Il dott. Lorenzo Puccinelli Sannini, segretario del Circolo Destra Domani, ci invia questo interessante articolo che volentieri pubblichiamo :

 

 

La Politica

 

Secondo un’antica definizione scolastica il termine politica (dal greco πόλις che significa città) è l’arte di governare la società.

Nel corso del tempo sono state formulate molte altre definizioni di questo termine. A cavallo fra ‘800 e ‘900, per esempio, il sociologo e filosofo Max Weber definì la politica come aspirazione al potere e monopolio legittimo dell’impiego del medesimo, avvicinando quindi di parecchio il significato della parola al concetto che l’epoca moderna si è fatto della medesima.

Oggi, all’inizio del terzo millennio, la politica deve essere definita, a mio avviso, come l’Arte della menzogna ed il metro per valutare la validità di coloro che esercitano il potere consiste nel misurarne la capacità di mentire in modo tale che la menzogna assuma il più possibile tutti i connotati della verità.

Se quanto appena detto corrisponde a realtà, per il cittadino che si trovi ad affrontare un qualsiasi impegno elettorale e che non desideri essere preso in giro, sorge un’inevitabile difficoltà: come distinguere quei pochi candidati che dicono la verità da tutti gli altri, e sono la grande maggioranza, che raccontano cose non vere. A meno che un dato aspirante politico non sia un nostro amico d’infanzia, l’unico metodo possibile rimane quello della valutazione a posteriori. In altre parole, prima dobbiamo correre il rischio di affidargli il potere e solo dopo che avrà terminato il proprio mandato, alla luce di quello che sarà stato capace di realizzare, potremo renderci conto se all’epoca avevamo visto giusto. Ovviamente chi avrà agito male non correrà più il rischio di venire eletto una seconda volta.

Tuttavia, ora che mi viene in mente, forse esiste un’altra possibilità per giudicare il politico prima che questi possa esercitare un eventuale mandato. Lo spunto me lo hanno dato le prossime elezioni amministrative. Forse è possibile valutare i candidati alla poltrona di sindaco sulla base dei loro programmi elettorali.

A puro titolo di esempio, propongo alla vostra attenzione il programma pubblicato da Oreste Giurlani, vincitore delle primarie del PD ed in corsa per ricoprire il ruolo di futuro sindaco di Pescia.

Giurlani, probabilmente contagiato dalle recenti promesse fatte alla Nazione dal nuovo Presidente del Consiglio, si propone di raggiungere 13 obiettivi in 100 giorni! Lui stesso però esordisce dicendo, e cito testualmente: “Prima di muoversi dobbiamo conoscere con esattezza le effettive condizioni del bilancio comunale, quanto sia l’effettivo disavanzo e quindi i debiti veri: dall’analisi sarà possibile studiare il modo migliore per risanare il bilancio”.

Malgrado quindi la consapevolezza che una volta insediato nel Palazzo del Vicario si troverà alle prese con una notevole mancanza di fondi, Giurlani non esita ad indicare ai suoi elettori gli obiettivi che intende raggiungere fra i quali e cito ancora testualmente: “Fare un piano di interventi su servizi essenziali: asfaltatura strade comunali, illuminazione pubblica, spazi verdi nelle frazioni e in città, interventi sui Cimiteri che si trovano ormai al collasso in tante frazioni……omissis……Abbassare le tasse……omissis……il mio impegno è nell’ottenere una riduzione delle tasse, dirette e indirette, per rendere meno pesante il bilancio familiare dei cittadini di Pescia……omissis…….Avviare gli interventi necessari per l’immediato ripristino degli edifici e spazi scolastici a condizioni adeguate di utilizzo…….omissis……Pescia è bella! Ma perché questo torni ad essere visibile occorre attivare , da subito, interventi di arredo urbano…….omissis……E poi includere nel piano delle opere gli interventi di riqualificazione della Piazza Mazzini.”

Un bel programma, non c’è che dire, assolutamente condivisibile: ma partendo da un buco di bilancio che non si sa neanche quanto sia profondo, mi chiedo come faccia Giurlani ad assumere con tanta disinvoltura degli impegni che, ad occhio e croce, verranno a costare alla Amministrazione Comunale svariati milioni di euro.

Io non sono un politico tuttavia se lo fossi, basandomi sul comune buon senso ed avendo come obiettivo primario quello di guadagnarmi la fiducia degli elettori, mi sarei espresso più o meno così.

“Cari concittadini, ho accettato la candidatura di sindaco, con la morte nel cuore, solo per affetto verso di voi e verso la nostra amata Città. Sono consapevole che mi aspetta un impegno gravoso ed un percorso irto di difficoltà, dato che partiamo oberati dai debiti. Vorrei tanto presentarvi, come senz’altro faranno i miei competitors, un programma ricco di roboanti promesse volte a risolvere gli innumerevoli problemi che da anni angustiano la nostra esistenza quotidiana. Ma visto che non posseggo la bacchetta magica, non lo posso fare.

Credo che il mio primo obbligo nei confronti della cittadinanza sia quello dell’onestà ed è quindi con onestà che vi illustro il mio sintetico programma.

Primo: agirò esclusivamente nell’interesse di Pescia e dei suoi cittadini. Secondo: difenderò e potenzierò per quanto sarà possibile, la salute pubblica e le infrastrutture atte a tutelarla come il nostro ospedale, perché il diritto alla salute appartiene a tutti. Terzo: difenderò il mantenimento in sede e potenzierò le strutture di pubblica sicurezza, in quanto, in un mondo sempre più violento e privo di principi etici, anche il diritto alla sicurezza è patrimonio di tutti. Quarto: svilupperò il turismo, sia diminuendo drasticamente il peso fiscale e la ragnatela burocratica che minaccia di soffocare le aziende dedite alla ricettività, sia incentivando le nuove iniziative proposte dai privati, perché il turismo rappresenta l’unica attività, in un comune dove non c’è industria e dove il commercio è ridotto ai minimi termini, che sia in grado di attirare in tempi brevi moneta fresca.

Questi sono i pochi ma fondamentali impegni che mi sento di prendere nell’interesse dell’intera cittadinanza. Tutto quello che potrò fare in più, dipenderà dai fondi che sarò in grado di intercettare.

Ma al momento attuale, onestamente, non posso promettervi altro”.

Certo mi rendo conto che un programma di questo tipo non farebbe sognare i pesciatini, ma forse restituirebbe alla politica locale quella dignità che in molti casi è andata perduta.

O forse mi sbaglio, forse per guadagnarsi il privilegio (sic) di poggiare le terga sulla poltrona di sindaco è assolutamente necessario stimolare i sogni: ben venga quindi il dettagliato programma di Giurlani. Oggi è essenziale promettere, domani……qualche santo sarà!

 

                                                                                                                                        Lorenzo Puccinelli Sannini