Pubblichiamo l’articolo inviatoci dal dott. Lorenzo Puccinelli Sannini del direttivo del circolo pesciatino Destra Domani concernente la necessità dell’unione di tutte le forze del centrodestra per le prossime elezioni amministrative di Pescia :
“ Prendo lo spunto per scrivere queste poche righe, dall’articolo di Carlo Vivaldi-Forti intitolato “Senza Destra unita non si vince” che verrà pubblicato sul numero di marzo del Borghese e che appare in anteprima su questo stesso sito di “I love Pescia”.
Sia il dr. Vivaldi-Forti che il sottoscritto facciamo parte dell’Associazione Politico Culturale Destra Domani, lui in qualità di Presidente, io come membro del Consiglio Direttivo.
Carlo Vivaldi-Forti quindi, si occupa anche delle nostre problematiche locali ma, in qualità di autorevole componente del CESI di Roma, sopra tutto scrive ed agisce a livello politico nazionale.
Il suo ultimo articolo a cui prima accennavo, termina così: In conclusione, quel che propongo a tutti i partiti che si riconoscono in un modo o nell’altro nella nostra area è di concordare un contestuale e volontario autoscioglimento, con le dimissioni di tutti i dirigenti, la convocazione in tempi stretti di una Convenzione nazionale per dar vita ad un nuovo soggetto politico, contenitore di tutte le varie anime, e l’annuncio di elezioni primarie a breve termine per la decisione dei nuovi organigrammi. Questa, in tempi di bipolarismo e di maggioritario, è la sola possibilità per sbarrare la strada al neo-comunismo in apparente, trionfale ascesa.
Come appare chiaro, il disegno proposto da Vivaldi-Forti si rivolge ai Direttivi e alle Segreterie dei Partiti e dei Movimenti di destra operanti a livello centrale e presuppone tempi lunghi o medio-lunghi: per intenderci elezioni politiche da tenersi nel 2015 o al più presto verso la fine del corrente anno. Io, che invece opero a livello esclusivamente locale, non posso certo proporre lo scioglimento delle sezioni comunali dei vari partiti di centro-destra, mentre i medesimi centralmente sono vivi e vegeti, né tantomeno convocare una Convenzione comunale (curiosa definizione) a cui invitare i responsabili locali di questi movimenti.
Ad ognuno pertanto conviene muoversi a seconda della realtà in cui si trova ad agire.
Qui a Pescia, come tutti sappiamo, a poco più di tre mesi dalle elezioni comunali che si svolgeranno contestualmente a quelle Europee, le Sinistre si presentano compatte, già organizzate sul territorio, dotate di propri programmi (anche se non chiaramente enunciati tanto da indurre il sindaco Marchi a chiedere loro come intendano operare per evitare il dissesto del Comune) e in grado di esprimere per eventuali primarie, almeno due nominativi di notevole caratura. Che fare quindi? Rassegnarsi ad una inevitabile sconfitta e ad una gestione pluriennale esercitata da una corrente politica libera da qualsiasi valida opposizione? E tutto questo in un contesto di votanti che, come le ultime elezioni hanno dimostrato, sono in prevalenza di segno opposto ma che non potranno votare secondo le proprie inclinazioni perché non troveranno sulla scheda dei simboli e dei nomi degni della loro fiducia.
Credo che l’alternativa, per cercare di porre rimedio a questa situazione apparentemente senza uscita, possa essere una sola e mi ripropongo di suggerirla alla prossima riunione del Consiglio di Destra Domani. Si tratta in sostanza di indirizzare un invito a tutti i movimenti appartenenti all’area di centro-destra esistenti nel nostro Comune; un invito a sedersi intorno ad un tavolo, dimenticandosi per un attimo delle proprie diversità, allo scopo di formulare in tempi rapidi un programma comune e credibile, che si ponga come primo obbiettivo il bene di Pescia e dei suoi cittadini, al di sopra di qualsiasi interesse personale. La seconda finalità di questi incontri, sarà quella di far emergere uno o più nominativi che siano in grado di competere alla pari con i candidati della Sinistra. Questa iniziativa potrebbe costituire un degno esordio per un’Associazione culturale come la nostra.
Certo il tempo disponibile è quello che è, senza contare poi la resistenza che molti responsabili dei vari movimenti opporranno, per lo meno inizialmente, ad abbandonare le proprie posizioni per giungere ad un accordo soddisfacente per tutti.
Credo tuttavia che questa sia l’unica possibilità rimasta per contrastare con qualche speranza di successo il predominio delle sinistre.
“Ma ci vorrebbe un miracolo!” mi ha detto un amico. Forse si. Tuttavia talvolta anche i miracoli avvengono: basta crederci”.
Comunicato stampa