magari anche per questo. Attenzione però, come dice il proverbio “non è sempre oro quel che luccica”: pensiamoci due volte prima di abbandonarci all’impulso del cuore, perché andare a votare

per le amministrative del nostro Comune non significa immolarci per la Patria, ma vuol dire invece

scegliere quei personaggi che presumibilmente per i prossimi 5 anni decideranno delle sorti nostre e della nostra famiglia. Faranno per noi, dato che gli avremo concesso il mandato, scelte determinanti.

Decideranno dell’istruzione dei nostri figli, ci creeranno o ci toglieranno posti di lavoro, ci tasseranno i nostri beni, casa compresa, ci metteranno a disposizione servizi più o meno efficienti

ma comunque cari, e prenderanno decisioni che influiranno in modo determinante su due degli aspetti più importanti della nostra vita quotidiana: la sicurezza e la salute.

Alla luce di queste ovvie considerazioni, credo che dovremmo riflettere attentamente prima di recarci al seggio. L’ideologia è un concetto astratto e quindi non modificabile, i candidati sono di carne ed ossa e la carne spesso è fragile.

Siamo proprio sicuri di conoscere a fondo coloro a cui vorremmo dare il voto? Magari la nostra è una conoscenza superficiale o peggio ancora di seconda mano: non sarebbe forse saggio informarci meglio. Oggi assumere informazioni sulle persone, soprattutto su quelle che si espongono politicamente, non è difficile. A prescindere da ciò che scrivono i giornali che sono inevitabilmente

schierati, esiste una fonte inesauribile che è Internet. Sul web troverete i trascorsi, le storie, le biografie, gli incarichi finora ricoperti, le attività coronate da successo o meno e tante altre notizie relative ai concorrenti, perlomeno per quanto riguarda i nomi più importanti: i candidati a sindaco, a vice-sindaco e i capilista. Date un’occhiata a queste informazioni con occhio critico, magari leggendo fra le righe, potreste scoprire che il vostro/a favorito non era poi proprio come ve lo avevano descritto.

Personalmente vi consiglierei di cercare in colui o colei che deciderete di votare alcuni requisiti che riterrei fondamentali: l’onestà in primo luogo, valutata in base alla trasparenza ed alla mancanza di scheletri nell’armadio; il desiderio di agire nell’interesse dell’intera cittadinanza magari a scapito degli interessi propri; la propensione a parlare poco e a fare molto; il coraggio di esprimere e di rimanere coerenti con le proprie scelte; infine la competenza, ricordandoci tuttavia che si può imparare anche durante il percorso.

Permettetemi un’ultima esortazione. Il 25 maggio, quale che sia il vostro stato d’animo, andate alle urne; eviterete così il fenomeno dell’astensionismo, che costituisce il principio della fine di ogni democrazia.”