Il Sig.Lorenzo Puccinelli Sannini, segretario dell’associazione pesciatina Destra Domani, ci invia questo interessante articolo che volentieri pubblichiamo :
Questo articolo è stato scritto nell’agosto 2013 ma mai pubblicato. Nel proporlo oggi sono stati
soltanto aggiunti i due primi paragrafi allo scopo di ricollegarne i contenuti al momento attuale.
(NdA)
“Pochi giorni or sono scrivevo delle occasioni che Pescia aveva perduto nel corso degli anni.
Fra queste accennavo di sfuggita alla mancata trasformazione del vecchio Parco di Pinocchio in
una moderna Pinocchioland.
Visto che le elezioni amministrative sono ormai alle porte, ritengo che sia opportuno riprendere
l’argomento per segnalarlo all’attenzione della futura Giunta, nel caso che la medesima, distratta da
altre problematiche magari più urgenti, stenti a ricordarlo.
Presumo che, quando nel lontano 1962 nacque la Fondazione Nazionale Carlo Collodi, questa si sia tutelata da qualsiasi ingerenza esterna, facendosi assegnare per l’eternità la proprietà del marchio di Pinocchio. Per questo le iniziative prese da alcune Amministrazioni Comunali, oltre ai problemi legati alla ricerca del territorio ed alla individuazione dello sponsor, hanno sempre cozzato contro ostacoli legali e burocratici che le hanno indotte a desistere dal prendere in considerazione la trasformazione del Parco in una struttura più adeguata ai nostri tempi, per intenderci, una versione, magari in piccolo, di Gardaland.
Presumo anche, tuttavia, che se la futura Amministrazione di Pescia che verrà eletta nel 2014, affrontasse nuovamente e con la dovuta energia la questione, motivandola ovviamente come iniziativa fondamentale da realizzare nell’interesse generale, il percorso sarebbe sicuramente difficile, ma l’esito certamente non sarebbe scontato.
La Fondazione, nel corso degli anni, ha portato a compimento molteplici e lodevoli iniziative, soprattutto di carattere culturale, che chiunque può esaminare semplicemente visitandone il sito. Il problema è che quasi tutti questi progetti hanno trovato compimento al di fuori del nostro territorio comunale e quindi la valorizzazione del marchio di Pinocchio ha portato notorietà e utili nelle tasche dei soci della Fondazione medesima lasciando all’asciutto quelle dei pesciatini.
E’ vero che molti italiani portano i loro bambini a Collodi attratti dalla fama del nostro burattino, ma quando i ragazzini di oggi prendono visione del Parco, provano una cocente delusione, anche perché molti di loro sono già stati all’Aquafan di Riccione, a Gardaland se non addirittura a Disneyland.
In sintesi, credo di poter tranquillamente affermare che la mancata realizzazione di un moderno “Parco di Pinocchio” sul modello di una piccola “Gardaland”, costituisce una volontaria rinuncia ad acquisire ingenti risorse economiche che andrebbero a vantaggio dei nostri concittadini, una rinuncia che offende i poveri, i disoccupati e i giovani senza lavoro e, come direbbe “Famiglia Cristiana”, grida vendetta agli occhi di Dio!
Ma ve la immaginate quale sarebbe stata la reazione di questi piccoli turisti se avessero potuto entrare nella bocca di una balena (o più correttamente di un pesce-cane) che navigava in un bel laghetto o se fossero stati messi in prigione dai carabinieri e vi avessero trovato Pinocchio oppure se un minuscolo otto volante li avesse portati in cima al monte dove li attendeva la Fata dai Capelli Turchini?
Con le tristemente immobili strutture odierne, Collodi attira comunque durante l’anno svariate migliaia di turisti, i quali purtroppo se ne vanno delusi il prima possibile. Con un parco di concezione moderna le presenze, oltre tutto entusiaste, a dir poco decuplicherebbero e rimarrebbero in zona più a lungo. Tutto questo a vantaggio delle strutture ricettive della zona, dei ristoranti, dei negozi e di tutte le attività commerciali presenti a Pescia e dintorni e, perché no, anche a vantaggio della Fondazione stessa. Senza contare che questo tipo di parco tematico darebbe lavoro a molti pesciatini, soprattutto giovani.
Spesso ho ribadito nei miei scritti che il futuro della nostra comunità risiede nello sviluppo del turismo, unica risorsa in grado di restituire in tempi relativamente brevi un certo benessere economico ai pesciatini. Bene abbiamo sotto gli occhi una miniera d’oro e non riusciamo a vederla!
Se io fossi il futuro assessore al turismo non avrei la minima esitazione. Riprenderei subito in mano
la questione, analizzando le ragioni per le quali i timidi tentativi effettuati in passato non hanno avuto successo e riaprirei il contenzioso.
Ricordiamoci che Carlo Lorenzini ha scritto Pinocchio per tutti non solo per la Fondazione Collodi”.
Lorenzo Puccinelli Sannini