Pubblichiamo il commento del consigliere regionale Gian Luca Lazzeri dopo la lettera dei sindacati :

«Nei reparti e nei pronto soccorso toscani clima aziendale sfavorevole e personale medico e infermieristico a rischio burn out».

È quanto afferma il consigliere regionale di Più Toscana e membro della IV commissione Sanità, Gian Luca Lazzeri, dopo l’appello dei sindacati alla dirigenza dell’Asl pistoiese a risolvere le criticità gravanti sul San Jacopo fra cui gli eccessivi carichi di lavoro che rischiano di penalizzare i servizi.

«Credo sia innegabile – sottolinea – che la tempesta che negli ultimi mesi si è abbattuta sulla sanità toscana in seguito alla riorganizzazione del sistema sanitario per mano dell’assessore Marroni abbia contribuito a creare un clima ostile nei confronti del personale medico e infermieristico di tutta la regione. Lo dimostra l’appello dei sindacati sulle problematiche emerse dopo l’apertura del nuovo ospedale San Jacopo, soprattutto quelle inerenti l’assenza di motivazione nel personale e negli operatori. Il personale spesso si trova a fare i conti con carenze croniche, turni massacranti e ordini di servizio e straordinari ormai diventati all’ordine del giorno. La politica regionale ha troppo spesso privilegiato le assunzioni di amministrativi a scapito del personale sanitario. A Pistoia l’azienda sanitaria, secondo gli ultimi dati 2011, conta 252 impiegati con ruolo amministrativo. In pratica quasi la metà dei dirigenti medici pari a 460 unità, ciò significa che c’è un amministrativo ogni due dottori.

Questo mentre nel 2012 gli accessi al pronto soccorso dell’intera azienda sanitaria sono stati 99.9866. A ciò si aggiunge una situazione contrattuale frammentata fatta di varie tipologie di contratto che sicuramente contribuisce a spezzare l’attitudine al lavoro del personale. Basti pensare che dal 2011 il valore di contratti determinati è salito quasi a quota 1,6% su un totale di 3.033 dipendenti dell’Asl, che fra le prime quarta azienda sanitaria toscana per contratti a tempo determinato. Serve un cambio di rotta e iniezioni di personale che permettano alla sanità regionale di rinvestire in competenze e scongiurare i drammatici episodi che nell’ultimo mese hanno visto protagonista le Asl toscane sempre più nel mirino delle Procure per accertamenti su errori umani».

Comunicato stampa