Dalla montagna, al pesciatino, dalla Valdinievole al Montalbano. Ben 15 dei 22 comuni pistoiesi rinnoveranno gli organi amministrativi nelle elezioni 2014. Coldiretti Pistoia in vista del voto del 25 maggio condiviso con tutte le federazioni Coldiretti della Toscana, quattro proposte ‘fattibili’ per rilanciare e rafforzare l’agricoltura partendo dalla salvaguardia delle aree a vocazione agricola e dalla valorizzazione del patrimonio agroalimentare.

Destinatari sono i candidati alle prossime elezioni amministrative che interesseranno 203 comuni toscani, e 3 capoluoghi di provincia. Il documento costituirà la piattaforma con cui le rappresentanze dell’organizzazione agricola sul territorio apriranno un dialogo con candidati sindaci, consiglieri, formazioni politiche, liste e coalizioni.

L’obiettivo è proporre delle linee di sviluppo del territorio basate sulla centralità dell’attività agricola e della sostenibilità della sua capacità produttiva. Proposte ‘concrete’, attuabili nel grande comune come nel piccolo.

Proposte di interesse collettivo, e non solo esclusivamente agricolo –precisa Mario Carlesi, Presidente Coldiretti Pistoia-. Il documento offre una sintesi del modello di tutela e sviluppo che la nostra organizzazione immagina per il territorio in cui vive”.

Quattro i pilastri del documento. Il primo incentrato sull’aspetto più economico dell’impresa, il secondo sul consumatore, il terzo sull’ambiente ed il quarto sulla società e sul welfare.

 

Rafforzare le imprese agricole anche nella loro capacità produttiva e ridurre i costi dei troppi passaggi dal campo alla tavola per garantire un cibo al giusto prezzo per tutti. L’obiettivo del primo punto del documento è reso possibile attraverso il potenziamento del progetto per una filiera agricola tutta italiana, dal dimezzamento delle intermediazioni e dei troppi passaggi dei prodotti agroalimentari dal campo alla tavola, supportando forme di aggregazione, partecipazione e internazionalizzazione dell’impresa agricola nelle fasi di trasformazione e distribuzione dei prodotti alimentari.

Lo strumento per potenziare la rete si chiamano farmers market, già 79 quelli aperti in Toscana. Coldiretti chiede che ogni comune ne realizzi almeno uno. Non può esserci sviluppo senza infrastrutture adeguate. Per far fronte ad una delle fragilità più comuni Coldiretti chiederà la realizzazione di piani ad hoc che rendano efficace il sistema produttivo locale, migliorando le condizioni di viabilità nelle aree rurali e la loro connettività telematica. Impossibile dimenticarsi della burocrazia: necessario una riduzione potenziando anche gli strumenti esistenti che regolano già il rapporto impresa-Pubblica Amministrazione in applicazione del principio della sussidiarietà orizzontale. Ed infine, il capitolo tasse e tributo che dovrà essere più “equilibrato”. In particolare – spiega Coldiretti – la Tari (Tassa Rifiuti) attraverso l’individuazione di una tipologia specifica per le imprese agricole con attività agrituristica che sia diversa dalla tariffazione delle imprese commerciali, ristorative e recettive. Inoltre preso atto che la Tasi (Tassa sui servizi indivisibili) non si applica sui terreni agricoli, occorre che i Comuni si avvalgano della facoltà loro attribuita di stabilire riduzioni ed esenzioni per talune categorie di immobili, tra cui i fabbricati rurali ad uso abitativo.

 

Qualità, identità, sicurezza e salute per garantire più cibo locale in tavola. Si inizia dalla scuola incentivando e promuovendo lo studio della corretta alimentazione per fronteggiare l’obesità e le malattie legate alla cattiva alimentazione, poi dalla diffusione e sostegno della cultura per l’etichettatura di origine obbligatoria dei prodotti agricoli, come richiesto da milioni di cittadini e dalla tutela della distintività dei cibi e dei territori locali per vincere sui mercati globali e difendere i prodotti agricoli locali e le imprese agricole riconoscendo la loro funzione economica, ma anche ambientale e sociale.

 

Un territorio più pulito e più bello è anche più competitivo. Nella pianificazione urbanistica occorre –analizza Coldiretti – salvaguardare le aree a vocazione agricola evitando la loro destinazione ad attività extra-agricole e consentendo lo sviluppo delle imprese agricole riconoscendo loro la possibilità di realizzare le infrastrutture necessarie all’attività d’impresa. Tutela significa riduzione dei rifiuti mediante la raccolta differenziata; le sostanze organiche – spiega Coldiretti – possono essere restituite come compost al suolo dove diventano humus che migliora la fertilità dei terreni agricoli e riduce le emissioni di CO2 nell’aria. Sarà sempre più “multifunzionale” la struttura delle imprese agricole. Per questo la principale organizzazione agricola propone di consolidare le misure agro-energetiche per impianti di piccole dimensioni a basso impatto ambientale, sostenere le aziende agricole dedite al mantenimento del territorio e dell’ambiente, affidando loro compiti di salvaguardia ambientale e mantenimento del verde pubblico e privato, e la gestione delle aree protette. Lo sviluppo del territorio – prosegue Coldiretti – parte dalla salvaguardia delle realtà agricole che rappresentano un elemento fondamentale per la crescita locale, preservandone l’integrità e la competitività.

 

Privatizzare alcuni servizi sociali di prossimità che possono essere realizzati e garantiti dal sistema delle imprese agricole. Non solo prodotti e produzioni, l’azienda agricola è pronta ad assicurare tutta una serie di servizi che le amministrazioni pubbliche, a causa dei tagli, non riescono più a sostenere direttamente. Da qui la proposta di far adottare ai comuni un piano di investimento per la realizzazione di una rete sociale attraverso le infrastrutture e il supporto alla diffusione della rete telematica quale strumento indispensabile per le imprese e per i cittadini delle aree urbane e delle aree rurali. Infine – conclude Coldiretti – la promozione del turismo rurale ed ambientale per una valorizzazione completa del territorio e di tutti gli elementi che lo costituiscono: storia, cultura, economia, ambiente, paesaggio, produzioni agricole, enogastronomia.

 

 

 

Elenco dei Comuni nella Provincia di Pistoia chiamati a rinnovare gli organi amministrativi nelle elezioni del 25 maggio 2014 

01. Abetone

02. Agliana

03. Buggiano

04. Chiesina Uzzanese

05. Cutigliano

06. Lamporecchio

07. Larciano

08. Massa e Cozzile

09. Monsummano Terme

10. Montale

11. Montecatini-Terme

12. Pescia

13. Pieve a Nievole

14. Piteglio

15. Sambuca Pistoiese

 

 

Comunicato Stampa