Non concepire la tutela come mera conservazione dell’esistente
Rendere sistematici e coordinati i ‘piccoli’ interventi di privati e aziende agricole
Pistoia, 7 febbraio 2014. Prevenire e monitorare, mettendo a punto un sistema snello ed efficiente per tenere puliti i fossi, piccoli e grandi, per tutto l’anno. A fronte di un territorio provinciale ad alto rischio idrogeologico, con continue frane ed allagamenti, le foglie (e non solo) continuano ad ostruire il defluire dell’acqua ai lati di molte strade comunali.
Frutto dell’esperienza, gli agricoltori di Coldiretti Pistoia hanno messo a punto un piccolo vademecum per invertire rotta, ottimizzando l’impiego delle risorse esistenti, coinvolgendo sempre di più le imprese agricole nella manutenzione e monitoraggio del territorio e stimolando di interventi di famiglie e imprese a tutela del territorio. Occorre rendere sistematici e coordinati i ‘piccoli’ interventi.
Comuni e consorzi di bonifica già approfittano dall’economicità dell’intervento competente e affidabile dei mezzi delle imprese agricole (trattori e altri macchinari), ma si può fare di più.
È necessario mettere a punto un regolamento unico per tutti i comuni del comprensorio, per l’affidamento degli interventi di manutenzione ordinaria alle aziende che operano nella zona e vedono le necessità di intervento giorno per giorno.
Favorire e incentivare ancor di più la costruzione di piccole infrastrutture sulle proprietà, come acquidocci, muretti a secco, terrazzamenti, ecc..
Stimolare e non penalizzare chi sceglie di vivere e lavorare nelle zone più disagiate (collina e montagna, ma non solo). La costituzione di un’azienda agricola in altura è garanzia di controllo e manutenzione del territorio. Non di rado, però, la ristrutturazione anche di un casolare fatiscente è ostacolato da norme di tutela ambientale sulla carta ineccepibili, che nei fatti sono solo un inutile vincolo che frena lo sviluppo. E il territorio ne risente!
Tutelare l’ambiente si deve, ma non occorre concepire la tutela come mera conservazione dell’esistente con decine e decine di norme, affidata al controllo della pubblica autorità, che non ce la fa! Occorre dare spazio a individui ed imprese che capillarmente abitano il territorio e ne conoscono i mutamenti.
Comunicato stampa