Roberta Marchi, sindaco di Pescia risponde all’opposizione sul dissesto finanziario del Comune e interviene sulle primarie del Partito Democratico :
“Partono le primarie del Pd e la politica pesciatina sembra rianimarsi. La politica dei partiti, quella degli incontri più o meno riservati, delle chiacchiere e degli intrighi. I candidati, vecchi e nuovi, si presentano e fanno la lista delle buone intenzioni.
Li comprendo e faccio loro sinceri auguri di una leale competizione. Resto però interdetta più da ciò che si dice,ovvero vecchi programmi spesso irrealizzabili, da ciò che non viene detto e cioè; cosa si intende fare per contribuire ad evitare il dissesto del Comune?
Alcuni si augurano che ciò non avvenga, ma dico loro che ciò non basta, non basta augurarsi che le sezioni riunite della Corte dei Conti di Roma non condannino ingiustamente questo Comune a sprofondare ancor di più nella crisi. Se ci dovesse essere il dissesto, infatti, e di qui a breve lo sapremo, avremmo stabilmente un commissario al bilancio che porterà al massimo sia le tasse che le tariffe di mensa, trasporti scolastici e servizi a domanda.
Nessun sindaco, neanche quelli bravi, potrà più disporre di un euro per far fronte ai sempre crescenti disagi dei cittadini. Dovrà limitarsi a tagliare nastri, anche quelli saranno sempre più rari.
Sarebbe un prezzo assurdo da far pagare a questa città, che non lo merita, soprattutto oggi, visto che da due anni i bilanci di questo comune sono tornati in ordine e in attivo. Certo, è impensabile poter fare chiarezza, come ci viene chiesto sulla gestione economico-finanziaria dal 1985 ad oggi, dopo troppi anni di cattiva gestione politica e amministrativa, quando si spendeva come se non ci fosse un domani e una struttura comunale, specie dirigenziale, non sapeva le procedure per incassare i soldi correttamente e spendeva regolarmente.
Struttura dirigenziale che, in larga parte, risponde ancor oggi a quella sinistra che pretende, dopo aver mangiato il futuro dei suoi figli, di tornare e accreditarsi come il nuovo. Dicano piuttosto come vogliono aiutare questa stremata città ad evitare il dissesto, muovano stavolta per una causa importante le loro truppe corazzate a Roma, Letta in primis, per cambiare la legge se davvero vogliono il bene di Pescia. E sarò io la prima a ringraziarli”.