Dalla Svizzera Pesciatina a Cutigliano e Sambuca tante strade interrotte

Coldiretti: penalizzato chi può limitare i danni del dissesto idrogeologico

 

Pistoia, 27 gennaio 2014. Il vero inverno deve ancora arrivare, ma le aziende agricole montane stanno già pagando gli effetti di frane e interruzioni alla circolazione. La viabilità è messa a serio rischio dai continui smottamenti che colpiscono la fascia nord della provincia di Pistoia che guarda all’Emilia Romagna. Solo nei giorni scorsi, dalla Svizzera Pesciatina a tutti i comuni montani tante strade sono state chiuse per poche ore, o lo sono ancora.

La strada di Torri di Popiglio nella zona di Cutigliano, per esempio, è ancora chiusa e la storia va avanti da mesi. “Se, come è capitato, si bloccasse anche la statale 66- spiega Giuseppe Corsini, presidente di Coldiretti Cutigliano-Abetone-, una zona del nord Toscana rimarrebbe completamente isolata, potendo raggiungere solo l’Emilia Romagna”. Frana e blocco anche in località Torri nel comune di Sambuca Pistoiese.

Le aziende agricole montane, che già pagano lo scotto di essere lontane da ferrovie e grandi arterie autostradali, sono ulteriormente penalizzate dalla cattiva manutenzione della viabilità ordinaria. “È un cane si morde la coda -commenta Mario Carlesi, presidente di Coldiretti Pistoia-. Vengono danneggiate proprio quelle attività che possono stabilizzare il territorio, con manutenzione ordinaria costante e piccole ma utilissime infrastrutture come muretti a secco e canali di scolo a regola d’arte. Senza provvedimenti strutturali, l’esistenza dell’agricoltura montana è a rischio, con compromissione ulteriore dell’equilibrio idrogeologico, in montagna ed in pianura”.

Grazie alla coltivazione dei fagioli di Sorana nella Svizzera Pesciatina gli agricoltori stanno recuperando piccoli fazzoletti di terra, tenendo in ordine corsi d’acqua e fossi. “Tante frane -spiega Carlesi- sono state evitate o hanno avuto effetti attutiti dall’opera di tanti imprenditori agricoli. Allo stesso modo, contribuiscono al mantenimento del territorio gli allevamenti di bestiame, le latterie per produrre yogurt e formaggi, agriturismi, le aziende forestali”. Coldiretti conosce le difficoltà di reperire risorse. “Proprio per questo è utile che le imprese agricole siano coinvolte dagli enti gestori (Anas, provincia e comuni) a svolgere un ruolo ancora più attivo, affidandogli piccola manutenzione e monitoraggio”.

Comunicato stampa